Non so se sono peggio quelli che sfruttano ora il vento dell'indignazione (contro i corrotti, contro i finanziamenti ai partiti) per passare anche quest'altra stagione o quanti risponono alle critiche (sui casi di corruzione, sugli sprechi e la scarsa trasparenza nei partiti) dicendo che è solo antipolitica.
Panebianco sul corriere
Panebianco sul corriere
"Se si vuole sconfiggere l’antipolitica (nei suoi aspetti minacciosi per la democrazia) occorre che i partiti si rassegnino a un ruolo assai più modesto che in passato. Solo così i cavoli dei partiti e la capra della democrazia potranno essere salvati."
Io sono per salvare il sistema dei partiti, ma non questo sistema dei partiti: è questa è antipolitica?.
Un sistema che punta semplicemente a passare la nottata, ma che non si è minimamente posto in discussione.
La magistratura stabilirà le eventuali colpe sui casi giudiziari di cui si parla oggi (da Lavitola a De Gregorio, dal caso Lusi a Belsito, dagli scandali della sanità in Lombardia alle cene eleganti di Arcore).
Ma una cosa sono i racconti, le ipotesi di reato, un'altra sono i fatti.
E' un fatto certo la paccata di milioni calata sui partiti, ben al di sopra delle spese elettorali. Soldi che non sono finiti in un bilancio trasparente e leggibile.
Soldi finiti in vacanze, in tentativi di investimento all'estero.
E' un fatto che in Lombardia la sanità è una questione di legami politici dove CL la fa da padrona.
E' un fatto la telefonata di B. alla questura, i suoi soldi (che lui chiama un aiuto) alle ragazze che dovranno testimoniare in un suo processo. E anche le pressioni ad altri testimoni scomodo (Imane Fadil 'Ho subito pressioni a processo in corso').
E' un fatto che in Italia i politici si dicano sereni, aspettano il risultato della magistratura, ma si dimettono raramente (è il caso del Trota, per salvare però il padre).
Tanto poi ci pensa santa prescrizione.
Non i partiti devono rassegnarsi ad un ruolo più modesto, ma sono le persone che devono essere più modeste. Dunque è bene che girino meno soldi e che ci sia un limite ai mandati.
Un sistema che punta semplicemente a passare la nottata, ma che non si è minimamente posto in discussione.
La magistratura stabilirà le eventuali colpe sui casi giudiziari di cui si parla oggi (da Lavitola a De Gregorio, dal caso Lusi a Belsito, dagli scandali della sanità in Lombardia alle cene eleganti di Arcore).
Ma una cosa sono i racconti, le ipotesi di reato, un'altra sono i fatti.
E' un fatto certo la paccata di milioni calata sui partiti, ben al di sopra delle spese elettorali. Soldi che non sono finiti in un bilancio trasparente e leggibile.
Soldi finiti in vacanze, in tentativi di investimento all'estero.
E' un fatto che in Lombardia la sanità è una questione di legami politici dove CL la fa da padrona.
E' un fatto la telefonata di B. alla questura, i suoi soldi (che lui chiama un aiuto) alle ragazze che dovranno testimoniare in un suo processo. E anche le pressioni ad altri testimoni scomodo (Imane Fadil 'Ho subito pressioni a processo in corso').
E' un fatto che in Italia i politici si dicano sereni, aspettano il risultato della magistratura, ma si dimettono raramente (è il caso del Trota, per salvare però il padre).
Tanto poi ci pensa santa prescrizione.
Non i partiti devono rassegnarsi ad un ruolo più modesto, ma sono le persone che devono essere più modeste. Dunque è bene che girino meno soldi e che ci sia un limite ai mandati.
Tutte cose che Grillo chiedeva anni fa.
Quando si inventò il termine antipolitica, appunto.
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