20 aprile 2012

Prove a carico

Forse non se ne sono resi conto, ma le dichiarazioni dei poliziotti in Questura (per il processo Ruby) sono prove a carico dell'accusa.
Davanti al pm Ilda Bocassini depone il capo di gabinetto della Questura di Milano che ricevette la telefonata di Berlusconi la notte in cui la minorenne marocchina fu fermata per furto. Il funzionario "Non avvisai nessuno della sua vera identità, non so perché". Il commissario Iafrate: "Le chiesi della parentela con il presidente egiziano, si mise a ridere". L'ex premier: "Mantengo le ragazze rovinate dall'inchiesta, alle mie feste solo gare di Burlesque"

Della falsa identità di Ruby (che non era figlia di Mubarak) lo sapeva il capo di Gabinetto (e non lo ha detto, perchè?), lo sapeva il commissario di turno, lo avevano capito gli agenti....
Ma poi, dopo la telefonata di B. hanno rilasciato la ragazza alla Minetti che l'ha girata ad un altra prostituta.
Come mai, se per le pressioni dell'ex premier?

A proposito, erano solo cene eleganti, al limite gare di Burlesque: "I travestimenti erano gare di burlesque".
E come al solito, B. si rivela una persona di buon cuore nei confronti di queste ragazze che , poverine, per colpa dei magistrati non troveranno più fidanzato:

"Mantengo queste ragazze, perché hanno avuto la vita rovinata da questo processo"

Visto che è così di buon cuore, perchè non si preoccupa anche di questo caso?

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