Operazione Penelope, perchè la lotta alla criminalità organizzata e al malaffare rischia di non finire mai.
Si intitola Operazione Penelope (link su ibs) l'ultimo libro sulla criminalità organizzata scritto dal magistrato di Cassazione Raffaele Cantone: ieri sera la presentazione a Che tempo che fa.
Si intitola Operazione Penelope (link su ibs) l'ultimo libro sulla criminalità organizzata scritto dal magistrato di Cassazione Raffaele Cantone: ieri sera la presentazione a Che tempo che fa.
Si
parte da una constatazione fondamentale: le criminalità organizzate
come la Camorra non sono un corpo estraneo, ma un succedaneo dello
Stato. Utilizzano le carenze e le situazioni assenza dello stato per
svilupparsi. La raccolta dei rifiuti, la carenza di lavoro, la
necessità di un politico di cercare consenso.
Sono un tumore
maligno dentro i nostri tessuti che per crescere sviluppa i suoi
rapporti con economia e politica. Le mafie sono oggi un aspetto
fondamentale della società, delle famiglie, delle persone: se a
Secondigliano si fermasse (se fosse possibile farlo) il mercato dello
spaccio, un intero mondo che vive attorno a questo si bloccherebbe e
interi gruppi familiari soffrirebbero di una perdita economica,
perchè lo spaccio, come la vendita di merci contraffatte, il lavoro
nero, sono l'unica fonte di sussistenza.
La contiguità
investigatori e investigati: è cronaca degli ultimi giorni l'arresto
a Milano di un gip di Palmi che faceva le vacanze a spese dei boss.
Ma alcuni mesi fa a finire nei guai fu il capo della Mobile diNapoli.
Emerge sempre di più questo legame tra guardie e ladri:
la forza della mafia sta non solo nei mafiosi, ma in quelli che non
lo sono ma sono comunque coinvolti nella macchina criminale delle
mafie. Anche magistrati e poliziotti, che vengono corrotti e comprati
da queste.
Il sud che investe al nord: i soldi della
criminalità vengono investiti al nord: nelle autostrade, nelle pere
per l'alta velocità, per la costruzione dei quartieri... Il denaro
viene investito dove rende di più, anche con l'acquisto di marchi
industriali prestigiosi (Fazio nell'intervista si riferiva al caso
della Lazzaroni).
La criminalità investe laddove il denaro è
accettato senza troppi problemi: la loro penetrazione è favorita
perchè è riuscita ad occultarsi, perchè non è più una mafia che
spara (discorso a parte, le minacce ai cantieri, contro chi non si
piega al racket).
Il sequestro dei beni: quando si sequestra
un bene alla mafia, se l'azienda fallisce (perchè lo stato non
riesce o non è in grado di tenerla produttiva) si perde due volte.
La prima volta per l'investimento mafioso che non si è riusciti a
bloccare e poi per la perdita produttiva. Che vuol dire non solo
perdita industriale (o agricola), ma anche la perdita di posti di
lavoro.
I comuni sciolti per mafia: le amministrazioni locali
sono uno snodo vitale delle mafie; è più importante un assessore
rispetto ad un politico nazionale, perchè il primo riesce a decidere
su settori di primario interesse per le criminalità. Il cambio di
destinazione del terreno comprato dal boss o da prestanome, l'appalto
per l'autostrada, per la discarica, per il movimento terra ..
Se
un comune viene sciolto per mafia, ma poi gli stessi amministratori
vengono ricandidati e rieletti c'è un difetto della politica.
La
mafia oggi è federalista: prima ancora che lo stato lo divenga, le
mafie hanno anticipato i tempi.
Il core business dei rifiuti:
è sbagliato dare la colpa delle emergenze alle mafie (a Roma, come a
Napoli). Le mafie hanno lucrato sull'emergenza (le cave da interrare,
i camion per il trasporto dei rifiuti), ma le colpe dell'emergenza
sono dentro le amministrazioni.
Emergenza corruzione: un
capitolo del libro è dedicato alla corruzione. Dove c'è corruzione
è forte la mafia, è una tara che caratterizza l'immagine del paese.
Il vero spread da abbassare è la corruzione che ci pone oggi dietro
il Benin. Dopo Tangentopoli si è fatto di tutto per far tornare la
corruzione.
Dieci giorni fa sono stati arrestati , come fosse una
retata, decine di giudici tributari: oggi la corruzione è un sistema
innestato nella società e le leggi per contrastarlo sono
inadeguate.
La lettera a Berlusconi: il libro termina in modo
singolare, con una lettera all'ex primo ministro “egregio signor
Berlusconi ..”.
Il link per ordinare il libro su ibs.
Prima parte dell'intervista
Seconda parte.
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Prima parte dell'intervista
Seconda parte.
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