24 aprile 2012

La camera azzurra di Georges Simenon


L'incipit:

«Ti ho fatto male?».
«No».
«Ce l'hai con me?»
«No».
Era vero. In quel momento tutto era vero, perchè viveva ogni cosa così come veniva, senza chiedersi niente, senza cercare di capire, senza neppure sospettare che un giorno ci sarebbe stato qualcosa da capire. E non solo tutto era vero, ma era anche reale: lui, la camera, Andrée ancora distesa sul letto sfatto, nuda …




Una storia di amore extraconiugale, nella piccola provincia francese: una storia che nasce quasi per caso, che porta con sè un furore quasi animalesco tra i due protagonisti, Tony e Adrée, che arrivano a costruirsi un loro mondo dentro la camera azzurra dove consumano i loro rapporti. Un loro mondo che è in realtà un non mondo, estraneo alla realtà.

Ma a poco a poco, da tradimenti e camere d'albergo, dal racconto emerge una storia di piccole infelicità familiari, di rapporti superficiali, di amore piccolo borghese: Tony che ama fare sesso con Andrée, ma non abbandonerebbe mai sua moglie e sua figlia, perchè quello è il mondo a cui ama tornare la sera. Nonostante con loro non abbia slanci affettivi, nonostante non riesca nemmeno a dire alla moglie quanto la ami.
Tony che desidera Andrée, ma che si immagina di passare la sua vecchiaia con Gisele.
Tony che non sa (e non vuole) rispondere alla domanda di Andrée, anche lei sposata, che gli chiede se vivrebbe con lui per il resto della sua vita: 
“Se io mi ritrovassi libera...faresti in modo di renderti libero anche tu?” 

Come in altri suoi romanzi, Simenon scava nella psicologia dei personaggi, lasciando da parte tutto il resto: pochi e scarni personaggi, un'azione che si svolge per lo più al chiuso, nella camera azzura, o nel palazzo della Giustizia. Quasi subito la storia di tradimento si trasforma in un dramma giudiziario, quando i due vengono accusati della morte dei rispettivi coniugi. Troppo tardi, Tony si accorgerà che il mondo della camera azzura ha travolto la placida serenità del suo mondo esterno. Ma continuerà a ripercorrere nei ricordi quelle scene nella camera azzurra, subendo passivamente il dramma.

Ma, appunto, lui e Andrée erano solo due solo a letto, solo in quella camera azzurra che con una sorta di sfrenatezza – per usare le parole del giornalista – impregnavano del loro odore.
Non erano mai stati due in nessun altro posto, se non quando avevano fatto l'amore per la prima volta, fra l'erba alta e e le ortiche al margine del bosco di Sarelle.
«Se lei non l'amava, come spiega ..»
Che cosa intendevano per «amare»? Il professor Bigot - lui che pretendeva di restare su un piano scientifico – avrebbe saputo dare una spiegazione di quella parola? Avrebbe potuto dire in che modo sua figlia , che si era sposata da poco , amava il marito?
E il piccolo giudice Diem, con la sua aureola di capelli scarmigliati? La moglie gli aveva appena dato il primo figlio, e di certo gli capitava - come a tutti i giovani padri, e come era capitato anche a Tony – di doversi alzare la notte per dargli il biberon. Come l'amava, lui, la moglie?
Per rispondere, bisognava poter raccontare momenti che non si raccontano, momenti come quelli che Tony aveva vissuto alle Sables.

Non solo Tony non è stato capace di prendere una decisione sul suo rapporto con Andrée, subendo passivamente il corso degli eventi, ma non è nemmeno stato in grado di spiegare al giudice che lo interroga, o allo psicologo del carcere, il perchè delle sue parole nella camera dell'albergo, delle sue scelte o non scelte: 
“A che serviva tentare ancora di spiegarsi? Alla gente piace pensare che tutti agiscano sempre per una ragione precisa”.


Il link per ordinare il libro su ibs.

Technorati:

Nessun commento: