L'incipit:
«Ti
ho fatto male?».
«No».
«Ce l'hai con
me?»
«No».
Era vero. In quel momento tutto era vero, perchè
viveva ogni cosa così come veniva, senza chiedersi niente, senza
cercare di capire, senza neppure sospettare che un giorno ci sarebbe
stato qualcosa da capire. E non solo tutto era vero, ma era anche
reale: lui, la camera, Andrée ancora distesa sul letto sfatto, nuda
…
Una storia di amore extraconiugale, nella piccola provincia francese: una storia che nasce quasi per caso, che porta con sè un furore quasi animalesco tra i due protagonisti, Tony e Adrée, che arrivano a costruirsi un loro mondo dentro la camera azzurra dove consumano i loro rapporti. Un loro mondo che è in realtà un non mondo, estraneo alla realtà.
Ma
a poco a poco, da tradimenti e camere d'albergo, dal racconto emerge
una storia di piccole infelicità familiari, di rapporti
superficiali, di amore piccolo borghese: Tony che ama fare sesso con
Andrée, ma non abbandonerebbe mai sua moglie e sua figlia, perchè
quello è il mondo a cui ama tornare la sera. Nonostante con loro non
abbia slanci affettivi, nonostante non riesca nemmeno a dire alla
moglie quanto la ami.
Tony che desidera Andrée, ma che si
immagina di passare la sua vecchiaia con Gisele.
Tony che non sa
(e non vuole) rispondere alla domanda di Andrée, anche lei sposata,
che gli chiede se vivrebbe con lui per il resto della sua vita:
“Se
io mi ritrovassi libera...faresti in modo di renderti libero anche
tu?”
Come in altri suoi
romanzi, Simenon scava nella psicologia dei personaggi, lasciando da
parte tutto il resto: pochi e scarni personaggi, un'azione che si
svolge per lo più al chiuso, nella camera azzura, o nel palazzo
della Giustizia. Quasi subito la storia di tradimento si trasforma in
un dramma giudiziario, quando i due vengono accusati della morte dei
rispettivi coniugi. Troppo tardi, Tony si accorgerà che il mondo
della camera azzura ha travolto la placida serenità del suo mondo
esterno. Ma continuerà a ripercorrere nei ricordi quelle scene nella
camera azzurra, subendo passivamente il dramma.
Ma,
appunto, lui e Andrée erano solo due solo a letto, solo in quella
camera azzurra che con una sorta di sfrenatezza – per usare le
parole del giornalista – impregnavano del loro odore.
Non erano
mai stati due in nessun altro posto, se non quando avevano fatto
l'amore per la prima volta, fra l'erba alta e e le ortiche al margine
del bosco di Sarelle.
«Se lei non l'amava, come spiega ..»
Che
cosa intendevano per «amare»? Il professor Bigot - lui che
pretendeva di restare su un piano scientifico – avrebbe saputo dare
una spiegazione di quella parola? Avrebbe potuto dire in che modo sua
figlia , che si era sposata da poco , amava il marito?
E il
piccolo giudice Diem, con la sua aureola di capelli scarmigliati? La
moglie gli aveva appena dato il primo figlio, e di certo gli capitava
- come a tutti i giovani padri, e come era capitato anche a Tony –
di doversi alzare la notte per dargli il biberon. Come l'amava, lui,
la moglie?
Per rispondere, bisognava poter raccontare momenti che
non si raccontano, momenti come quelli che Tony aveva vissuto alle
Sables.
Non solo Tony non è stato
capace di prendere una decisione sul suo rapporto con Andrée,
subendo passivamente il corso degli eventi, ma non è nemmeno stato
in grado di spiegare al giudice che lo interroga, o allo psicologo
del carcere, il perchè delle sue parole nella camera dell'albergo,
delle sue scelte o non scelte:
“A che
serviva tentare ancora di spiegarsi? Alla gente piace pensare che
tutti agiscano sempre per una ragione precisa”.
Technorati:
Georges
Simenon
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