«Parliamo latino. Tu stai azzappando la vgna quando ad un certo momento ti trovi davanti questa signora furaestera. Tu lo sapevi che ci aveva intenzione?»«Me l'aveva fatto accapire. Erano due giorni che mi orliava mentre travagliavo e mi taliava».«Va bene. E con la scusa che s'era fatta male a una gamba si fece pigliare in collo da te e portare in un pagliaro. Giusto?»«Sissi. E dopo m'ha dato venti lire».«E ui sta il busillisi. Sai se è ricca?».«E' sempre piena di anelli, collane e braccialetti».«Levami una curiosità. Mentre te la godevi dentro il pagliaro, sapendola ricca, non t'è passato per la testa che avresti potuto magari guadagnarci qualcosa?».«Beh ..»«Si o no? Attento che siamo in confessionale».«Sissi».«Allora ti ci vuole la bolla. Anzi, sai che ti dico? Pigliatene tre o quattro, sono persuaso che a questa signora la gamba ci farà male ancora».(Pagina 100)Meglio abbondare, non si sa mai. Specie se, per comprarsi questa salvezza dal peccato, si paga una tassa al clero.
Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
09 marzo 2014
La confessione di patre Pirrotta
Sempre da "La bolla di Componenda": Affidandosi anche alla fantasia, Camilleri
racconta di una confessione tra un viddano, che ha compiuto l'atto
carnale con una signora sconosciuta e il suo confessore. Il parrino
Pirrotta
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