"Renzi è giovane, pieno di energia, lasciamolo lavorare e aspettiamo per giudicare ..".
Come per Berlusconi prima e anche per Renzi valgono tutte le attenuanti del caso: peccato che dopo averlo sentito parlare a Che tempo che fa, la sensazione che si stia continuando a fare le solite promesse agli italiani, è forte.
La strategia, per tenere alta l'attenzione della platea, è quella di rilanciare ogni volta: ieri sera di promesse ne sono state fatte tante e ha anche tirato fuori qualche nome ad effetto (Renzo Piano, Raffaele Cantone). Se andiamo a fargli le pulci non è perché siamo cinici e godiamo nel vederlo cadere.
Caro Renzi, non se tu in bilico sulla corda, ma l'intero paese.
Anzi, qualcuno è più in bilico degli altri.
Partiamo dai 10 miliardi in 3 anni per l'edilizia scolastica (con l'aiuto di Renzo Piano): da dove arrivano le risorse?
Da un migliore uso dei fondi europei (noi italiani, lo sappiamo già, per le scuole non abbiamo soldi), dove per il momento abbiamo speso solo il 10% del totale. Dal rilassamento del patto di stabilità per i comuni.
Avevamo questo tesoretto e non lo sapevamo.
Palazzo Chigi gestirà questo progetto tramite una unità di missione fatta da sindaci per aiutare i sindaci: ma non suona tutto come un deja vu?
Questa unità di missione andrà in deroga alle leggi?
E chi lo dice che i sindaci sono più bravi a gestire i fondi pubblici?
Non mi sembra che a Roma, a Catania, a Parma i sindaci (o ex) si siano comportati bene.
La legge elettorale.
Queste legge elettorale permette il ballottaggio: alla fine dovrebbe impedire le larghe intese.
Ma non è subito valida, non ha le preferenze né quote rosa. E' vero che blocca i partitini, ma Renzi governa proprio accanto ai partiti che ha accontentato con le nomine di ministri e sottosegretari.
Renzi rivendica la parità di genere nella segreteria e nell'esecutivo: ma solo per aver messo due fedelissime come Madia e Boschi?
E' questa la parità di genere?
Ci sarà parità di genere quando le donne prenderanno gli stessi stipendi - dice il presidente del Consiglio. Allora farà una legge in tal senso?
Questa legge, è valida solo alla Camera: non ha spiegato, Renzi, che scenari potrebbero esserci al Senato, con una legge diversa.
Perché l'Italicum potrebbe essere legge a breve, ma non può essere utilizzato: bisogna aspettare le riforme istituzionali fatte assieme ai partitini (e al pregiudicato).
Come l'eliminazione del Senato. ci togliamo di mezzo il bicameralismo, ma non è detto che avremo un risparmio così significativo.
Le leggi sono bloccate non solo dal fatto di avere due camere, ma dal fatto di avere politici che rispondono a lobby, interessi, capi partito.
Il Senato che ha in mente Renzi non dovrebbe costare nulla (nemmeno il rimborso?), ma occuparsi solo di leggi costituzionali e leggi europee. E non è poco.
L'attesa di mercoledì.
Mercoledì arriva il bello: si inizia a parlare di riforme. Job act, abbassamento delle tasse, riforma della pubblica amministrazione.
Non si parla più di una riforma al mese, ma di riforme entro luglio.
Perché facciamo vedere in Europa che sappiamo fare i compiti a casa.
Ai dipendenti con 1200 euro al mese, Renzi farà avere 100 euro in più in busta. Non è lo choc, ma meglio che niente.
Alle imprese forse non verrà tagliata l'IRAP ma ci sarà una semplificazione delle regole, del fisco, della giustizia civile.
L'Italia deve arrivare a tirare l'economia europea.
L'orgoglio renziano.
Nemmeno Renzi ha visto il film di Sorrentino, che è una lunga e crudele carrellata sulla decadenza romana (e del paese). Ci sono tutte la categorie nel film: scrittori, giornalisi, intellettuali, cardinali.
Ma non i politici.
"Pompei crolla, ma Sorrentino vince l'oscar" - ha sbottato il premier. Ma preferiremmo che Pompei rimanesse in piedi e che lo stato investisse qui i soldi per le grandi opere (o per i caccia F35).
Perché vanno bene anche i contributi privati, basta che non puntino solo al profitto, ma al bene pubblico.
"Il servizio pubblico non deriva solo dal fatto che siano spesi soldi pubblici": ma che facciamo se arriva un privato e decide di trasformare Pompei in una disneyland, senza preoccuparsi della conservazione di tutti i monumenti (e non di quelli più celebri, più remunerativi), di tutti gli scavi.
Il nome ad effetto.
Gratteri non andava bene alla giustizia, e Fazio ha sorvolato. Ma per conttrastare la corruzione (che ci costa più del Senato), ci sarà un nuovo commissario, il magistrato ora in Cassazione Raffaele Cantone. Sarà capo dell'autorità anti corruzione: con quali poteri? Con quali leggi? Con quali risorse?
Sembra di sentire Maroni quando celebrava l'unità per la confisca dei beni ai mafiosi. Che non ha ancora personale a sufficienza.
Tutto qua? E la ex Cirielli? E la legge Severino che è rimasta troppo blanda?
Il caso dei sottosegretari inquisiti.
Non è questione di presunzione di innocenza: bisogna spiegare perché Barracciu è stata bloccata per le regionali in Sardegna mentre era buona per essere nominata sottosegretario a Roma.
La riforma della cassa integrazione.
Sembrava si sentire il cavaliere, l'altro: "noi tireremo diritto" sulla nuova aspi. Due anni per i senza lavoro, con soldi a decrescere, per una platea più larga di prima.
Con l'obbligo di seguire corsi e di essere a disposizione dei comuni (sempre loro).
Ma chi lo dice alle regioni (che gestiscono i corsi di formazione, che sono una bella montagna di soldi)?
E poi, è inutile prendersela sempre coi sindacati: a parte che La CGIL non ha firmato tutto in questi anni (anzi, proprio per non aver firmato sempre è stata scomunicata), conviene ad un governo instabile, rompere con le parti sociali?
"Avremo i sindacati contro, ce ne faremo una ragione", dice Renzi.
Vedremo, presidente.
Ma come si creano i nuovi posti di lavoro?
Con i 100 euro in più in busta paga?
Con la semplificazione delle regole per le imprese?
Con l'edilizia scolastica?
Col jobs act?
Non rimane che aspettare.
Nel suo bel discorso di ieri, Renzi si è dimenticato alcune cose: se questo paese è in bilico, non solo per colpa dei partitini e dei sindacati.
Ci sono anche le lobby (del cemento, delle slot machine, delle assicurazioni), le mafie, la burocrazia dentro la macchina legislativa.
Le caste e i privilegiati.
Riuscirà Renzi a far tutto questo da solo? Con questi alleati?
Come per Berlusconi prima e anche per Renzi valgono tutte le attenuanti del caso: peccato che dopo averlo sentito parlare a Che tempo che fa, la sensazione che si stia continuando a fare le solite promesse agli italiani, è forte.
La strategia, per tenere alta l'attenzione della platea, è quella di rilanciare ogni volta: ieri sera di promesse ne sono state fatte tante e ha anche tirato fuori qualche nome ad effetto (Renzo Piano, Raffaele Cantone). Se andiamo a fargli le pulci non è perché siamo cinici e godiamo nel vederlo cadere.
Caro Renzi, non se tu in bilico sulla corda, ma l'intero paese.
Anzi, qualcuno è più in bilico degli altri.
Partiamo dai 10 miliardi in 3 anni per l'edilizia scolastica (con l'aiuto di Renzo Piano): da dove arrivano le risorse?
Da un migliore uso dei fondi europei (noi italiani, lo sappiamo già, per le scuole non abbiamo soldi), dove per il momento abbiamo speso solo il 10% del totale. Dal rilassamento del patto di stabilità per i comuni.
Avevamo questo tesoretto e non lo sapevamo.
Palazzo Chigi gestirà questo progetto tramite una unità di missione fatta da sindaci per aiutare i sindaci: ma non suona tutto come un deja vu?
Questa unità di missione andrà in deroga alle leggi?
E chi lo dice che i sindaci sono più bravi a gestire i fondi pubblici?
Non mi sembra che a Roma, a Catania, a Parma i sindaci (o ex) si siano comportati bene.
La legge elettorale.
Queste legge elettorale permette il ballottaggio: alla fine dovrebbe impedire le larghe intese.
Ma non è subito valida, non ha le preferenze né quote rosa. E' vero che blocca i partitini, ma Renzi governa proprio accanto ai partiti che ha accontentato con le nomine di ministri e sottosegretari.
Renzi rivendica la parità di genere nella segreteria e nell'esecutivo: ma solo per aver messo due fedelissime come Madia e Boschi?
E' questa la parità di genere?
Ci sarà parità di genere quando le donne prenderanno gli stessi stipendi - dice il presidente del Consiglio. Allora farà una legge in tal senso?
Questa legge, è valida solo alla Camera: non ha spiegato, Renzi, che scenari potrebbero esserci al Senato, con una legge diversa.
Perché l'Italicum potrebbe essere legge a breve, ma non può essere utilizzato: bisogna aspettare le riforme istituzionali fatte assieme ai partitini (e al pregiudicato).
Come l'eliminazione del Senato. ci togliamo di mezzo il bicameralismo, ma non è detto che avremo un risparmio così significativo.
Le leggi sono bloccate non solo dal fatto di avere due camere, ma dal fatto di avere politici che rispondono a lobby, interessi, capi partito.
Il Senato che ha in mente Renzi non dovrebbe costare nulla (nemmeno il rimborso?), ma occuparsi solo di leggi costituzionali e leggi europee. E non è poco.
L'attesa di mercoledì.
Mercoledì arriva il bello: si inizia a parlare di riforme. Job act, abbassamento delle tasse, riforma della pubblica amministrazione.
Non si parla più di una riforma al mese, ma di riforme entro luglio.
Perché facciamo vedere in Europa che sappiamo fare i compiti a casa.
Ai dipendenti con 1200 euro al mese, Renzi farà avere 100 euro in più in busta. Non è lo choc, ma meglio che niente.
Alle imprese forse non verrà tagliata l'IRAP ma ci sarà una semplificazione delle regole, del fisco, della giustizia civile.
L'Italia deve arrivare a tirare l'economia europea.
L'orgoglio renziano.
Nemmeno Renzi ha visto il film di Sorrentino, che è una lunga e crudele carrellata sulla decadenza romana (e del paese). Ci sono tutte la categorie nel film: scrittori, giornalisi, intellettuali, cardinali.
Ma non i politici.
"Pompei crolla, ma Sorrentino vince l'oscar" - ha sbottato il premier. Ma preferiremmo che Pompei rimanesse in piedi e che lo stato investisse qui i soldi per le grandi opere (o per i caccia F35).
Perché vanno bene anche i contributi privati, basta che non puntino solo al profitto, ma al bene pubblico.
"Il servizio pubblico non deriva solo dal fatto che siano spesi soldi pubblici": ma che facciamo se arriva un privato e decide di trasformare Pompei in una disneyland, senza preoccuparsi della conservazione di tutti i monumenti (e non di quelli più celebri, più remunerativi), di tutti gli scavi.
Il nome ad effetto.
Gratteri non andava bene alla giustizia, e Fazio ha sorvolato. Ma per conttrastare la corruzione (che ci costa più del Senato), ci sarà un nuovo commissario, il magistrato ora in Cassazione Raffaele Cantone. Sarà capo dell'autorità anti corruzione: con quali poteri? Con quali leggi? Con quali risorse?
Sembra di sentire Maroni quando celebrava l'unità per la confisca dei beni ai mafiosi. Che non ha ancora personale a sufficienza.
Tutto qua? E la ex Cirielli? E la legge Severino che è rimasta troppo blanda?
Il caso dei sottosegretari inquisiti.
Non è questione di presunzione di innocenza: bisogna spiegare perché Barracciu è stata bloccata per le regionali in Sardegna mentre era buona per essere nominata sottosegretario a Roma.
La riforma della cassa integrazione.
Sembrava si sentire il cavaliere, l'altro: "noi tireremo diritto" sulla nuova aspi. Due anni per i senza lavoro, con soldi a decrescere, per una platea più larga di prima.
Con l'obbligo di seguire corsi e di essere a disposizione dei comuni (sempre loro).
Ma chi lo dice alle regioni (che gestiscono i corsi di formazione, che sono una bella montagna di soldi)?
E poi, è inutile prendersela sempre coi sindacati: a parte che La CGIL non ha firmato tutto in questi anni (anzi, proprio per non aver firmato sempre è stata scomunicata), conviene ad un governo instabile, rompere con le parti sociali?
"Avremo i sindacati contro, ce ne faremo una ragione", dice Renzi.
Vedremo, presidente.
Ma come si creano i nuovi posti di lavoro?
Con i 100 euro in più in busta paga?
Con la semplificazione delle regole per le imprese?
Con l'edilizia scolastica?
Col jobs act?
Non rimane che aspettare.
Nel suo bel discorso di ieri, Renzi si è dimenticato alcune cose: se questo paese è in bilico, non solo per colpa dei partitini e dei sindacati.
Ci sono anche le lobby (del cemento, delle slot machine, delle assicurazioni), le mafie, la burocrazia dentro la macchina legislativa.
Le caste e i privilegiati.
Riuscirà Renzi a far tutto questo da solo? Con questi alleati?
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