L'unica cosa certa, di tutte le promesse fatte ieri nella conferenza stampa show, sono gli 80 euro al mese (1000 in un anno) per le persone a reddito inferiore di 25000 euro (oltre al decreto che taglia la cedolare secca sugli affitti).
Le altre cose dette (il primo taglio delle tasse da anni) sono tutte promesse che, prima di diventare realtà (il taglio dell'Irpef, dell'Irap) necessitano di decreti legge ad hoc, se serve fare in fretta.
I soldi per queste coperture arriveranno dai risparmi per i minori interessi sul debito pubblico (ma solo dopo il consenso europeo), dalla spending review (ma solo 3 miliardi quest'anno) e dai soldi che già Letta aveva messo a piano.
Dunque va tutto ridimensionato un pò ,ma di certo, rispetto alla "palude" di Letta ora Renzi ha qualcosa di concreto in mano, di spendibile per il futuro. Non a caso, le critiche gli sono arrivate più dai berlusconiani che dalla minoranza PD: tutte promesse da libro dei sogni, che non soddisfano i berlusconiani. L'allievo ha in realtà superato il maestro: dal tavolo in nome dove firmare il contratto degli italiani, ai powerpoint da agenzia di marketing politico.
Dobbiamo aspettare il 27 maggio, per capire se almeno una delle promesse, sarà realtà.
Per le altre (auto blu, Cnel, lavoro, edilizia scolastica, giustizia) aspetteremo.
Vorrei aggiungere una cosa: B. aveva usato nella sua campagna elettorale (e nei mesi del governo Letta) la promessa di togliere l'Imu.
E aveva funzionato.
Qualcuno ha stimato quanto costa al cittadino italiano le disfunzioni nella sanità? I farmaci che costano troppo grazie ai cartelli delle aziende (e all'Aifa che non può intervenire), i rimborsi medici al privato per le prestazioni non sempre necessarie, i soldi pubblici a cure mediche discutibili come Stamina.
Non vorrei che anche quegli 80 euro fossero un pò uno slogan, con quei soldi mangiati da sprechi e altre tasse occulte (verranno aumentate anche le tasse sui conti correnti?).
Per fortuna che avremmo dovuto lasciarci alle spalle le ideologie.
A sentire parlare Renzi (e prima ancora Monti, Berlusconi) su sindacati, dipendenti pubblici, finti conservatori (quelli che han sempre fatto così), soprintendenze mi viene da pensare che alle ideologie, sono stati sostituiti dagli slogan.
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