La velocità di pensiero (ma non d'azione) di Renzi avevano un po' nascosto la vera faccia del Parlamento.
Ma le prova dei fatti, fa cadere la cortina di promesse e illusioni.
Il governo che va sotto il ddl sul taglio delle province.
Ma nel futuro, grazie all'accordo Renzi FI (non si parla più di PD, oramai si dice sempre e solo Renzi), il premier potrà revocare i ministri che lui ha scelto.
La proposta che rende più difficile le dimissioni in bianco (specie per le donne) trova il voto conrtario di NCD, SC e anche M5S (perché?).
Forza Italia è ostile ad una stretta sul voto di scambio (garantismo di scambio).
Gira che ti rigira, le uniche riforme per il lavoro parlano di maggiore flessibilità e di rimozione dell'articolo 18.
Il ministro Poletti, l'uomo delle cooperative, assicura che i suoi effetti si vedranno tra 3-4 anni. Quando saremo tutti morti.
Gli 80 euro al mese? Una tantum. Vediamo.
La grande riforma della pp.aa.? Prepensionamenti e assunzioni per precari (forse). Un bel risparmio per lo stato, meno per l'inps.
I sindacati non sono d'accordo? Non c'è tempo per discutere (ormai è una gara a chi prende di più a pesci in faccia il sindacato).
Le promesse di tagli ai super stipendi?
Per intanto godiamoci il piano da 24 miliardi (più della metà sono investimenti pubblici) di Trenitalia.
Forse qualche briciola arriverà anche ai pendolari.
Che dovranno pagare di tasca, loro due volte (tasse e rincari dei biglietti)) i nuovi treni.
Nell'inchiesta su Finmeccanica esce il nome di Cesa: l'UDC può tornare così al centro dell'attenzione.
L'inchiesta sugli appalti per Expo e i soldi ai giornali affinché possano elogiare la grande opera.
Perché come diceva M. il cinema è "l'arma più forte dello Stato", se sa celebrare la grandezza del regime.
E chi siamo noi per gufare?
Ora si che vi riconosco.
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