31 dicembre 2014

L'anno che sta arrivando

Premessa importante: credo che domani sia solo il giorno +1 rispetto ad oggi, che nulla cambierà in modo drastico rispetto ad ora.
Ma questo non significa che non si possano fare bilanci, tirare le somme, darsi dei propositi.
L'anno 2014 era iniziato con uncommento al discorso del presidente, che respingeva le critiche di quanti lo accusavano di abusare dei suoi poteri.
L'anno prossimo ci riserverà un altro inquilino al Quirinale che spero voglia dare aria alle stanze del potere.
Basta moniti, basta presidenti del Consiglio da imporre al paese di nascosto (come Monti), basta zittire chi esprime una voce contraria al coro (come le minoranze, pur chiassose come i grillini), basta calpestare gli altri poteri dello Stato (come la procura di Palermo normalizzata dal CSM).

Forse l'anno prossimo avremo una nuova-vecchia legge elettorale con cui, quando ci verrà concesso, potremo non eleggere i rappresentanti della Camera. Il senato sarà riempito dai rappresentanti del Senato. Sì, proprio quelli delle cartucce di fucile, delle spese da nozze, dei pranzi e dei vibratori.
Quelli che si portano dietro il pacco preferenze da un partito all'altro.

Di certo l'anno prossimo continueremo a parlare di emergenza carceri, di corruzione, di bustarelle che girano in svariate maniere (consulenze, assunzioni, case da ristrutturare..) tra rappresentanti dello Stato e privati, come tra privati e privati.
Aumenteranno le tariffe per le autostrade, che finanziamo anche con soldi pubblici come la Brebemi, perché non si è fatta una legge per definire i rapporti tra lobby ed eletti, non si è fatta una legge sul conflitto di interessi. E dunque dobbiamo ingrassare le fila degli amici degli eletti.

Continueranno i blitz dei carabinieri o della polizia contro l'ennesima cosca della ndrangheta, Cosa Nostra, Camorra. Finché non verrà tagliato per sempre il cordone con la mala politica, le mafie prospereranno alle nostre spalle, offrendo i servizi prerogativa dello Stato (la sicurezza, il lavoro, le tasse) in concorrenza.
La legge contro il voto di scambio, come quella contro l'autoriciclaggio, è ridicola.
Manca una legislazione forte sui reati ambientali. E il povero Cantone è solo, solo uno intendo. In un sistema con troppe mele marce attorno. Troppe leggi contorte e complicate sugli appalti, poca trasparenza nel pubblico.

Inutile aggiungere che non mancheranno le tragedie cui abbiamo assistito: le frane, gli alluvioni, le esondazioni. Tante prime pagine, tante lacrime, tanta rabbia, per niente.
Come per altri capitolo, dove sono le leggi che mettono nero su bianco cosa non si può più fare e cosa si deve fare per proteggere l'ambiente, cioè noi?
Spostare i quartieri a ridosso dei fiumi, mettere in sicurezza argini, costoni.
Basta lavorare in emergenza, lo scandalo delle Case di Berlusconi dovrebbe servire a qualcosa.

Infine il lavoro. Dice il presidente del Consiglio che l'anno prossimo cioè domani, sarà l'anno del ritmo. Ecco, in questo paese si riesce a cambiare ritmo senza cambiare musica.
Sul jobs act credo di aver detto già abbastanza. Vedremo.
Il nostro presidente è sicuro, tranquillo, dice che è meglio essere arroganti che inconcludenti.

E agli ultimi chi ci penserà, presidente? Sono quelli esclusi dal reddito di cittadinanza (che non c'è), dagli 80 euro (che non prenderanno), dal mercato del lavoro, da una società sempre più ingiusta dove lo stato ha perso la funzione di regolatore dei contrasti.
L'unico stato buono è quello che lascia fare: come in Albania, paese di cui Renzi è diventato sponsor. Venite qua imprenditori: noi non abbiamo sindacati, abbiamo tasse basse, nessuno vi romperà le palle con pretese di salari e diritti ...
Vergogna.

E noi, dove siamo in questo discorso? Ecco, semplicemente non ci siamo. Siamo assenti da tutti i discorsi. Forse è questo l'unico vero proposito per domani, per il 2015. Forse tocca a noi.

Altrimenti, come dice la canzone, l'anno che sta arrivando, tra un anno passerà.  

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