05 dicembre 2014

Announo – mafia capitale

Ieri sera il marziano era Storace, l'ultimo giapponese di una destra storica che forse è esistita solo nei sogni di qualcuno. Era l'unico politico della destra romana (che è stata anche destra governativa) presente in studio di fronte ai ragazzi di Announo. Quelli che poche settimane prima sfottevano Marino e la sua panda.
Non generalizziamo .. io ho denunciato .. non criminalizziamo tutta la destra .. la mafia non è solo destra ..
Tranquillo Storace: è dai tempi di Provenzano che sappiamo come si muove la nuova mafia. Capace di dosare violenza e promesse, di allevarsi i suoi politici (cui concede i suoi voti e i suoi servizi) in cambio di appalti pubblici.
La mafia che storicamente è stata vicina ad una parte della DC, ma non ha disdegnato di coltivare rapporti con la sinistra e con la destra. Carminati è oggi l'emblema di questo nuovo (?) modello criminale: in affari con le coop rosse che fanno affari con immigrati ed ex detenuti ma che proviene da una ben determinata area politica.

Questa è la capitale d'Italia: chi verrebbe ad investire in un paese dove la capitale è in mano ad una banda criminale che entra nei palazzi?
Altro che articolo 18.
Altro che cambiamento di verso.
Nel giorno in cui l'Italia e tutto il mondo conosce (per chi non lo conosceva già) Carminati, Buzzi (l'amico del ministro), Mancini e tutti gli altri uomini di destra (Gramazio) e sinistra, al senato viene salvato Azzolini dall'uso delle intercettazioni.
Si rinvia la norma sulla prescrizione.
E si scopre che forma prenderà la norma sul rientro dei capitali: una specie di amnistria.

Le proteste di Torsapienza, la panda rossa del sindaco marziano, gli immigrati che rubano, prima gli italiani poi gli stranieri ..

La copertina Michele Santoro è stata introdotta dall'inno delle SS, Horst wessel lied


“Buonasera italiani sono quasi due secoli che scienziati come me, lavorano per dire cosa che voi state pensando adesso. Il cervello è più grande negli uomini che nelle donne, gli essere umani inferiori sono depravati e tendono a delinquere. I criminali sono scimmie in mezzo a noi”.
E ancora:
“Alemanno ha cercato di rinchiuderli in grandi campi in peggiori condizioni igieniche di quelle del Reich, ma non li ha sottoposti a pene e non li ha sterilizzati.
Voi italiani siete troppo buoni, pensate di controllarli coi vigilantes.
Se Roma è corrotta è colpa degli zingari.
Bisognava far lavorare gente come Carminati, che avrebbe creato moderni campi di concentramento.
Costringendo Carminati a diventare buonista l'avete corrotto: si deve separare il bene dal male.
Buon lavoro!”

Dove comincia mafia capitale: al Laurentino, dove vige la legge della strada, come l'ha raccontata Stefano Bianchi nel suo servizio.
“Noi all'epoca nostra non facevamo questo” dice una delle persone intervistate, riferendosi alle risse tra ragazzini fatti di cocaina.
Risse che finiscono in sparatoria.
La gente parla e non parla col giornalista che chiede di Michele Senese (uno dei re di Roma): “si può morire di queste cose”: gente che fa nu telegramma dal carcere, ha fratelli fuori.
“Damme retta, non parlà ..”.Carminati, il nero
Michele Senese
Don carmine Fasciani
Peppe Casamonica lo zingaro.

Massimo detto er pantera: il fratello ex Magliana, è stato ucciso.


Pischelli e vecchi della mala assieme a fumare coca, per raccontare storie della mala.
Il traffico di droga, tutti la tagliano, tutti ci guadagnano. E i ragazzetti della strada sono pronti a tutto per la coca, anche a sparare.

Puntata dedicata alla mafia a Roma, mafia capitale, mafia che non è né rossa né nera. Ma ha il colore dei soldi, la faccia giovane dei politici a cena coi boss.
Destra e sinistra.
Coop rosse e nere. Per immigrati e Zingari.
“Tutti i soldi, gli utili li abbiamo fatti sugli zingari, sull’emergenza alloggiativa e sugli immigrati”.

Uomini di Carminati dentro le municipalizzare di Roma. La capitale a rischio default.

In studio a commentare i servizi il giornalista Lirio Abbate: la mafia a Roma c'è, bastava andare in giro nelle strade del centro storico di Roma, per vedere come mafia e mafiosi si riconoscono. Non pizzo o rapine: bisbigliava la gente il nome di Carminati, uno dei 4 re di Roma.
Quello che ha scoperto il Ros è una organizzazione criminale, violenta e mafiosa.
Carminati è un leader che a Roma metteva assieme gli altri tre: i Casamonica, Fasciani e Senese. Basta delitti disse nel 2012 con l'arrivo del procuratore Pignatone.
Per non fare rumore e continuare gli affari con la droga.
Abbate ha subito minacce dalla mafia, come lo speronamento della sua auto l'11 novembre.
Un incidente che forse coincide coi fatti di Roma, con le copertine de l'Espresso con le facce dei re di Roma. I re di Roma si sono chiesti del perché un giornale parlasse di loro.
Carminati ha migliorato la banda della Magliana, per trasformarla in qualcosa che fa soldi: offrire servizio coi suoi uomini alla politica, nelle municipalizzate.
Roma oggi è in crisi perché le società non funzionano e fanno gli interessi della holding criminale.

Storace: oggi governa la città la sinistra che non si è accorta di mafia capitale.
Io ero in opposizione alla giunta Alemanno.
C'è un grosso rischio a generalizzare, ci sono persone che sono cresciute col mito di Almirante. “Perché non si racconta sul giornale la storia della coop 29 giugno?”.

Alla tenue difesa di Storace, ha risposto Vauro con la sua vignetta: fascisti del terzo millennio “mazzetta nera”.

Business della gestione dei campi Rom: tra gli arrestati, il figlio del senatore Gramazio, uno che, intervistato da Bertazzoni si difende dicendo che incontra tanta gente


Gramazio risolve il problema dei soldi del comune per i campi Rom, e in una telefonata con Carminati si rivolge al boss con “amico mio”.

Bianconi, Corriere: oggi sono i mafiosi che impongono favori e nomine alla politica. Buzzi e Carminati ordinavano alla politica di prendere scelte su come spendere i soldi dei bilanci comunali, per i campi rom.
La nomina del consiglio dell'Ama è fatta da una cernita di nomi: colpisce.
Ma c'è anche la campagna elettorale per Alemanno, il voto disgiunto di cui parla in una telefonata Buzzi con l'ex sindaco. Un altro che non sapeva. Che dice che gli appalti non li dava il comune ma il prefetto, il commissario per l'emergenza.
Un emergenza non per gli immigrati o per i rom, i cui campi sono presidiati presidiati da una coop di Buzzi: hanno preso 2 ml di euro per la sorveglianza, per affidamento diretto, senza gara. Ma la gente vive sempre in roulotte. Chi ruba qui, i politici o gli zingari? “Non siamo solo noi i delinquenti!”.

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