04 dicembre 2014

Speculazione politica

Questo blog aveva già detto tutto: della mafia a Roma e delle speculazioni politiche dietro gli attacchi al sindaco Marino e alla sua panda rossa.
Questo è quello che scriveva 20 giorni fa.

Davvero voi siete tra quelli che pensano che il sindaco stia rischiando di saltare in aria per una questione di Fiat Panda rosse o di multe prese in automatico per una dimenticanza sul rinnovo del permesso? Mapperfavore! Marino è sulla graticola per un motivo molto diverso, ovvero perché con il suo modo di fare (manco si capisce se lo fa di proposito o se procede a casaccio) si è posto completamente al di fuori dei meccanismi criminali, mafiosi, consociativi e di corruttela che reggono Roma da decenni e ai quali ogni sindaco, nolente ma soprattutto volente, ha dovuto adeguarsi. Meccanismi che muovono un sacco di consenso e un sacco di denaro sottraendolo all'erario pubblico ed ai servizi per direzionarlo nelle tasche giuste. Il sindaco è al di fuori di queste logiche, non le conosce, magari non le combatte neppure, ma le ignora e questo è ancor più pericoloso per il sistema di potere che lo sostiene e che, assieme alla destra in una finta alternanza ed in una finta dialettica maggioranza-opposizione, ha spolpato la capitale del paese in un modo riprovevole e senza raffronti in altre città europee e occidentali. Ecco una decina di elementi che segnano una grande discontinuità tra Marino e i suoi predecessori. Si tratta dei veri motivi per cui il PD, con un'operazione di comunicazione anche piuttosto rozza (avete fatto caso come si parla dei problemi di Roma, gli stessi da decenni ma oggi presenti in tutte le trasmissioni tv? Avete fatto caso ai raffazzonati editoriali di Repubblica e Corriere?), sta mettendo all'angolo il sindaco per ricattarlo, per imporgli di smetterla, per intimargli di interrompere lo sbullonamento del sistema economico che garantisce in vita il demi monde che ha ucciso la città, per metterlo sotto tutela e per far sì che non continui a intralciare chi vuole continuare a fare affari illecitamente su quel che resta di una città.

Ecco, ora facciamo un salto qui al nord per chiederci chi sta dietro la campagna mediatica contro le occupazioni abusive a Milano.
Dove tra un po' si andrà a votare.

2 commenti:

Renatoxr ha detto...

oncordo con te sul fatto che sia iniziata la campagna elettorale, tuttavia volevo anche segnalarti il fatto che è già in atto una dittatura.
Infatti nei giorni scorsi mi sono confrontato con alcuni amici di aree politiche differenti, ma ha tutti ho chiesto se condividessero la lassitudine del sistema delle sanzioni penali in Italia. Nessuno dei presenti mi ha riferito di aver mai voluto avallare l'indecoroso piano di impunità congegnato dal potere politico.
Ma mi chiedo, sic stantibus rebus, ma questo come ci sono arrivati li?

Ti auguro ogni bene.

Renatoxr

alduccio ha detto...

Siamo arrivati qui perché ci siamo dimenticati di essere in una repubblica fondata sul lavoro.
che è anche il lavoro di cittadini consapevoli dei propri diritti

Aldo