21 marzo 2018

Non funziona così – da Le spose sepolte di Marilù Oliva


Tutto quel furore si era sento con gli anni, con la quotidianità, coi problemi economici. Lei aveva aperto una piccola erboristeria a Bologna, in una viuzza centrale ma un po' nascosta, ed era stata dura sopravvivere. Praticamente l'aveva mantenuta lui e, ai tempi della crisi coniugale, aveva avuto il coraggio di rinfacciarglielo. Come se in una famiglia un uomo potesse avanzare pretese o accuse solo perché è stato l'unico a portare a casa la pagnotta. No, non funziona così, rimuginava la Circassa a denti serrati. 
Gli elementi che danno vita ad una famiglia finiscono per creare un organismo unico, dove tutte le energie concorrono al bene comune. Se si decide consensualmente che le forze siano divise a seconda delle possibilità del momento – chi non ha un lavoro investe nella casa e nei figli, chi può guadagnare contribuisce dall'esterno – allora significa che un tale equilibrio – in cui ciascuno dona una parte di sé – sta bene a tutti.
Non vale cambiare le carte in tavola. Come accade in quelle case in cui le donne, per crescere i figli, rinunciano ad una carriera o anche solo a guardarsi attorno, tanto il marito le tranquillizza: basterà la sua paga a tiare avanti. Magari, dopo qualche anno, lui si prende una sbandata per la segretaria o viene trafitto dalla crisi di mezz'età e, tra le recriminazioni che avanza alla coniuge per autoassolversi dalle proprie inadempienze, c'è proprio quella di aver mandato avanti la baracca.
 
Le spose sepolte, di Marilù Oliva

Credevo di trovarmi di fronte un giallo ma non è così. Gli omicidi, i femminicidi per la precisione, il serial killer che vendica le donne uccise, sono solo lo spunto per questo romanzo di Marilù Oliva.
Che parla di donne, dal punto di vista delle donne, ambientato in una cittadina che è chiamata “la città delle donne”. Donne nel consiglio comunale, donna la sindaca e anche la vice.
A misura di donna la politica e anche la vita dentro questo paese, sull'appennino emiliano, Monterocca.
Si parla di questioni che riguardano tutti: delle dinamiche nei rapporti umani, di rapporti che finiscono in una scia di veleni e piccole meschinità che vengono rinfacciate (come nel pezzo citato), delle discriminazioni nel mondo del lavoro, delle violenze contro le donne.
Un omicidio ogni tre giorni dicono le cronache, e le violenze che non finiscono in un delitto sono molte di più, spesso non denunciate.


“Come sarebbe il mondo se al potere ci fossero le donne?” - da questa domanda comincia il racconto di Marilù. Una domanda che dovremmo porci tutti quanti.

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