Come faranno a conciliare il reddito di cittadinanza promesso agli elettori (con la bufala delle file ai caf) con la flat tax (promessa all'elettorato conservatore da Berlusconi e Salvini)?
Ottime domande se fossero fatte da giornalisti che hanno sempre vigilato sulla politica, sulle promesse, che si sono dimostrati con la schiena dritta.
Per esempio, ci siamo chiesti da dove verranno presi i soldi per comprarsi Cinecittà dal banchiere Abete (nonché ex presidente di Confindustria)?
Ne parla Fabio Pavesi oggi sul FQ:
ABETE non è indagato, ma certo la vicenda è imbarazzante. Cinecittà Studios è stata per anni, fino all’estate scorsa quando è tornata pubblica, una dei molteplici affari dell’ex presidente di Confindustria. Affari non certo andati bene. I blasonati studi cinematografici della Roma felliniana, su cui si sarebbe prodigato il dirigente di Bnl, erano parte integrante di un colossale progetto di investimento nel business dell’intrattenimento sotto l’egida di Italian Entertainment Group che ha visto Abete protagonista come socio insieme a Diego Della Valle, Aurelio De Laurentis e la famiglia Haggiag. Un sogno diventato incubo. Il colosso dei parchi a tema ha infatti cumulato perdite per oltre 100 milioni in soli 5 anni. Ha visto evaporare tutto il patrimonio e accumulare una mole di debiti di quasi 300 milioni a fronte di ricavi per soli 30 milioni. Ce n’è a sufficienza per gettare la spugna. Ma il colpo d’ala, e qui entra in scena il presunto prestito facile di Bnl, è stato da maestri: rivendere allo Stato (cioè ai contribuenti) gli studi di Cinecittà dopo averli gestiti per anni, ripristinando così il capitale del gruppo e salvando la baracca. Quando le cose mettono male anche un fervido sostenitore del liberismo e dell’imprenditoria di mercato si rivolge alla mano pubblica.E dove abbiamo preso i soldi per salvare Alitalia nel 2008 e per continuare a salvarla in questi anni?
E i miliardi spostati dal pubblico al privato per gli incentivi alle assunzioni (legate al jobs act) che hanno drogato i numeri dei contratti senza creare occupazione stabile?
E i soldi dalle grandi opere (mezze compiute e mezze fallimenti) da che fondo spese verranno presi? Il TAV in Val di Susa, il redivivo Ponte sullo Stretto e via discorrendo ..
Per non parlare della tassa occulta della corruzione nelle opere pubbliche, dell'evasione ..
Come con l'elezione della giunta grillina a Roma, sembra che molti giornalisti italiani abbiano scoperto il loro mestiere ora che sono arrivati i barbari.
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