27 marzo 2018

Presto, ma per fare cosa?

Si dice la presidente e non presidentessa (e comunque la presidente Boldrini non ha mai chiesto di essere chiamata presidentessa).
O di Maio o morte, o forse Salvini o morte (no, Salvini non ha preclusioni). Per fare un po' di reddito di cittadinanza e un altro po' di flat tax.
Ma quanto è fico il nuovo presidente (maschile) che si fa fotografare in autobus: tutto bello unica nota stonata la foto preparata.
Taglieremo sprechi, indennità, guai alla casta .. Ma non è che a furia di tagliare si fa come coi finanziamenti pubblici ai partiti: si è passati da un eccesso all'altro. Coi partiti finanziati da privati con tanto di privacy a proteggere i nomi.

Risparmiamo i soldi, facciamo le nuove alleanze, facciamo un governo in fretta, ma per fare cosa?
Ieri Report ci ha mostrato un paese sotterrato dalla monnezza, con due città a rischio collasso (oltre a Roma, Palermo e Genova).

Ogni anno 433 000 tonnellate, di rifiuti urbani vengono spediti oltre che nei paesi vicini anche a Cipro, in Cina, nell’enclave del Sudafrica, il Lesotho, fino anche in Vietnam. Il terzo esportatore è proprio il Veneto con 40 mila tonnellate. Prima è la Campania con 103 mila tonnellate. Secondo il Friuli Venezia Giulia. L’Europa ci chiede di concludere il ciclo integrato, di favorire la raccolta differenziata e il riciclo dei materiali, per incrementare la cosiddetta economia circolare. Solo che noi abbiamo privilegiato solo il circolare. Nel senso che facciamo circolare i rifiuti. Li facciamo circolare in Italia e anche verso l’estero. Questo perché non ci siamo dotati in tempo degli impianti. E ora ci sono due grandi città e un’intera Regione che stanno per esplodere perché non sanno più dove mettere i rifiuti. La politica miope in questi decenni ha infilato la testa sotto la sabbia, la stessa con cui ha seppellito i rifiuti. Complice di chi ha gestito le discariche, ci ha lasciato un futuro avvelenato. 

I numeri sul lavoro, ovvero sui nuovi contratti attivati, si sono rivelati per quello che erano (e difatti oggi non vengono più sbandierati): propaganda per non vedere quello che è diventato oggi il lavoro.
Lavoratori alla spina, perfino dentro i Tribunali da parte di persone che dovrebbero amministrare la giustizia.
Si può lavorare in nero per lo Stato per venti, trent’anni? E parliamo di professioni strategiche, medici, insegnanti, magistrati. Entri in un’aula di Tribunale Palazzo e tiaspetti che chi indossa la toga per condannare quell’imprenditore che i contributi non li ha versati al suo dipendente, ecco quel magistrato i contributi sia il primo a riceverli dallo Stato, dal ministero per cui lavora. E invece parliamo di un esercito di 5500 magistrati onorari, vice procuratori onorari, giudici di pace che sta lavorando da venti, trent’anni senza ferie, senza contributi, senza diritto alla malattia. Ecco quella scritta che hanno alle spalle, la legge è uguale per tutti, suona un po’ una beffa quando devono applicarla, e alla fine della giornata vengono trattati diversamente per legge,dagli altri magistrati ordinari. Ecco.
Ecco, una volta che avremo finiti di prendere in giro i nuovi barbari che prendono il bus, le lauree sui neomelodici, un passato come lavoratore di call center, vogliamo anche capire cosa fare nella prossima legislatura?
Ambiente, lavoro, un piano energetico ed industriale.
La messa in sicurezza del territorio (che sarà argomento di una delle prossime inchieste di Report) ..
Prima che scoppi la nuova guerra mondiale, magari.

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