Ci sono quelli che, al governo senza di me (perché gli elettori erano stati chiari quando hanno votato PD: volevano mandare Renzi all'opposizione).
Ci sono quelli che fino al 4 marzo si sentivano già a Palazzo Chigi e che ora devono guardarsi le spalle.
Ci sono quelli che avevano preparato anche la lista dei ministri e che ora devono contrattare con Berlusconi le presidenze delle Camere.
Ci sono quelli come Maroni che pensava, non presentandosi alle elezioni regionali, di prendere due piccioni con una fava: salvarsi dall'eventuale condanna e sparigliare le carte per il dopo voto, mettendosi a disposizione come salvatore della patria (Maroni è il più democristiano dei leghisti).
E poi c'è lui, l'eterno Berlusconi, che ha attirato Di Maio nella trappola e che ora, con la candidatura di Romani (condannato per peculato) li sta mettendo all'angolo.
Cosa farà Di Maio, riuscirà a resistere (continuerà a non volersi sedere al tavolo col Caimano?)? Dopo le prime votazioni si abbassa il quorum e il centro destra potrebbe avere i voti per eleggersi Romani.
E il PD? Starà a guardare? Si metterà a disposizione? Niente caminetti, diceva l'ex segretario. Tutto alla luce del sole. Vedremo.
L'accordo Lega M5S farebbe felice il PD ma non Berlusconi (e nemmeno Maroni che ha lanciato il suo monito contro Salvini domenica scorsa nell'intervista con Lucia Annunziata).
Il governo Centrodestra + M5S sarebbe la fine di Di Maio.
L'accordo Pd + Centrodestra farebbe felici i due sconfitti.
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