Quante volte si sente sentito ripetere "servirebbe il Macron italiano"?
Sabato mattina a Roma Sandro Gozi si è incontrato coi suoi "amici" per provare a fare anche qui la "En marche" italiana.
E' il modello oggi vincente, almeno sulla carta.
Ma rimane un modello distante da quello che si chiama sinistra: è il modello del muro contro i migranti ai confini con l'Italia; è il modello che impone le leggi di riforma sul lavoro, che ora stanno causando la risposta dei ferrovieri.
E' un modello di cui oggi nessuno si fida, tra chi ancora galleggia nel fu ceto media, tra quanti ancora possono rivendicare qualche diritto e se lo difendono stretto stretto.
Questa specie di sinistra europeista ha creato il deserto a furia di parlare di riforme progressiste.
Col risultato che oggi l'Europa si sposta paurosamente a destra (ieri il voto in Ungheria), senza che la cosa preoccupi troppo i mercati, la BCE, l'Unione e via discorrendo.
Col risultato che oggi, a discutere di un futuro governo del paese, si ritrovino i due (o tre) centro destra italiani: quello di Salvini, quello di Berlusconi e ci metterei anche quello di Di Maio.
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