Basta caminetti, ma si ai salotti
televisivi, come quello di Fazio stasera.
Per Renzi è arrivato il momento per
tornare in televisione e farsi sentire, anche con qualche intervista
sui giornali, come a Repubblica con Claudio Tito.
Per ribadire una sola cosa: l'accordo,
o contratto, col M5S non si deve fare. Tanto vale che Renzi ritiri le
dimissioni da segretario visto che, di fatto, è sua la linea.
Da una parte Di Maio coi suoi due
forni, con la sua idea di contratto per un governo, per entrare nella
terza repubblica. Come se fosse così semplice, facciamo un accordo e
cambiamo tutto.
Dall'altra parte il PD potrebbe dire si
solo se niente Di Maio, niente abiura di Jobs act, buona scuola e
tutte le politiche di questi anni.
Ma se la buona scuola fosse veramente
una buona riforma, come mai gli insegnanti hanno protestato?
E lo stesso vale per il jobs act: il
milione di posti di lavoro ma dietro c'è un mondo intero fatto dai
riders considerati lavoratori autonomi, delle crisi aziendali, delle
disuguaglianze.
Sono passate settimane dal voto e
nessun partito sembra disposto ad alcun passo di avvicinamento verso
gli altri, per cercare accordi.
Sono passate settimane e nel PD nemmeno
un'analisi sui voti persi.
Siamo rimasti agli italiani che votando
no al referendum sulla riforma, dando un calcio alla legge elettorale
che ora ci avrebbe dato un governo.
Eppure la politica è altro. Ascoltare
la base. Imparare dagli errori. Parlare con gli altri gruppi. E
rispettare.
Rispettare le idee, le persone, le
opinioni.
Non rimanere chiusi e arroccati nella
propria bolla.
Marco Ruffolo - Repubblica 29 aprile 2018 |
Perché fuori c'è un paese che è
rimasto coi suoi problemi. Come per esempio quelli di cui oggi Marco
Ruffolo su Repubblica: i contratti al ribasso nel mondo delle
costruzioni, pur di risparmiare. Sulla pelle delle persone.
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