Non possono perdere la faccia: questo il motivo che spinge i padroni dei partiti che oggi dovrebbero accordarsi per un futuro governo, nell'arroccarsi nelle loro posizioni.
Salvini con la sua base che chiama alla rivolta,alla passeggiata su Roma, nel caso in cui la Lega dovesse rimanere fuori dagli accordi.
Renzi che non può accettare alcun accordo con Di Maio che ora farebbe fatica ad accettare un ruolo non da presidente del Consiglio.
Infine il cavaliere che, fa sapere, potrebbe ricomprarsi il Milan, ma di sicuro controlla per bene Salvini.
Finiti i partiti, i partiti di massa, con una base, una dirigenza locale, finita la passione politica, rimangono solo i leader, figure che attirano odio o amore, a seconda del tifo.
O con loro o contro di loro.
Che fare se la direzione PD dice no all'accordo col m5s?
A giugno non c'è tempo per votare: governissimo con dentro tutti? A bagno maria fino ad ottobre?
Saranno mesi difficili. La passione tifosa cambia in fretta
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