Dovremo aspettare ancora qualche settimana per avere un'idea, una ipotesi di governo.
Gli sforzi del direttore del Fatto Quotidiano Travaglio, che anche oggi nel suo editoriale ricorda quanto i punti di contatto tra PD e 5S non siano pochi (su tasse, welfare, immigrazione) probabilmente saranno vani.
Tutto fermo, nonostante sotto la superficie sia tutto in movimento: l'Aventino del PD al momento li tenendo a bocca asciutta dai posti a tavola (nelle due Camere e nelle commissioni).
E per fortuna che per Di Maio, con quei suoi modi felpati, la prima scelta è il PD: al momento l'accordo con la Lega sta tenendo ma sta tenendo anche l'accordo dentro il centro destra.
Tutto fermo, ma in movimento anche nel centro destra: Salvini si è messo la cravatta e Berlusconi spera in un ritorno in scena con tanto di candidatura. Così la presa in giro della scheda "Berlusconi presidente" potrà essere ufficiale.
Tutto fermo per il governo di un paese in cui le cose vanno avanti: la guerra per il controllo di Telecom (e la mossa di CDP col suo ingresso col 5%, per fare cosa non si capisce); le delocalizzazioni senza freno (da Almaviva ad Embraco) che nemmeno Calenda può fermare; i morti sul lavoro relegati nei titoli di cronaca (in un paese con l'assillo sicurezza) e la sparizione dell'invasione degli immigrati.
La scossa nella sanità lombarda per l'ennesimo scandalo (ma sono quelli virtuosi e competenti) e le scosse in Italia centrale che ogni volta ci ricordano la nostra fragilità.
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