Ma la flat tax conviene a tutti?
Qualche consiglio su come smaltire i nostri elettrodomestici e un
servizio su un palazzo dell'Inps: questi gli argomenti della puntata
di Report.
Nell'anteprima il servizio diAntonella Cignarale si occupa dei rifiuti elettronici: ogni anno
immettiamo sul mercato 800mila nuovi apparecchi che, appena si
rovinano, si buttano via.
Quando diventano vecchi potremmo
lasciarli ai venditori, si chiama “uno contro zero”, ma così si
riciclano solo piccole parti di elettrodomestici.
Eppure in questi prodotti ci sono
ancora materie prime che si possono recuperare: non ci possiamo più
permettere l'usa e getta, dovremmo preoccuparci prima di riciclare la
materia prima, perché costa e perché le discariche sono piene.
Quali sono gli ostacoli per una filiera
virtuosa? Come smaltire questi prodotti?
Per come sono progettati, ci sono
prodotti che non si possono riparare: frullatori, ferri da stiro,
anche i cellulari.. tutto che si butta in discarica.
In Olanda hanno progettato uno
smartphone sostituibile, anche da non esperti: il design è
importante per ridurre i rifiuti, la modularità ti consente di
cambiare le componenti e non il prodotto.
L'Italia non si è adeguata alla
direttiva europea sulla rigenerazione dei prodotti elettronici:
servirebbero i decreti attuativi per creare una filiera dei rifiuti,
per riciclare le parti riutilizzabili.
Ci sono aziende che si sono già
lanciate in questo settore: nell'impianto pilota del CNR si smontano
le schede elettriche di questi prodotti, per essere usate in
riparazione.
Bisogna scoraggiare la produzione di
prodotti non riparabili, non modulari: anche noi consumatori abbiamo
delle responsabilità, scegliendo prodotti fatti con materiale
riciclato.
Comportamenti virtuosi, come quelli nei
repair caffè: tutto pur di non gettare materiale in discarica se non
necessario.
E poi dovremmo punire l'obsolescenza
programmatica di certo prodotti, che smettono di funzionare dopo
pochi anni, magari come in Francia..
Le concessioni sui lidi di Ostia
Il comune non aveva le planimetrie,
dunque non si riesce a capire se i balneari sono in regola o meno,
con le concessioni ricevute dal comune.
Come la concessione di Renato Papagni,
che avrebbe fatto una serie di abusi edilizi dal 2000, ma ha
mantenuto le concessioni dal comune.
Alle domande del giornalista, il
presidente Papagni ha reagito come abbiamo visto nel video che sta
girando in rete: “te stai istigando ..”.
Fare domande fa parte del mestiere del
giornalista. Gestire un lido invece non dovrebbe comportare abusi,
con la complicità degli amministratori comunali che non hanno visto.
La flat tax - Paolo Mondani
Tassa fissa al 15% dice la Lega, al 23%
dice Forza Italia, altre cifre dall'istituto Bruno Leoni. Per una
perdita di 50-70 miliardi che si ricopre con tagli alla spesa prima,
e col fatto che con meno tasse si mette in circolo la ricchezza.
Sarà così: Paolo Mondani è andato in
giro per il mondo.
Partendo dal nordest, da Bepi Covre,
produttore di maniglie, favorevole alla tassazione progressiva e alla
flat tax, ma non ora.
Bisogna ridurre il debito e tagliare la
spesa: il debito è il 131% del PIL, l'evasione stimata è di 108
miliardi di euro, l'iperf è 182,6 miliardi, su 5 aliquote: una volta
le aliquote erano 32, oggi sono state ridotte.
Cosa si taglia per introdurre la flat
tax? Si tagliano alcune pensioni, parti del welfare.
Ma la Costituzione parla di
progressività della tassazione: sostiene il prof Rossi, che con la
flat tax si recuperano le tasse facendogli pagare di più su sanità
e università.
Peccato che i ricchi vanno a curarsi
nelle cliniche private: la flat tax è sempre stata a deficit, non ci
guadagna tutto il paese. A meno di non fare un voto di fede nel
recupero dell'evaso e in dose da cavallo di ottimismo, per recuperare
questi 60-70 miliardi.
Armando Siri, ideatore della flat tax,
ha patteggiata una condanna per bancarotta, non ha pagato tasse per
anni.
Forse una l'ideologo della Lega ha
molti interessi nella flat tax: in effetti è un favore solo per i
ceti ricchi, non certo per il ceto medio.
Cosa accadrebbe nel nordest con la flat
tax? Abolendo l'IVA emergerebbe il nero, dice l'imprenditore
Gastaldi, ma poi come si coprono i servizi?
Meglio tassare i grandi capitali,
meglio abbassarle le tasse per gli artigiani.
A Treviso molte aziende se ne sono
andate via, in Romania, ad esempio: con la flat tax forse molte
piccole aziende si salverebbero, avrebbero del respiro.
MA poi i dipendenti?
Le grandi multinazionali già oggi
spostano i capitali dove desiderano, potrebbero ridurre gli stipendi
dei manager.
Forse, più che la flat tax,
servirebbe una tassazione più equa, più vicina ai problemi delle
imprese.
Alessandro Maso produce spallini per le
giacche: oggi le imprese sono già costantemente monitorate, chi non
paga le tasse ora, non le pagherà nemmeno col 25% ..
Daniele Lago produce mobili di design:
la flat tax potrebbe essere ingiusta per le fasce deboli, ma vivremmo
meglio se troveremo sistemi di ridistribuzione più equi, per ridurre
le disuguaglianze.
Cosa vogliono tagliare Lega e FI:
spese per l'istruzione come le rette per gli asili, le spese
sanitarie, le spese infermieristiche per gli anziani, le spese per i
celiaci, le spese per l'assistenza ai disabili, le spese per le
ristrutturazioni, le spese per dedurre i fondi pensione, le deduzioni
per le donazioni ..
Taglierebbe sui sistemi che riducono le
distanze tra i cittadini: ma per vederla all'opera questa flat tax è
andato direttamente in America, in Illinois.
Tassazione al 4,95% per le persone, 7%
alle aziende: ma l'Illinois
ha un debito da 148 miliardi di dollari, parte delle pensioni
pubbliche sono senza copertura,
perché nel corso degli anni i governi statali hanno prelevato soldi
dalle casse senza preoccuparsi del futuro. Il midwest americano è
ricco eppure le strade sono piene di buche, hanno tagliato i fondi
per l'università; a Chicago, la capitale, hanno tagliato anche i
fondi per i trasporti, per la sanità, per la gestione dell'acqua.
La classe media
paga troppe tasse ma queste non sono sufficienti a coprire le mancate
tasse delle classi agiate che possono spostare i capitali dove
vogliono.
L'Illinois è lo
stato più indebitato degli USA, alcuni governatori sono finiti in
carcere perché hanno fatto accordi con le aziende per ridurre loro
le tasse.
Sono molto simili a
noi italiani, questi americani.
La città
metropolitana di Chicago si occupa della manutenzione dell'acqua,
delle strade, degli immobili e dei trasporti: non hanno soldi a
sufficienza e devono coprire le spese con le tasse sulla benzina, con
le tasse sul reddito e sulla proprietà.
Con la flat tax non
si recuperano tasse a sufficienza per tutti i servizi: meno tasse
significa meno servizi pubblici, magari quelli per l'istruzione per i
poveri che rimarranno sempre più poveri.
Ma non è un
problema per il senatore repubblicano che governa l'Illinois, che ha
appena tagliato i fondi per l'istruzione.
La flat tax ha
attirato imprenditori da fuori? I benefici fiscali alle imprese
spesso sono soldi che gli azionisti si spartiscono, non diventano
soldi per creare posti di lavoro o fare investimenti in ricerca.
Servirebbe legare
le detassazioni con gli investimenti: le imprese incamerano vantaggi
fiscali, anche da Trump, ma non investono affatto nel loro paese.
In Indiana la Flat
tax è ancora più bassa: al 6% per le imprese e al 3% per le
persone.
Ma le imprese se ne
vanno lo stesso, in Messico per esempio, dove ci sono stipendi ancora
più bassi.
L'Indiana è uno
stato alla Reagan: tasse basse e meno servizi, ma un terzo della
popolazione fa fatica ad arrivare alla fine del mese.
L'acciaio americano
è nelle mani della Arcelor Mittal: Trump ha messo i dazi sulle
importazioni dalla Cina, ma le acciaierie sono rimaste in crisi.
Trump ha promesso
di portare qui il lavoro, ma saranno lavori con stipendi bassi: qui i
sindacati hanno appoggiato Trump, per le sue promesse.
Dazi anche
sull'alluminio, per non dipendere dalle importazioni: alla Kock sono
entusiasti della flat tax, dove c'è la piena occupazione.
Ma che lavori sono
quelli offerti alle persone? Lavori che non arrivano a 10 dollari
l'ora, senza assicurazione sanitaria. Salari bassi di gente che con
la flat tax ha solo perso.
La storiella
raccontata alle persone è che con la flat tax si rimette in moto
l'economia: ma la realtà è che si crea solo debito con queste
politiche, che impoveriscono ancora di più la classe media.
Paolo Mondani ha
raccontato la storia di mazzette prese dai sindacalisti della UAW da
parte di
del vicepresidente
della FCA Iacobelli: soldi in cambio di un accordo per i nuovi
contratti (col beneplacito dei sindacalisti corrotti), dal 2009,
quando i contribuenti americani hanno salvato Chrisler e General
Motors.
È una guerra tra
poveri, sulla pelle dei poveri: in Slovacchia, dove si è spostata la
Embraco, prendono 600 euro al mese, di fronte ai 1200 euro di
un operaio italiano.
Stipendi bassi
perché la Slovacchia prende fondi europei, soldi dei contribuenti,
usati per concedere sgravi alle aziende: si chiama dumping sociale,
dovrebbe essere un aiuto di Stato illegittimo.
In Slovacchia hanno
la flat tax, fortemente voluta dal governo: in questo paese investe
anche la ndrangheta, riciclando il denaro del traffico di droga e
armi.
Su questi traffici
stava indagando il giornalista Jan Kuciak, prima di essere ucciso.
Anche la
criminalità organizzata ci ha guadagnato da questo meccanismo
fiscale: di certo non ci guadagna la classe media, che pure ha sempre
fatto da traino per l'economia in tutti i paesi.
Ma noi ci stiamo
affidando all'ideologo Siri, il patteggiatore e a Berlusconi, il
frodatore.
Vogliono fare la
lotta all'evasione, con l'innalzamento del contante.
Vogliono tagliare
le tasse ma la spending review in Italia è stata inefficace fino ad
oggi.
Con l'evasione al
108 miliardi, ne recuperiamo meno del 2%.
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