Come potrebbe essere un mondo senza
api?
Che conseguenza avrebbe sulla nostra
vita, la scomparsa delle api nei cieli delle nostre campagne e città?
E' paradossale, ma ci preoccupiamo
(giustamente) dell'infezione del corona virus a migliaia di km da noi
e non di problemi che abbiamo sotto gli occhi.
Senza api, il costo del caffè
salirebbe di prezzo, come il cioccolato, niente frutta e verdura sui
banchi del supermercato, mirtilli, kiwi, melanzane e mandorle. Solo
un lontano ricordo.
Le cime di rapa un lusso da emiri ..
Una provocazione quella del servizio di
Lisa Iotti? No, perché la natura diventa sterile se non ci sono più
api ad impollinare le piante, come il 75% di quelle da cui dipende la
nostra produzione alimentare, come dire due piatti su tre che
mettiamo sulla tavola.
La metafora è quella del panino vuoto,
il cheeseburger senza carne, cetrioli o formaggio: è il simbolo di
quello che succederà quando avremo solo riso, grano e pannocchie, i
soli a non avere bisogno degli insetti per essere impollinati.
In Europa abbiamo perso il 75% di
tutti gli insetti volanti e il 40% degli impollinatori. Come mai?
Questi insetti stanno scomparendo ad un
ritmo otto volte superiore di mammiferi, uccelli e rettili: sappiamo
che i funghicidi hanno effetti negativi, così come gli erbicidi: ma
in realtà – racconta il servizio di Presadiretta – è tutto il
sistema agricolo che va rivisto, perché se non lo cambiamo le api e
gli impollinatori e tutti gli invertebrati del suolo saranno a
rischio estinzione e con la loro scomparsa il mondo della produzione
agricola sarà a rischio.
Lisa Iotti ha intervistato il professor
Leonard Menzel, neurobiologo dell'università di Berlino: il
professore ha studiato gli effetti dei pesticidi neoticotinoidi sul
cervello delle api, che non è molto diverso dal nostro.
Imparano, sentono gli odori e i colori
e hanno una incredibile memoria.
LA contaminazione da questi pesticidi
interrompe la comunicazione tra i membri della colonia: la danza
delle api, così armonica, così emozionante, si interrompe, un vero
disastro.
Nel corso della puntata si parlerà
anche di come dovremmo gestire l'olio fritto, che normalmente
gettiamo nel gabinetto o nel lavandino:
Quanti di noi dopo aver fritto
buttano l’olio esausto direttamente nel lavandino? Perché non lo
raccogliamo? E quali sono le conseguenze di questo nostro atto?
La scheda del servizio: L'ultima
ape
Il mondo scientifico ha lanciato un allarme: negli ultimi anni abbiamo perso quasi il 50% degli insetti impollinatori, primi fra tutti le api. E i 3/4 delle principali colture alimentari dipendono proprio da loro. Mele, pere, kiwi, mirtilli, cioccolato, caffè, mandorle, senza gli insetti impollinatori, senza le api, non arriverebbero più sulle nostre tavole. E' in gioco il futuro della nostra alimentazione.Tra i principali responsabili del crollo del numero degli insetti ci sono alcune tipologie di pesticidi usati in agricoltura, oggi vietati in Europa. Ma quali sono oggi le conseguenze del loro massiccio utilizzo nel passato? E quali rischi potrebbero avere sulla salute degli insetti i nuovi prodotti per l’agricoltura immessi nel mercato?A PresaDiretta le testimonianze dei più autorevoli istituti scientifici europei impegnati nello studio del problema e nel tentativo di salvare questi piccoli animali così importanti per il funzionamento degli ecosistemi.E poi le posizioni delle istituzioni comunitarie e del mondo dell’agroindustria.Cosa possiamo fare per correre ai ripari?
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