05 febbraio 2020

L'intervista al giudice Gratteri a Di Martedì

Anni fa Renzi prendeva in giro i conduttori dei talk, dicendo che facevano meno share delle repliche di Rambo. Visti gli ospiti e i giornalisti invitati, non mi sorprende ..

Non so che share abbia fatto ieri Di Martedì, il talk politico de La7: io ero tra quanti ieri hanno seguito (con interesse) l'intervista al giudice Gratteri.
Non so per quale motivo crudele si sia scelto di mettere a confronto Gratteri, persona competente che sa di cosa parla, con due giornalisti come Sallusti e Senaldi che ieri hanno portato a casa l'ennesima figuraccia nelle domande poste al magistrato.

A partire dal tema della prescrizione: si sta montando tutta questa polemica, alzando il polverone del garantismo, per non affrontare i problemi reali sulla lentenzza dei processi. Nessuno dei garantisti, tra ordine degli avvocati, giornalisti e politici schierati, ha fatto proposte per ridurre i tempi.

Quando Gratteri ha proposto la riforma del processo telematico, per cui l'imputato per 41 bis poteva essere ascoltato in collegamento dal suo carcere, evitando gli spostamenti, gli avvocati hanno scioperato per 5 giorni.

Chi oggi si oppone al blocco della prescrizione dovrebbe avere l'onestà intellettuale di ammettere che l'attuale sistema non garantisce giustizia a tutti: perché la prescrizione fa comodo a tanti. Imputati e non solo.
Avete paura che i magistrati cattivi terranno aperti i fascicoli per anni?
Ecco, è molto più realistico pensare che ci siano magistrati che li tengano nei cassetti, per non finire nelle rogne in processi contro imputati eccellenti.

Per parlare dei problemi reali della giustizia (come ha fatto Presadiretta in una puntata della scorsa stagione) servirebbero giornalisti che sanno di cosa parlano: una giustizia che non funziona fa comodo a molti, dagli avvocati (quelli che usano le tecniche dilatatorie per prendere tempo) ai magistrati (quelli dei fascicoli nei cassetti) fino ai politici a cui non piace avere una legge uguale per tutti.

Molto più semplice buttarla in caciara, tirare in ballo le storie di dieci anni fa di De Magistris, dell'ex procuratore di Taranto che si è candidato alle passate elezioni a sindaco.

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