Pare che lo smart working sia la soluzione a tutti i mali.
Ce lo ripetono ogni giorno, esperti e presunti tali, che ci dicono basta, è finita con l'ufficio, coi rapporti interpersonali, col viaggio in treno o sui bus.
Si lavora da casa, basta sapersi organizzare.
Su Repubblica oggi trovate un'intervista ad un ex dirigente di Twitter (Bruce Daisley) che ci spiega che non importa che non vedremo più le persone con cui abbiamo lavorato fino a ieri. Possiamo fare come i fan di Justin Bieber che si trovano in chat.
E io che ancora credevo nei rapporti fatti "di persona", che ancora amo incontrare gente nuova anche su quei treni scomodi.
Ma l'ufficio è cosa antica, si fa tutto via chat (per chi si è organizzato, per coloro i quali è sufficiente questo) o via telefono.
Si fa tutto a casa, dove non ho aria condizionata, spazi per lavorare, una sedia comoda e un monitor bello grande.
Il futuro a quanto pare è stare in casa, al chiuso, senza troppi vincoli di orario (al momento i decreti del governo non regolano questo aspetto).
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