Alla fine della mafia, della situazione dei carcerati, non importava nulla all'opposizione interna ed esterna, che ha presentato due mozioni di sfiducia a Bonafede.
L'obiettivo era mettere in crisi il governo e, da parte di Italia Viva, ottenere qualche posto in più.
Tradotto in termini pratici, sbloccare gli appalti secondo l'errata convinzione che liberalizzando i cantieri (il modello Genova che sentiamo ripetere ogni volta) si rilancia occupazione ed economia.
Cosa falsa per due motivi: a Genova il progetto era ben delimitato, c'era addosso tutta l'attenzione del paese e l'appalto valeva 200 milioni.
Qui invece parliamo di sbloccare appalti per altre opere poco utili.
Come per esempio la pedemontana veneta: leggo da un articolo del 2016, doveva costare 380ml e invece (nel 2016) costerà oltre 3 miliardi.
C'è sia un impatto sull'ambiente 8,5 milioni di metri quadri di suolo occupato.
E un impatto economico: oggi i cittadini pagheranno per questa autostrada che corre per un lungo tratto in parallelo con la A31, 13 miliardi di euro per tutta la durata della concessione riconosciuta dalla regione al concessionario (39 anni).
Altro che rilanciare l'economia, si tratta di un favore al partito del cemento.
E dire che di lavori per creare occupazione ne avremmo da pianificare: dalle zone terremotate alle scuole da mettere a norma.
E invece quando si parla di scuole, si finisce per discutere delle paritarie, che anche loro oggi battono cassa.
Questo succede quando si concede ad un privato di gestire un servizio che dovrebbe essere pubblico, come la sanità.
A proposito di sanità, evidentemente criticare la gestione dell'emergenza Covid in Lombardia è tabù, non si può dire.
Non si può parlare dei morti, delle decisioni sbagliate o delle decisioni non prese.
Meglio parlare di movida.
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