La porta si aprì, e l’acchiappasogni emise la solita delicata melodia. La proprietaria l’aveva comprato durante un viaggio in Sudamerica quando era giovane, più o meno nel Cretaceo superiore, e ci teneva moltissimo; la ragazza invece lo trovava snervante.Non è che suonasse troppo spesso, a dire il vero. In una città che in cui la lettura non rientrava tra le esigenze primarie degli abitanti, una libreria antiquaria era un pessimo affare.
Una lettera per Sara è il terzo libro
con protagonista Sara Morozzi, “mora”, ex agente di una squadra
speciale dei servizi, super segreta, in cui ha potuto sviluppare le
sue abilità nel carpire e intuire i pensieri delle persone, in base
ai loro gesti, tic, espressioni.
Dopo aver lavorato per questa unità
per anni, a fianco dell'amore della sua vita (per cui ha abbandonato
un marito e un figlio), il suo capo Massimiliano che ha seguito fino
all'ultimo respiro, Sara Morozzi si è abbandonata al suo tramonto.
Finché la vita non le ha dato nuovi
spunti: la morte tragica del figlio abbandonato da piccolo, l'arrivo
di un nipote (che si chiama Massimiliano) e di una giovane nuora,
Viola, giornalista per passione, con una determinazione forte che
l'ha tenuta in piedi nonostante la perdita del compagno.
Nei precedenti romanzi abbiamo visto
all'opera questa forse improbabile squadra investigativa: Sara, non
più al tramonto, Viola, il piccolo Massimiliano e l'ispettore Davide
Pardo, forse il meno sveglio di questo improbabile gruppo
investigativo, ma un uomo di cuore.
In questo nuovo capitolo troviamo
tutti gli ingredienti che ci aspettiamo in un romanzo dello scrittore
napoletano: un mistero che arriva dal passato, il peso dei ricordi
delle persone che abbiamo amato, la miseria di chi vive nei quartieri
e sembra essere condannato ad un certo destino e la ricchezza
ostentata di chi vive nell'agio e nel lusso.
C'è una lettera al centro della
storia, che viene trovata da una commessa dentro un libro vecchio
di anni, una guida di Napoli del 1928: un libro che sembra
stranamente importante, quasi una questione di vita o di morte, per
quello strano vecchio entrato furtivo nella libreria.
Lei abbozzò un sorriso. «La lettera nella guida, quella in cui si parla del regalo da consegnare alla signora Maddalena. Verifichiamo sempre. E ho l’impressione che lei abbia perso qualcosa.»
Ma per capire
l'importanza di quella lettera e chi sia quella commessa che vediamo
salire sulla macchina di uno sconosciuto, dovremo aspettare la fine
del libro
Perché questo è successo nel passato,
tanti anni prima..
Nel mondo di oggi, l'ispettore Pardo
incontra nel bar dove prende il suo caffè il suo ex capo, il vice
commissario Fusco.
Perché ogni giorno, alle undici in punto, l’ispettore Davide Pardo prendeva il caffè. Ci teneva tanto a quel verbo. Lui prendeva il caffè, non lo beveva. La distinzione era fondamentale. Bere il caffè aveva il banale significato
Fusco è ora una persona irriconoscibile: magro, stanco, vestito in abiti lisi. Una malattia se lo sta portando
via e ora, prima che sia tardi, deve chiedegli un favore.
Deve
aiutarlo ad incontrare un vecchio carcerato che sta a Poggioreale e che gli fatto sapere
che vuole incontrarlo. Si tratta di un ex cancelliere del Tribunale,
Antonino Lombardo, finito in carcere per una squallida storia di
bustarelle e di processi aggiustati.
Chi è questo Antonino Lombardo? Perché
quel nome fa emergere dalla memoria di Sara strani ricordi del
passato?
L'istinto di Sara si mette in allarme,
nella sua mente compare un'immagine, il suo capo, la persona che
amato come mai amerà più, ferma in mezzo alla strada di fronte ad
un uomo, che mormora quel nome, nel volto la paura.
Lo chiami “istinto”, ma è velocità. Ancora prima che elabori i dati, la tua mente li ha già collegati. È velocità, sì, insieme a un ingrediente speciale che io non sono in grado di indovinare, come nel nostro gioco con i piatti..
Ora, dopo anni di carcere, anche
Lombardo sta morendo per un brutto male. A fargli compagnia, solo un
ragazzo che lo va a trovare: un ragazzo dai capelli scuri, che un po'
gli assomiglia.
Un ragazzo che va a visitare anche una
donna, non in un carcere ma in un ospedale. Anche lei alle prese con
una malattia, di quelle degenerative, che ti portano via un pezzo di
vita un giorno dopo l'altro.
Il ragazzo, che poi conosceremo col suo
nome, Manuel, l'ex cancelliere corrotto Antonino e la donna, una ex
collaboratrice di una casa per giovani in difficoltà che si chiama
Carla.
De Giovanni porta il lettore a leggere
la storia su due binari: nel primo, seguiamo il racconto che Fusco fa
a Sara e a Davide. La scomparsa della sorella tanti anni prima a
Napoli, studentessa universitaria. Le indagini fatte quasi in
solitaria, senza troppi aiuti nemmeno dai superiori:
L’ex poliziotto tornò a guardare Sara negli occhi. «Il 14 maggio 1990 una ragazza di vent’anni, che lavorava in una libreria antiquaria in città, è uscita dal negozio e non è mai tornata a casa. Si chiamava Ada ed era mia sorella.»
Un'indagine che è
stata la sua condanna per tutta la vita, quando il cadavere di Ada fu
scoperto in piena campagna fuori Napoli. Forse questo Antonino, che
lo aveva cercato, avrebbe potuto aiutarlo, dicendogli qualcosa sulla
scomparsa della sorella.
Ma quel nome,
Antonino Lombardo, dice qualcosa anche a Sara: il volto preoccupato,
quasi impaurito, di Massimiliano la tormenta. Quell'indagine, oltre
che per aiutare l'ex poliziotto Fusco, serve anche a lei per capire
chi fosse veramente l'uomo che ha amato per una vita.
C'è ancora qualche
segreto da scoprire?
E poi c'è l'altro
binario: quello di un ragazzo che al mondo ha solo un vecchio e una
donna che ama, entrambi malati, certo. Il primo senza più tempo
davanti, lei invece con poco tempo per vivere ancora, forse insieme a
lui, essendogli stata madre, amica, amante.
Manuel Piscopo,
però, non è uno di quelli che si piangono addosso, sa che per
salvare la sua donna deve trovare i soldi, arrangiandosi come sa fare
lui, col borseggio. Ma anche cercando vendere a qualcuno quel segreto
che ancora oggi, dopo tanti anni, vale ancora tanto.
Una ragazza morta,
un vecchio poliziotto consumato da un'indagine per dare giustizia
alla sorella, una lettera misteriosa, un ragazzo senza nessuno alle
spalle e con un flebile speranza davanti.
Un vecchio ricatto
che affonda negli anni della lotta al terrorismo. E una lettera dal
passato anche per Sara:
A Sara le ultime parole di Lombardo, riportate dalla voce pacata di Pasquale Esposito, erano sembrate una lettera. Una lettera indirizzata a lei.
Non siamo ancora ai
livelli di Ricciardi, ma in questo romanzo abbiamo fatto un passo
avanti: questa improbabile squadra investigativa è cresciuta e,
forse, nel futuro vedremo anche un nuovo ingresso.
Non è finita qui,
la storia di Sara, di Viola e di Davide.
PS: il riferimento
a Graziella Campagna ha un suo significato, non è casuale
Nessun commento:
Posta un commento