27 maggio 2020

Una lettera per Sara, di Maurizio De Giovanni



La porta si aprì, e l’acchiappasogni emise la solita delicata melodia. La proprietaria l’aveva comprato durante un viaggio in Sudamerica quando era giovane, più o meno nel Cretaceo superiore, e ci teneva moltissimo; la ragazza invece lo trovava snervante.Non è che suonasse troppo spesso, a dire il vero. In una città che in cui la lettura non rientrava tra le esigenze primarie degli abitanti, una libreria antiquaria era un pessimo affare.

Una lettera per Sara è il terzo libro con protagonista Sara Morozzi, “mora”, ex agente di una squadra speciale dei servizi, super segreta, in cui ha potuto sviluppare le sue abilità nel carpire e intuire i pensieri delle persone, in base ai loro gesti, tic, espressioni.

Dopo aver lavorato per questa unità per anni, a fianco dell'amore della sua vita (per cui ha abbandonato un marito e un figlio), il suo capo Massimiliano che ha seguito fino all'ultimo respiro, Sara Morozzi si è abbandonata al suo tramonto.
Finché la vita non le ha dato nuovi spunti: la morte tragica del figlio abbandonato da piccolo, l'arrivo di un nipote (che si chiama Massimiliano) e di una giovane nuora, Viola, giornalista per passione, con una determinazione forte che l'ha tenuta in piedi nonostante la perdita del compagno.
Nei precedenti romanzi abbiamo visto all'opera questa forse improbabile squadra investigativa: Sara, non più al tramonto, Viola, il piccolo Massimiliano e l'ispettore Davide Pardo, forse il meno sveglio di questo improbabile gruppo investigativo, ma un uomo di cuore.

In questo nuovo capitolo troviamo tutti gli ingredienti che ci aspettiamo in un romanzo dello scrittore napoletano: un mistero che arriva dal passato, il peso dei ricordi delle persone che abbiamo amato, la miseria di chi vive nei quartieri e sembra essere condannato ad un certo destino e la ricchezza ostentata di chi vive nell'agio e nel lusso.

C'è una lettera al centro della storia, che viene trovata da una commessa dentro un libro vecchio di anni, una guida di Napoli del 1928: un libro che sembra stranamente importante, quasi una questione di vita o di morte, per quello strano vecchio entrato furtivo nella libreria.
Lei abbozzò un sorriso. «La lettera nella guida, quella in cui si parla del regalo da consegnare alla signora Maddalena. Verifichiamo sempre. E ho l’impressione che lei abbia perso qualcosa.»

Ma per capire l'importanza di quella lettera e chi sia quella commessa che vediamo salire sulla macchina di uno sconosciuto, dovremo aspettare la fine del libro
Perché questo è successo nel passato, tanti anni prima..

Nel mondo di oggi, l'ispettore Pardo incontra nel bar dove prende il suo caffè il suo ex capo, il vice commissario Fusco.
Perché ogni giorno, alle undici in punto, l’ispettore Davide Pardo prendeva il caffè. Ci teneva tanto a quel verbo. Lui prendeva il caffè, non lo beveva. La distinzione era fondamentale. Bere il caffè aveva il banale significato

Fusco è ora una persona irriconoscibile: magro, stanco, vestito in abiti lisi. Una malattia se lo sta portando via e ora, prima che sia tardi, deve chiedegli un favore. 
Deve aiutarlo ad incontrare un vecchio carcerato che sta a Poggioreale e che gli fatto sapere che vuole incontrarlo. Si tratta di un ex cancelliere del Tribunale, Antonino Lombardo, finito in carcere per una squallida storia di bustarelle e di processi aggiustati.
Chi è questo Antonino Lombardo? Perché quel nome fa emergere dalla memoria di Sara strani ricordi del passato?
L'istinto di Sara si mette in allarme, nella sua mente compare un'immagine, il suo capo, la persona che amato come mai amerà più, ferma in mezzo alla strada di fronte ad un uomo, che mormora quel nome, nel volto la paura.
Lo chiami “istinto”, ma è velocità. Ancora prima che elabori i dati, la tua mente li ha già collegati. È velocità, sì, insieme a un ingrediente speciale che io non sono in grado di indovinare, come nel nostro gioco con i piatti..

Ora, dopo anni di carcere, anche Lombardo sta morendo per un brutto male. A fargli compagnia, solo un ragazzo che lo va a trovare: un ragazzo dai capelli scuri, che un po' gli assomiglia.
Un ragazzo che va a visitare anche una donna, non in un carcere ma in un ospedale. Anche lei alle prese con una malattia, di quelle degenerative, che ti portano via un pezzo di vita un giorno dopo l'altro.
Il ragazzo, che poi conosceremo col suo nome, Manuel, l'ex cancelliere corrotto Antonino e la donna, una ex collaboratrice di una casa per giovani in difficoltà che si chiama Carla.

De Giovanni porta il lettore a leggere la storia su due binari: nel primo, seguiamo il racconto che Fusco fa a Sara e a Davide. La scomparsa della sorella tanti anni prima a Napoli, studentessa universitaria. Le indagini fatte quasi in solitaria, senza troppi aiuti nemmeno dai superiori:
L’ex poliziotto tornò a guardare Sara negli occhi. «Il 14 maggio 1990 una ragazza di vent’anni, che lavorava in una libreria antiquaria in città, è uscita dal negozio e non è mai tornata a casa. Si chiamava Ada ed era mia sorella.»

Un'indagine che è stata la sua condanna per tutta la vita, quando il cadavere di Ada fu scoperto in piena campagna fuori Napoli. Forse questo Antonino, che lo aveva cercato, avrebbe potuto aiutarlo, dicendogli qualcosa sulla scomparsa della sorella.

Ma quel nome, Antonino Lombardo, dice qualcosa anche a Sara: il volto preoccupato, quasi impaurito, di Massimiliano la tormenta. Quell'indagine, oltre che per aiutare l'ex poliziotto Fusco, serve anche a lei per capire chi fosse veramente l'uomo che ha amato per una vita.
C'è ancora qualche segreto da scoprire?

E poi c'è l'altro binario: quello di un ragazzo che al mondo ha solo un vecchio e una donna che ama, entrambi malati, certo. Il primo senza più tempo davanti, lei invece con poco tempo per vivere ancora, forse insieme a lui, essendogli stata madre, amica, amante.
Manuel Piscopo, però, non è uno di quelli che si piangono addosso, sa che per salvare la sua donna deve trovare i soldi, arrangiandosi come sa fare lui, col borseggio. Ma anche cercando vendere a qualcuno quel segreto che ancora oggi, dopo tanti anni, vale ancora tanto.

Una ragazza morta, un vecchio poliziotto consumato da un'indagine per dare giustizia alla sorella, una lettera misteriosa, un ragazzo senza nessuno alle spalle e con un flebile speranza davanti.
Un vecchio ricatto che affonda negli anni della lotta al terrorismo. E una lettera dal passato anche per Sara:
A Sara le ultime parole di Lombardo, riportate dalla voce pacata di Pasquale Esposito, erano sembrate una lettera. Una lettera indirizzata a lei.

Non siamo ancora ai livelli di Ricciardi, ma in questo romanzo abbiamo fatto un passo avanti: questa improbabile squadra investigativa è cresciuta e, forse, nel futuro vedremo anche un nuovo ingresso.
Non è finita qui, la storia di Sara, di Viola e di Davide.

PS: il riferimento a Graziella Campagna ha un suo significato, non è casuale
La scheda del libro sul sito di Rizzoli, il pdf del primo capitolo.
I link per ordinare il libro su Ibs e Amazon

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