Siamo pronti?
Lunedì si parte o, meglio, parte chi
dovrà andare a trovare i congiunti, chi ritorna al lavoro.
Parafrasando Mina, l'importante è
ripartire, tutti assieme, per chi lo può fare in sicurezza.
E chi controlla la sicurezza nei luoghi
di lavoro?
E chi controlla la sicurezza sui mezzi
di trasporto?
L'importante è far partire anche
ristoranti, bar, commercianti che denunciano perdite per milioni dopo
aver dichiarato redditi inferiori a quelli dei dipendenti.
L'importante è ripartire, perché alle
famiglie non sono ancora arrivati i soldi della cassa integrazione,
anche se poi (almeno qui in Lombardia) dipende dai ritardi delle
regioni nel fare le domande.
Tutti chiedono soldi, la
sburocratizzazione delle procedure, soldi a fondo perduto (anche per
Aspi dei Benetton), si invoca il modello Genova (la gestione
commissariale per ricostruire il ponte Morandi, dove però c'era
tutta l'attenzione del paese).
E se i soldi arrivano alle persone, che
almeno si rendano utili: abbiamo la frutta e la verdura da
raccogliere? Mandiamoci chi prende il reddito di cittadinanza.
Perché gli stranieri non possono farlo
e gli italiani sono troppo choosy per fare quei lavori faticosi.
L'idea che siano lavori poco amati
perché poco pagati e dove vige molto sfruttamento non passa nemmeno
per la testa dei commentatori e dei giornalisti che danno la notizia.
L'importante è partire anche se non si
sa come andrà a finire (non lo sa nessuno, nessuno ha la sfera di
cristallo): se vedremo bus affollati come nella foto pubblicata dal
Corriere sui suoi canali social, se tornerà a crescere il numero di
infetti, come riapriremo le scuole, a chi lasciare i figli, come
faremo questa estate con mascherine e guanti (da usare sui mezzi).
L'importante è partire e chi se ne
frega dell'inquinamento ambientale (che potrebbe risalite perché
molti prenderanno l'auto per muoversi), del caporalato, delle
disuguaglianze, dei tagli alla sanità e alla ricerca (mica abbiamo
fatto un cambio di rotta), degli errori e delle cattive scelte fatte in regione Lombardia, dello smart working ancora senza regole
chiare.
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