Il sindacato non deve guardare al
lavoro attraverso lo specchio retrovisore – sono le parole del
neopresidente di Confindustria Bonomi, oggi intervistato da
Repubblica.
Intervista in cui denuncia l'arcaismo
di parte del sindacato e la mancanza di visione industriale da parte
del governo.
Pessimo la scelta del titolo che
riprende un passaggio dell'intervista: “la politica fa peggio del
virus.”
Migliaia di morti, famiglie che hanno
perso i loro cari e non hanno nemmeno potuto dare loro un ultimo
saluto, medici e infermieri (tra le categorie peggio trattate in
questi anni) costrette ad un super lavoro.
Ecco: in questo momento in Italia si fa
una discussione surreale sulle vacanze? Ma anche i concessionari dei
lidi, i ristoratori, i commercianti nei luoghi del turismo come
dovrebbero fare allora? Non sono imprenditori anche loro?
Sbagliato dare soldi a pioggia, i soldi
non arrivano alle imprese (ma lì la colpa è anche di banche e
regioni che hanno presentato in ritardo le domande per la cassa
integrazione in deroga).
Bonomi, come tanti, oggi, sposa in
pieno la visione di Visco, il governatore di quella banca d'Italia
che non ha visto la crisi della banche popolari italiane (che pure
sono costate ad imprese e contribuenti).
Fa autocritica, certo: non è più vero
che piccolo è bello, essersi dimenticati del sud (ma Boccia non era
campano?), non essersi accorti della crescita delle disuguaglianze.
Non una parola sulle morti sul lavoro,
sul caporalato (come la recente storia di Uber Italy), sull'evasione
fiscale, sulle imprese che non denunciano le pressioni della mafia
(anche qui al nord).
Forse non guarderà dallo specchietto
retrovisore, ma nemmeno Bonomi sta guardando tutti i problemi del
paese.
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