Sono stato attirato alla lettura di
questo romanzo, il primo di una serie di quattro, per diversi motivi:
l'ambientazione negli anni del regime fascista italiano a metà anni
30; l'idea di una squadra investigativa, all'interno del Ministero
dell'interno, che indagasse su casi particolari, ai limiti della
realtà, dove si mescolano le nuove scoperte scientifiche, un pizzico
di esoterismo e di fantasy e il classico spionaggio tra le nazioni
europee.
L'idea dei tre autori nascosti dietro
il nome di Carlo Aberti Orlando (Giulio Leoni, Enrico
Lucenti, Massimo Pietroselli), è stata quella di creare questa
“Sezione M”, ideata direttamente da Mussolini, che rispondeva
direttamente al capo della polizia Bocchini (che si considerava poi
il vero ministro dell'Interno) posta alle dipendenze di un non ben
chiaro gabinetto scientifico, RS-33, che aveva come capo niente di
meno che il grande Guglielmo Marconi.
Dunque, non una sezione di polizia che
indaga sui nemici del regime, come i “cugini” dell'OVRA, ma un
nucleo composto da tre giovani menti chiamato ad indagare su casi
dove la
ragione non riesce a spiegare tutto:
“Ondina Murri, esperta di storia e di lingue antiche; Davide Varelli, geniaccio matematico, laureato in Fisica e Ingegneria elettronica, innamorato perso di Ondina. Infine, Romolo Mancini, appassionato di motori, capace di condurre ogni mezzo di trasporto, e innamoratissimo anche lui di Ondina.”
Per
marcare ancor di più la differenza, l'ufficio della responsabile di
questa sezione, la “signora Venturi”, era
presso la sede dell'Accademia dei Lincei.
Carlo Alberto Orlandi sarebbe stato,
nella mente degli autori, un anonimo funzionario del Ministero che,
nel corso degli anni, fino al crollo del regime, avrebbe conservato
le carte di questa sezione, prima nel ministero poi in una sua villa
poco fuori Roma. Da cui, anni dopo la fine della guerra sarebbero
venute fuori per costituire la base di questa serie di gialli.
Piccola premessa: ahimè, questo non è
il primo della serie, che invece è “Gli
archivi segreti della Sezione M. Gli agenti di Marconi – La valle
dei risorti”, se volete e se vi intriga questo contesto
narrativo, potete cominciare dall'ordine cronologico.
Questo romanzo, il secondo della serie,
è diviso su due casi: nel primo, “Il sussurro del diavolo”,
si parte dal rapimento di uno scienziato russo, esule, sui cui
studi il regime è molto interessato.
Nel suo appartamento sono stati uditi
dei rumori infernali, dicono i vicini: nel suo appartamento viene poi
ritrovato il cadavere di un agente dell'OVRA che aveva il compito di
sorvegliarlo.
Per le sue ricerche, questo Zycov, si
avvaleva degli studi dell'EIAR (l'ente per le trasmissioni
radiofoniche, tra le altre cose, la voce del regime).
Studi che avevano suggestionato anche
Hitler, per la loro portata: già, ma cosa studiava questo dottor
Zycov e perché per il regime è così importante?
«I suoi studi mirano a condizionare gli esseri umani. Senza scendere in dettagli, il suo campo di studio è la possibilità di indebolire le difese mentali degli individui, .. »
Condizionare la volontà di masse di
persone, di un popolo, sfruttando le trasmissioni radio, che in quel
momento stavano diffondendosi. Ecco perché quel titolo, il “Sussurro
del diavolo”.
Gli agenti della sezione M devono ora
capire chi ha rapito il professore e recuperare, dovunque siano, le
matrici dei dischi su cui aveva inciso le sue “frequenze
condizionatrici”.
Il regno di Agarthi è il
secondo mistero su cui sono chiamati ad indagare gli agenti della
sezione M, invitati a seguire una conferenza al teatro Valle, un
lunedì letterario, in cui un esploratore svedese Sigurd Nielsen,
racconterà la sua esperienza nella missione artica a fianco del
colonnello Nobile.
Sono passati cinque anni da quella
missione, fallita tragicamente sui ghiacci del pak, dove alcuni degli
esploratori sono morti.
Ma, nel corso della conferenza, questo
Nielsen (che sostiene di essersi imbarcato di nascosto sul dirigibile
Italia) fa alcune rivelazioni importanti: i membri della spedizione,
dati per morti, sono in realtà vivi, sono sopravvissuti vivendo in
una grotta all'interno di un cratere immenso.
Una grotta che nasconderebbe un
importante segreto:
«Il dottor Nielsen ringrazia tutti i presenti per essere qui, e promette di offrire una rivelazione affascinante. Afferma di essere il primo occidentale in età moderna a essere penetrato nella mitica città sotterranea di Agarthi,..»
Qui mistero e mito,
scienza e invenzione si mescolano: Agarthi, secondo la leggenda, era
una città abitata da creature simili a uomini, con una tecnologia
molto più avanzata di quella degli uomini.
Grandi macchine
azionate da una energia naturale di cui solo loro avevano il
controllo, il Vril..
Ma mentre è in
corso la conferenza, questo Nielsen scompare, nel mentre di un
blackout sul palco: i tre agenti devono capire prima di tutto se
quanto riportato da Nielsen possa essere vero e poi chi potrebbe aver
interesse a mettere le mani sulle rivelazioni.
Anche se sono
passati cinque anni, la scoperta di superstiti di quella spedizione
ancora in vita susciterebbe molte polemiche nei confronti del regime,
essendo nota la rivalità tra il colonnello Nobile e il ministro
Balbo.
I tre agenti si
troveranno invischiati in una storia di spie e di segreti militari da
tener nascosti, che poco hanno a che vedere con l'esoterismo.
In questi due
episodi, vediamo gli agenti della sezione M. risolvere i casi
assegnati, ma li vediamo anche alle prese con sempre maggiori dubbi
sulla natura della loro unità.
A che serve una
sezione di polizia che risponde poi ad uno scienziato come Marconi?
E che ricerche sta
seguendo Marconi, oltreoceano, che non possono essere rivelate a
nessuno?
E se il Vril esistesse davvero? Che potere avrebbe la nazione che riuscirebbe per prima a controllare questa fonte di energia?
Qualcosa rimane in
sospeso in questo romanzo, che si legge molto velocemente e dove i
misteri della scienza, le nuove scoperte scientifiche, sono
affrontate forse un po' troppo superficialmente.
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