Forse è di cattivo gusto parafrasare il motto latino per commentare quello che sta succedendo oggi col coronavirus, ma questa pandemia sta portando alla luce la vera natura dei tanti attori che si stanno prendendo la scena oggi, sui giornali e sui tg, di fronte ad un paese che piange migliaia di morti, dove in molti sono alle prese con problemi seri.
E' il paese dove si deve speculare perfino sulle mascherine, di cui non ne avevamo a sufficienza per assenza di un piano per la pandemia e per i ritardi colpevoli nell'approvvigionamento.
E' il paese dove si parla di comunismo, di statalismo, solo perché vorremmo essere certi che i soldi che le imprese (specie le grandi) chiedono a fondo perduto.
Lo stato imprenditore fa paura ai liberisti italiani, a cui evidentemente va bene solo lo stato pagatore.
E' il paese dove il comparto agricolo ha bisogno di manodopera a basso prezzo per raccogliere frutta e verdura nei campi: novelli schiavi, da regolarizzare per pochi mesi e poi far tornare nella zona grigia, in balia di mafia, caporalato e gente senza scrupolo.
E' il paese dove, passati più di due mesi dall'inizio dell'epidemia mancano ancora i reagenti per i tamponi, si fanno test sierologici (che al momento non danno garanzie di immunità) a macchia di leopardo (in Lombardia se un'azienda vuol far fare i test ai suoi dipendenti, si deve arrangiare).
E' il paese dove si discute su tutto e dove ogni inezia è buona per una polemica con cui riempire pagine di giornali e talk.
La folla sui navigli, le spiagge al mare che quest'estate probabilmente verranno tutte privatizzate (chissà per quanto), i parrucchieri e i ristoratori che vogliono riaprire, i boss mafiosi scarcerati per il Covid...
La liberazione di Silvia Romano, rimasta per due anni quasi in mano a dei terroristi.
Questa emergenza poteva portarci a cambiare il paese,il mondo del lavoro, dei trasporti, della sanità pubblica, della scuola.
Potevamo affrontare questa emergenza mettendo da parte divisioni e ambizioni personali.
Andrà tutto bene? Mah, il virus sta facendo emergenza la faccia reale del paese, che non è fatta di soli eroi, anzi.
Tra l'altro, quelli che oggi chiamiamo eroi, infermieri e medici, sono le categorie che nel passato sono state peggio trattate.
Nessun commento:
Posta un commento