08 giugno 2020

Anteprima Report: le inchieste di lunedì 8 giugno

Sono diversi gli argomenti toccati dai servizi di Report questa sera: un nuovo modello energetico, l'attendibilità dei test sierologici, in che mani finiscono i dati dei nostri laboratori, la produzione di mascherine, come apriranno le scuole a settembre, la App Immuni, le scelte “originali” delle province autonome, cosa sta succedendo al patrimonio di Firenze.

Col servizio di Giorgio Mottola si porta a parlare della questione degli appalti firmati durante l'emergenza: Report ha scoperto che la ditta del fratello della moglie (Andrea Dini) del presidente Fontana si è aggiudicata un appalto per dei camici, senza gara pubblica.

Giorgio Mottola è andato a chiederne conto all'AD di Paul&Shark Andrea Dini: “non è un appalto, è una donazione” ad Aria Spa (l'azienda regionale per gli acquisti).

Dalle carte che ha consultato Report invece sembra che si sia trattato proprio di una offerta, senza gara, per camici, cappellini e calzari, per un valore di 513mila euro: che non si tratti di una donazione - spiega il servizio – lo si capisce dalle carte, dove si parla del pagamento, che avverrà entro 60gg. tramite un bonifico.

Dini ha spiegato al giornalista che si è trattato di un malinteso, poi chiarito con Aria, da cui non ha preso nemmeno un euro (e a fine maggio i soldi delle fatture sono stati stornati e restituiti alla regione).

Il presidente Fontana ha chiesto a Report di non trasmettere il servizio e ha annunciato querela al Fatto Quotidiano per aver raccontato la vicenda.

Un nuovo modello energetico

La inchieste di Michele Buono sono sempre proiettate nel futuro, immagino un mondo e una Italia diverse. Dalle smart city, agli Stati Uniti Europei, alla creazione di nuove filiere industriali dove fianco a fianco lavorano imprese, università e centri di smistamento per le merci.

Questa sera il giornalista ci proporrà un nuovo modello per la produzione dell'energia, che ci sganci dal fossile puntando verso le energie rinnovabili.

Un cambio di mentalità che darebbe vantaggi per l'ambiente, un forte impulso alla ricerca e al settore delle energie “verdi” (eolico, fotovoltaico...).

Se vogliamo salvare la nostra civiltà dobbiamo smettere di immettere veleni nell'aria, nell'acqua, nel terreno. Dobbiamo contenere il riscaldamento del pianeta e dell'acqua di mari e oceani.

Abbiamo le competenze e la tecnologia per limitare le emissioni, per produrre acciaio dagli scarti – per esempio: è quello che fanno alla Feralpi, dove riciclano tutto il materiale e lo rimettono in circolo, in modo che nulla finisca in discarica.

C'è modo che tutti i processi industriali non aumentino la co2 immessa nell'atmosfera – spiega al giornalista Fabrizio Pirri, dell'Istituto italiano di tecnologia. Come? Per esempio acquistando tutta l'energia degli impianti da produttori di energia da fonte rinnovabile.

E l'energia che avanza? Ci sarà sempre qualcuno che ne avrà bisogno: se si mettono le città, le regioni, le nazioni in una rete di energia, ci sarà sempre qualcuno pronto a fornirtene quella che ti serve o a prenderti quella in avanzo, con reti che collegano i paesi dalla Cina agli Stati Uniti.

Questo è il modello futuristico che si sono immaginati al Politecnico di Torino: si sfrutta la differenza di fuso orario per per sfruttare al meglio questa energia rinnovabile.

Per capire come ridurre il consumo di energia, ci sono studi che si basano sul volo dell'Albatros: è l'uccello che in volo ne consuma di meno, racconta Tommaso Morbiato AD di Wind City.

Il risultato è una turbina eolica realizzata in Trentino, adatta ad affrontare il vento della città, debole e mutevole nella direzione, una turbina “a geometria variabile”.

Per vivere, queste tecnologie devono guardare al mondo, dove possono essere applicate: per esempio alla Costa D'Avorio, dove di vento e sole ne hanno in abbondanza: il giornalista ha intervistato alcuni studenti ivoriani, che hanno raccontato i loro progetti, pannelli fotovoltaici su isole galleggianti, per alimentare il fabbisogno elettrico di parte della popolazione.

E perché non la turbina a geometria variabile inventata in Trentino? E se questo sistema andasse a regime, anche con l'aiuto dello Stato e delle aziende partecipate come Enel, darebbe un forte impulso per la ripresa del paese, dopo la fase 2.

La scheda del servizio: Le comunità energetiche di Michele Buono in collaborazione di Simona Peluso

Quale sarebbe l’impatto ambientale ed economico se ci organizzassimo per diventare uno dei punti di riferimento nel mondo di una nuova economia verde? Le parole chiave sono comunità energetica ed economia circolare per riorganizzare la produzione industriale, il trasporto, la generazione e la distribuzione di elettricità, in modo da abbattere l’immissione di anidride carbonica in atmosfera e gli inquinanti che sicuramente ci fanno male.

Un cambio di paradigma in cui lo scarto di una fabbrica diventa materia prima per un’altra e dove ogni cittadino da consumatore passivo di energia si trasforma in produttore di energia pulita, la accumula e la scambia con chi ne ha bisogno. La ricerca italiana è avanzata e pure la tecnologia, e ogni cambio di passo dell’economia, si sa, stimola la crescita di un paese e crea nuova ricchezza. E in questo caso creerebbe anche benessere.

L'inchiesta sui test sierologici

Ci sono circa duecento test sierologici in commercio, quelli che ci consentiranno di tornare sul posto di lavoro: qual è quello più attendibile?

Ci sono aziende che producono questi test che stanno sfruttando la situazione per profitto?

La scheda del servizio: LA GIUNGLA DEI TEST SIEROLOGICI di Emanuele Bellano in collaborazione di Greta Orsi

I test sierologici sono uno strumento essenziale per gestire la fase 2 della pandemia di Covid-19. A livello nazionale sono stati avviati test per 150 mila unità che verranno gestiti dalla multinazionale Abbot. Le singole regioni invece hanno scelto, ognuna attraverso proprie gare d'appalto, le ditte a cui affidarsi. In Lombardia, la regione in cui il virus si è diffuso di più, la Regione ha scelto con affidamento diretto la società DiaSorin. In base a quali criteri è stata scelta? C'è il rischio che le multinazionali farmaceutiche sfruttino la legittima esigenza dei cittadini di sapere se hanno avuto o meno il Covid-19 per fare grandi profitti? Con affidamento diretto e senza gara è stato assegnato anche il contratto di fornitura di test sierologici rapidi in Umbria. E qui si entra in una giungla perché, accanto a test rapidi affidabili e validati, ce ne sono tanti che non danno certezze sul risultato.

Chi sta svendendo la nostra bellezza?

Qualcuno sta approfittando della pandemia e della crisi per mettere le mani sul nostro patrimonio culturale. Il nostro oro, così viene chiamato (a volte ipocritamente) dai nostri rappresentanti.

Col coronavirus a Firenza è arrivata anche la stagione dei saldi: appartamenti che si affacciano sul Ponte Vecchio, che qualche mese fa erano valutati 4,5 milioni, sono stati svenduti ora a 2,5 milioni.

La Torre dei Marzini risale al dodicesimo secolo, è impreziosita dalle terracotte di Giovanni della Robbia: Giuliano Marrucci ha seguito la vendita di un appartamento, nella Torre, di duecento metri quadrati, con tanto di decorazioni ottocentesche: è arrivata una richiesta per il 70% del suo valore e il proprietario sta ora valutando l'offerta.

E' qualcosa che non era mai successo, nemmeno durante la crisi del 2008 2009 – racconta l'agente immobiliare.

“La città è in svendita, se la prende chi offre di più” è il commento di Tomaso Montanari, “e gli amministratori di Firenze sono al servizio di questi capitali stranieri”.

Non c'è solo Firenze: il castello di S Maria Novella da un paio di anni è in vendita, si era partiti da un compromesso di 23 ml di euro, anni fa.

Un gruppo israeliano ha fatto un'offerta del 50% in meno della procedente offerta, sotto i dieci milioni: il giornalista ha trovato in rete un'iniziativa su un sito, in cui c'è scritto esplicitamente “ci approfitteremo della crisi”.

La scheda del servizio: SVENDITALIA di Giuliano Marrucci in collaborazione di Giulia Sabella

Insieme a Venezia, Firenze è la città italiana che più ha svenduto la sua anima per assecondare i capricci dei turisti, a partire dai più facoltosi. Ma i tempi in cui Firenze era semplicemente in vendita sono ormai passati. Con Covid-19 è arrivato il momento dei saldi. E così proliferano iniziative come quella degli israeliani di Webuyhotel73.com, che dichiarano apertamente di voler “approfittare della crisi”.

Il futuro delle scuole

Le scuole sono rimaste chiuse da fine febbraio: in una scorsa puntata Giuliano Marrucci aveva raccontato come, con l'insegnamento a distanza non garantisce a tutti lo stesso livello di istruzione.

Dipende dagli insegnanti, dalla dotazione personale dei ragazzi e delle loro famiglie, dalla copertura della rete (tema del servizio di Luca Chianca dellascorsa settimana).

Per settimane ci siamo occupati delle spiagge, della distanza minima degli ombrelloni. Ma forse ci siamo dimenticati della scuola e degli studenti: come si stanno attrezzando le scuole per i prossimi esami, come e quando riapriranno

La scheda del servizio: UN VIRUS DI CLASSE di Giuliano Marrucci in collaborazione di Giulia Sabella

Mentre nel resto d’Europa, tra mille ostacoli, si fa di tutto per rientrare a scuola in carne e ossa, in Italia la partita viene rimandata direttamente a settembre. Un blackout lungo sette mesi nel processo di crescita e formazione dei nostri bambini e ragazzi. Un record mondiale, che rischiamo di pagare per anni.

Che fine fanno i nostri dati?

Che fine fanno i nostri dati dopo i test in laboratorio? I nostri campioni biologici, per essere analizzati, passano di mano in mano, da un laboratorio all'altro.

Viaggiano le provette assieme ai nostri dati: come utenti dovremmo essere informati di quanto succede, visto che firmiamo un pezzo di carta prima di sottoporci al test.

La scheda del servizio: L’ANALISI di Antonella Cignarale in collaborazione di Simona Peluso

Quando ci sottoponiamo ad esami clinici la nostra provetta con molta probabilità non viene subito analizzata, ma spedita in un altro laboratorio insieme a tante altre. È il nuovo modello organizzativo dei laboratori che ha aperto la strada ai grandi network della diagnostica. Il paziente può richiedere esami complessi nel centro prelievi sotto casa che poi invia il campione biologico da analizzare a distanza, ma si rischia di perdere il rapporto diretto con chi mette mano al campione e al referto con tutti i dati. Dati che diventano un bacino di informazioni preziose e possono guidare scelte importanti, come ad esempio, poter contenere una pandemia. E mentre le provette e i dati personali passano da una mano all’altra, quanto il nostro è un consenso informato?

La promessa di Arcuri

Il commissario Arcuri aveva promesso 35 milioni di mascherine prodotte in Italia, in modo da essere indipendenti dai fornitori esteri. Avrà mantenuto la promessa?

Il tessuto traspirante usato per le mascherine è prodotto, ad oggi, solo da un'azienda vicino Padova (la Ramina) che, durante l'emergenza, ha messo in produzione un loro prototipo.

Si parte da un polimero in polipropilene, che sembra sale, e si arriva alla produzione del meltblown: è un tessuto con delle fibre molto fini, in grado di bloccare un batterio della grandezza di un micron (per una capacità filtrante del 99% assicurano).

Essendo produttori di macchinari – spiegano al giornalista di Report – sono riusciti a vendere l'impianto ad altre aziende, in Italia e anche in Francia.

Arcuri invece ha comprato i macchinari per produrre le mascherine, non le materie prime, che saranno prodotte negli stabilimenti della Fiat e di Luxottica, con l'obiettivo di arrivare a 35ml di mascherine al giorno. Ma Arcuri avrà la materia prima sufficiente?

Con la macchina della Ramina producono 100kg di materiale al giorno, necessari per 70ml di mascherine al mese: i responsabili dell'azienda spiegano come, al momento, sia impossibile produrre materiale per arrivare alla quota fissata da Arcuri. E dunque, come faremo?

La scheda del servizio: MASCHERINA TRAGICA di Manuele Bonaccorsi in collaborazione di Giusy Arena

Per affrontare la fase due servono le mascherine. Il commissario straordinario Domenico Arcuri ha annunciato entro la fine di settembre ne produrremo tante da essere totalmente indipendenti dall’estero. A suon di incentivi alla riconversione abbiamo attrezzato tante aziende italiane a produrle, persino a produrre i macchinari per realizzarle. Ma abbiamo pensato alle basi della produzione? Alla materia prima?

Le province autonome e il Covid

Con l'emergenza ogni regione si è mossa in modo autonomo, sulle prescrizioni: il servizio

La scheda del servizio AUTONOMIA COVID di Rosamaria Aquino in collaborazione di Alessia Marzi

Le province autonome hanno gestito Covid-19 prendendo delle decisioni “originali”. Gli amministratori di Trento hanno continuato a invitare turisti per il week end dell'8 marzo, dopo il quale le curve del contagio sono schizzate all'insù. Bolzano invece, già alle prese con l'acquisto di 300 mila scaldacollo dalla ditta del cugino dell'assessore alla Sanità, ordina una partita milionaria di mascherine e tute provenienti dalla Cina giudicate da due pareri non conformi, ma che sono state comunque distribuite a medici e infermieri.

La App per il contact tracing

L'App Immuni per il tracciamento degli infetti è pronta per essere scaricata (e sarà utile se la scaricheranno in tanti): è necessario avere un modello di smartphone sufficientemente recente (da Android 6).

Appena uscita, subito sono nate delle polemiche per l'immagine della donna a casa e dell'uomo al lavoro, stereotipi vecchi da abbandonare.

Ma a parte questo, ci si deve chiedere se e come sarà affidabile per il compito per cui è stata pensata: in particolare, il servizio di Lucina Paternesi si chiederà quanto sia affidabile la tecnologia scelta del bluetooth (qual è la distanza massima per cui si considera un contatto “prossimo”), chi risponderà dei problemi di sicurezza?

La scheda del servizio IMMUNI&DISTANTI di Lucina Paternesi in collaborazione di Giulia Sabella

In ritardo sui tempi, da questa settimana è possibile scaricare Immuni, l'app di tracciamento voluta dal governo e sviluppata dalla software house di Milano Bending Spoons. In attesa di capire in quanti la utilizzeranno e cosa accadrà, a livello regionale, dopo che un utente sarà avvisato di un contatto a rischio, siamo andati a cercare di capire come funziona e quanto è affidabile il tracciamento che farà. E, soprattutto, chi sarà responsabile in caso di falle nella sicurezza?


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