Alla fine arriva il momento in cui i nodi arrivano al pettine: è quanto sta succedendo adesso all'anomala maggioranza di governo su due tra i temi oggi in discussione, il lavoro e i decreti sicurezza (con tutto il corollario su come usare i soldi dall'Europa, quando arriveranno).
Da una parte il PD che è ancora il partito del jobs act, incapace di avere una sua linea sul mondo del lavoro, di aprire un fronte contro Confindustria.
Dall'altra il m5s che dovrebbe ora sconfessare una parte del decreto dignità, che ha regolamentato il rinnovo dei contratti a termine, dando molto fastidio ai fan del precariato per sempre, con contratti che si rinnovano di sei mesi in sei mesi, di anno in anno.
C'è poi la questione dei decreti sicurezza: il m5s dovrebbe rivedere i decreti fatti assieme all'allora alleato Salvini (vi ricordate lo spot in conferenza stampa fatto da Conte con Salvini?).
Il PD sarebbe anche favorevole a parole, ma ci sono di mezzo sondaggi, la pancia del paese, lo strizzare l'occhio al centro moderato, la gestione Minniti.
Ci sono poi tante altre questioni su cui potrebbero nascere attriti: i soldi alle scuole private, una riforma della sanità, il modello Genova per le grandi opere. Su quelle forse tutta la voglia di cambiare, di rinforzare il sistema pubblica è già finita nel dimenticatoio.
Abbiamo visto Di Maio e Conte ammettere che non si possono interrompere le relazioni commerciali con Al Sisi anzi, proprio queste aiuteranno a trovare la verità sul caso Regeni.
Abbiamo sentito Conte dire che non ha pregiudizi sul Ponte sullo Stretto..
Prima o poi si dovranno prendere delle decisioni e vedremo.
Nessun commento:
Posta un commento