Prima del servizio dedicato alla sanità
campana e alle mascherine in Senato, nell'anteprima Chiara De Luca si è occupata di arte
moderna.
Ai tempi del coronavirus, le grandi
case d'aste hanno espanso il loro mercato vendendo online.
Ma con l'arte contemporanea il confine
tra valore commerciale e valore artistico è difficile da stabilire,
se si pensa alla banana di Cattelan, Comedian.
Le tre banane di Cattelan sono opere
d'arte, come altre opere, compresa l'indicazione di cambiarla ogni
giorno.
La bravura degli artisti oggi sta nel
piazzare bene l'opera in un sistema misto di mercato, stampa, che
genera il “mito”, dunque il richiamo per l'artista.
Sono gli artisti che danno valore alle
opere – raccontano i responsabili delle gallerie londinesi, come
Sotheby's, l'opera non ha un valore intrinseco.
Si crea l'evento, si crea l'icona
dell'artista, si fa un lavoro di marketing per presentarlo durante
gli eventi: l'artista viene lanciato sul mercato come se fosse egli
stesso un'opera d'arte. Il gallerista diviene il suo manager, deve
presentarlo bene sul mercato, in modo che poi le sue opere acquistino
valore nelle sale d'asta.
Così oggi i collezionisti dichiarano
di comprare opere per fare una scommessa, un investimento, sperando
che una certa opera acquisti valore nel futuro, creando però delle
bolle artistiche.
Chi stabilisce il valore di un'opera?
Ci sono art advisor, specializzati in questo valore, ma c'è anche
una start up a Genova, Kellify, che con l'intelligenza artificiale,
cerca di stabilire il valore corretto.
Il mercato dell'arte è cresciuto del
480% in questi anni. Ma è ancora arte?
Dove arrivano le mascherine deisenatori? di Giulia Presutti
Chi ha avuto l'intuizione di vendere le
mascherine ai senatori, le FFP2 che per molti sono introvabili?
Qualcuno se l'è comprata, ma al Senato
sono disponibili le mascherine per chi le richiede.
Per i dipendenti e i senatori sarebbe
sufficiente la chirurgica: lo ha spiegato anche Silvio Brusaferro nel
corso di una conferenza stampa coi giornalisti, chi può rispettare
la distanza di almeno un metro, può contentarsi di quelle “normali”.
IL direttore del polo sanitario del
Senato, Marini, ha richiesto le mascherine ffp2 il 27 gennaio,
ben prima del caso dei due turisti cinesi scoperti a Roma e poi
ricoverati allo Spallanzani.
In questo modo le ha pagate ad un
prezzo stracciato (prima che la Protezione Civile decidesse di
procedere alla requisizione): una felice intuizione da parte del
dottor Marini.
I video di De
Luca, il presidente della Campania, sono diventati virali:
dirette video senza domande da parte dei giornalisti, poco amati
dallo sceriffo.
Senza domande, ci
si dimentica che all'inizio De Luca era piuttosto scettico rispetto
al problema del Corona virus: una normale influenza ad inizio marzo.
Non ha bloccato nemmeno il concorso per la Pubblica Amministrazione,
con 12mila partecipanti, sempre a marzo.
Oggi l'80% dei
campani è convinta che De Luca abbia gestito bene l'emergenza, ma
nessuno sa che De Luca ha speso molte risorse per la sua
comunicazione, solo Salvini e Renzi spendono più di lui.
Prima
dell'emergenza era in difficoltà, per le prossime elezioni, mentre
ora il consenso è in crescita: per questo vorrebbe votare a fine
luglio, quando ancora potrebbe passare all'incasso.
E la raccolta
delle firme, e la presentazione delle liste, la campagna elettorale?
Si può far tutto entro luglio?
De Luca ha saputo gestire una regione difficile in un momento difficile: oggi è il secondo presidente di regione, come gradimento. Ma è vera gloria? Come ha fermato il virus?
Con medici, con
ospedali organizzati? Oppure solo con la sua comunicazione senza
contraddittorio, con punte di intolleranza, con tanta dose di colore?
Tutto è
cominciato il 6 aprile, con l'arrivo dei tir da Padova, il materiale
per costruire il reparto Covid presso l'Ospedale di Mare a Napoli,
la grande scommessa della giunta De Luca su cui ha investito
economicamente (per quasi 8ml di euro) e anche in termini di
immagine, presentandolo come un'opera titanica costruita a tempi di
record seconda solo all'ospedale costruito in Cina a Wuhan.
Tanto di telecamere inquadravano il
procedere dei lavori sul cantiere, che ha portato a 72 posti di
terapia intensiva dentro i container posti nel parcheggio
dell'ospedale.
Racconta Federico
Ruffo che l'opera titanica quando viene presentata alla stampa
rischia già di essere inutile, perché i pazienti ormai scarseggiano
(era stata pensata con una programmazione vecchia di 40 giorni), ma
forse è meglio che non sia servita.
Si puntavano ad
avere 800 posti di terapia intensiva in Campania: ne servivano così
tanti, anche per la futura ondata di autunno?
Il giornalista ha incontrato un
infermiere dell'Ospedale di Mare che ha preferito rimanere in
incognito: nella nuova struttura c'è un solo bagno per 12 pazienti,
unico e questo è un rischio per i pazienti che così possono
contagiarsi; non è prevista una zona per eventuali decessi e medici
e infermieri non hanno idea di come comportarsi.
La sala mortuaria più vicina è
l'ospedale, per arrivarci si deve attraversa un ponte che porta dalla
palazzina dell'amministrazione all'ospedale.
Alla fine, i
posti di terapia intensiva non sono nemmeno 72, ma sono stati ridotti
a 48 e non si sa quanti ne andranno in funzione effettivamente –
conclude l'infermiere.
A quanto parte non
ci stavano 72 posti nei container nel parcheggio dell'ospedale: il
costo medio, a fine lavori, è stato di 250mila euro a letto.
Forse questa struttura non era
necessaria: dopo anni di lavori (e 370 ml di spese), all'interno
dell'Ospedale del Mare ci sono due interi piani non utilizzati,
reparti mai entrati in funzione.
Questi reparti
potevano essere usati per la terapia intensiva – sostiene
l'infermiere intervistato dal giornalista. L'ospedale del Mare non è
l'unico della Asl Napoli 1 le cui terapie intensive rischiano di
rimanere vuote: il Loreto Mare è stato uno dei primi ad essere
attrezzato, il 24 marzo proprio il direttore della Asl mostrava a De
Luca e al suo consigliere alla sanità Coscioni i nuovi dieci posti
Covid (poi diventati venti).
A fine aprile, al Loreto Mare le
immagini del servizio mostrano pochi pazienti, corridoi vuoti, letti
vuoti fotografati dai medici rimasti.
Perché c'è anche un problema di
carenza di personale: Pierino di Silverio, responsabile
nazionale Anaao, si chiedeva come si pensava di riempire le nuove
strutture, quando mancano medici, al momento il personale è preso da
altri presidi già in carenza, come un gioco delle tre carte.
Dal 27 aprile il nuovo ospedale Covid
ha ospitato in totale dieci pazienti che, al 5 maggio, erano ridotti
a uno solo.
Uno spreco?
Il Covid hospital è presidiato h24 più
per non far vederlo, che non per controllare i pazienti, un'imponente
Truman Show, creato da De Luca stesso e dai suoi fedelissimi, come il
direttore della Asl 1, Ciro Verdoliva.
Questa operazione è servita a creare
un numero alto di terapie intensive, posti solo annunciati e non
creati veramente, però, quando ci sono altri reparti di altri
ospedali non utilizzati, dove mancano anche medici e infermieri. Ma a
questo si colma con la narrazione del presidente, con le sue battute.
La regione ha stretto un accorto con
l'Aiop per avere posti letto dal privato su cui mandare
pazienti Covid: un accordo molto vantaggioso per i privati, un
accordo che suona strano perché i posti pubblici ci sono.
Quanti pazienti sono stati trasferiti
ai privati? Non si sa, Report ha parlato col segretario della Cgil
settore sanità.
Alcuni pazienti sono stati spostati a
km di distanza, a Campolongo: tre di questi, spostati a marzo,
sono morti dopo il trasporto.
Il Campolongo Hospital non aveva
brillato per la gestione del Covid: Report ha citato un caso di una
paziente di Pompei, poi trasferita ad Eboli, per una errata diagnosi
di un caso Covid.
“La chiavica del Campolongo” così
veniva chiamato l'ospedale da un medico di Eboli, dove centinaia di
medici hanno dovuto sottoporsi al tampone.
Come mai si è scelta questa clinica?
La clinica era vuota e doveva essere riempita, racconta un dipendente
che poi ammette che lì, non erano pronti a gestire il Covid. La
clinica è di proprietà del vicepresidente dell'Aiop.
La regione Campania ha fatto una
manifestazione di interesse per dare a laboratori privati la
possibilità di fare i tamponi: apre un bando ad aprile, aperto per
poche ore.
Viene il sospetto che il bando fosse
fatto su misura per una determinata struttura privata, con una soglia
di tamponi al giorno molto alta, 500 tamponi al giorno.
Il bando è stato fatto dalla Soresa:
un manager della Soresa ammette che quella scelta, le poche ore per
il bando sono stato un errore.
Così, mentre alcuni privati si erano
offerti per fare tamponi gratis, all'istituto zooprofilattico
danno l'appalto ad una società che già collaborava con lo stesso.
Del dream team di De Luca fa parte
Verdoliva, ex direttore del Cardarelli, coinvolto in una
inchiesta con l'imprenditore Romeo.
I magistrati sospettano che Verdoliva
abbia chiuso un occhio per l'azienda di Romeo, per rapporti
personali.
Secondi i pm di Napoli l'azienda che si
occupa della manutenzione di un ospedale (sotto la gestione di
Verdoliva), la A&G, avrebbe svolto lavori di ristrutturazione
gratis presso la sua abitazione.
La magistratura vuole vederci chiaro su
queste vicende e anche sulla gestione dei tamponi, sulla
manifestazione di interesse per i tamponi.
Federico Ruffo è andato Salerno,
nel feudo di De Luca, ad intervistare Luigi
Greco, considerato uno dei maggiori infettivologi in Italia:
quando in piena emergenza all'ospedale Ruggi si accorgono che devono
creare da zero il reparto Covid lo richiamano dalla pensione. Era
l'inizio di marzo e all'ospedale stavano approntando tre sezioni per
il Covid nel reparto dove aveva lavorato: “siamo riusciti a far
sì che i malati che arrivavano, con delle polmoniti, riuscivamo a
stabilizzarli ed evitare che andassero in terapia intensiva”
racconta il medico.
Subito prima di Pasqua viene deciso il
trasferimento in 48h di tutto il reparto Covid: medici, infermieri e
pazienti infetti dovevano spostarsi di 5km presso il complesso di San
Giovanni da Procida.
“Non c'era Pronto Soccorso,
c'erano solo due rianimatori, senza avere la rianimazione, la
radiologia che chiudeva la sera: da qui è partita la mia protesta,
come fate in un momento come questo, in cui c'è un'emergenza
infettiva planetaria, a fare una cosa così assurda come chiudere il
reparto di malattia infettiva?”.
Spostare un malato Covid lo espone ad
altri rischi, lui e medici e infermieri coinvolti nello spostamento:
Greco ha così scritto una lettera dove ha contestato questa
decisione, con affermazioni gravi: “scrivo che una direzione
sanitaria che dovrebbe capirne di malattie infettive che accetta un
fatto del genere è unfitted, in inglese significa inidoneo”.
La lettera è stata mandata a tutti i
colleghi, è diventata pubblica: “l'attitudine a prendere gente
inidonea a comandare deve finire, perché non può essere che tu
scegli da politico, colui che ti serve a te, ma non serve alla
sanità. Mi dicono che il direttore amministrativo dell'ospedale mi
doveva parlare: in un lungo giro di parole mi spiega che il direttore
sanitario, il direttore generale non approvavano le mie
contestazioni, al che io ho risposto 'Lei non è medico, se fosse
medico le potrei spiegare che cosa è successo.. lei è un
amministrativo e come amministrativo deve prendere un provvedimento,
mi deve licenziare'.”
Dopo qualche ora a Ferro arriva una
telefonata di una impiegata che, dispiaciuta, comunica il
licenziamento: “licenziato? Ma che vuol dire? Io sono
pensionato..”
L'attitudine a nominare un manager
inadeguato, che serva all'immagine del politico e non alla sanità
pubblica.
Se non riconosci il demerito, come
riconosci il merito: significa fare sprechi, non riuscire a fermare
errori e forse nemmeno la criminalità.
Come successo all'ASL 1, per
l'infiltrazione della Camorra, che risale a ben prima della gestione
Verdoliva che è estraneo a questa vicenda.
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