25 giugno 2020

La salita dei saponari, di Cristina Cassar Scalia



Lella Canton staccò il naso dal finestrino e controllò le foto appena scattate sul telefono. Ce n'erano un paio che su Instagram avrebbero fatto schiattare d'invidia tutte le sue colleghe. Cielo terso, nessuna nuvola, orizzonte perfetto. Negli ultimi dieci minuti sotto i suoi occhi erano passati prima le isole Eolie, poi lo stretto di Sicilia, infine lo scenario più fantastico che le fosse mai capitato davanti. La montagna maestosa, la roccia nera spruzzata di neve e il pennacchio di fumo sulla sommità. Metteva quasi soggezione..
Uno scenario da favola apre il terzo romanzo della scrittrice siciliana Cristina Cassar Scalia che mette la sua protagonista, il vicequestore di polizia Vanina Guarrasi al centro niente di meno che di un “intrigo internazionale”.
Intrigo che parte con la scoperta di un cadavere all'interno del parcheggio dell'aeroporto di Catania Fontanarossa: si tratta di un uomo, di una settantina d'anni, sparato al cuore nella sua auto.
La notizia raggiunge Vanina al termine di un blitz fallito per la cattura del boss Salvatore Fratta, detto Bazzuca, un mafioso di piccolo calibro che è riuscito a farsi largo dentro Cosa nostra. Ma per Vanina è qualcosa di più, quasi una sfida personale: per vendicare suo padre, l'ispettore di polizia Giovanni Guarrasi ucciso in un agguato. Per superare quel ricordo doloroso, quando dovette uccidere i killer che stavano sparando al pm antimafia, Paolo Malfitano.
Da Palermo, dall'antimafia, da Paolo, con cui ha avuto una relazione, Vanina è scappata a Catania, dove è dirigente della sezione dei reati contro la persona. Omicidi, come quello contro Esteban Torres, appunto.
Così si chiama il morto: nato a Cuba ma poi scappato negli anni sessanta in America, doppia cittadinanza italiana e americana, ma residente in Svizzera. Tre mogli, nessun figlio, un lavoro nel ramo import export. E una casa vicino Catania, sulla salita dei Saponari, per salire sull'Etna.
Manco il tempo di arrivare e Vanina era già in movimento. Di corsa per giunta, come piaceva a lei. Aveva ragione Adriano: per entusiasmarla veramente, per sentirselo suo, un caso doveva avere un indice di «rognosità» tale da occuparle la mente per giorni, fino alla totale risoluzione. L'omicidio di Esteban Torres, a occhio e croce, prometteva bene.
Al delitto si dedica tutta la squadra: Spanò, il suo braccio destro (alle prese con i suoi problemi personali), Fragapane, la nordica Bonazzoli, Nunnari e l'agente Lo Faro.
Come negli altri casi, al gruppo si unirà anche l'ex commissario Biagio Patanè, ora in pensione, che ebbe un ruolo importante nella risoluzione del caso del cadavere mummificato (“Sabbia nera” Einaudi).
Per scoprire l'assassino, bisogna partire dal movente: indagando sugli affari del morto, tra America e Italia, nasce il sospetto che fosse implicato in traffici sporchi, soldi o forse droga.
Anche la scoperta dell'arma usata, una Makarov russa, un'arma da guerra fredda, aggiunge una nota internazionale al caso.
Caso che si complica ulteriormente quando a Taormina viene ritrovato un cadavere, morto da diversi giorni, di una donna, Roberta Geraci, l'amante siciliana del morto, con cui si dovevano vedere proprio a Taormina, in un hotel famoso.
Di professione, organizzatrice di eventi, ma anche per lei, diversi lati oscuri nella vita privata.

C'è un legame tra i due delitti? Forse. Ma quale può essere la causa: la distanza di giorni tra la prima morte e la seconda esclude la pista passionale.
E' forse una storia in cui c'entra la mafia? E perché quella pistola russa?Tante cose non tornano, alcuni dettagli non si riescono a chiarire: per esempio quella persona che è stata vista assieme alla Geraci negli ultimi giorni..
L'arrivo di notizie sul morto dall'America, grazie al supporto di un collega milanese di Vanina, completa il quadro del morto, ma non da contributi per far andar avanti l'indagine: Esteban Torres era noto all'FBI, per i suoi legami con le famiglie mafiose, legami insufficienti per portarlo in prigione però.
Sapeva muoversi, Torres, senza lasciare tracce, nel mondo del gioco e in quello della finanza.
Non è un'indagine facile. Nonostante tutte queste informazioni, le tracce dei telefoni, i tabulati, il contributo della scienza.L'impressione è in questa storia ci sia qualcosa di personale, che viene da lontano, alla causa del delitto del cubano.
Non è un'indagine facile per Vanina: nonostante siano passati anni, non riesce a chiudere definitivamente la storia con Paolo, il pm antimafia con cui ha avuto una storia importante. Non riesce a chiudere con la sua vecchia vita, con quella fogna in cui aveva dovuto scavare negli anni all'antimafia a Palermo:
La febbre che l'aveva accompagnata per anni, giorno e notte, costringendola a scavare, scavare anche a mani nude, per abbrancare qualunque traccia che fetesse dalla fogna contro cui lei combatteva ogni giorno, e smontarla e rimontarla finché non l'avesse portata dritta da qualcuno [..] quella febbre non l'aveva mai davvero abbandonata. Era lì, latente, pronta a risalire, ad armarle la mano e a caricarla d'odio. Un odio così profondo che avrebbe annientato per prima lei stessa.
Ancora una volta l'ex commissario Patané, ritornato in servizio (con grande dispiacere della moglie Angelina), darà il suo contributo alla soluzione del caso, per arrivare all'assassino che, paradossalmente, è sia un colpevole che una vittima.
Come nei procedenti romanzi, anche in questo le pagine dedicate all'indagine si alternano a quelle dove si racconta il privato dei personaggi. A cominciare da Vanina, la sbirra con la pistola sempre appresso, tenace e capace di grandi intuizioni, ma una frana ai fornelli e con un fardello pesante sulle spalle per quel passato che non riesce a chiudere definitivamente.
Per andare poi alla sua cerchia personale, la vicina di casa Bettina, una seconda madre, l'avvocato Giulia De Rosa, il medico legale Adriano Calì.
E poi ancora la Sicilia orientale, che a Catania lega assieme montagna e mare, l'odore degli agrumi e l'aria frizzante della montagna, “un'isola nell'isola, con una doppia anima”.

Su Facebook sulla pagina di Einaudi, potete ascoltare Alessio Boni che legge un passaggio del libro.

La scheda del libro sul sito dell'editore EinaudiI link per ordinare il libro su Ibs e Amazon

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