30 novembre 2021

Report – nuovi vaccini e varianti

Il fact checking su quelli che hanno fatto il fact checking a Report, il pfizergate, i nuovi vaccini che si stanno sperimentando. Ma prima, il nobel lombardo.

Il nobel lombardo di Luca Chianca

Nel 2019 il premio Lombardia è ricerca è stato vinto da un biologo Guido Kroemer, una vittoria che ha suscitato qualche polemica tra la giuria.

Guido Kroemer ha fatto molte pubblicazioni, ma sulle cure per gli anziani c'erano stati altri studi di altri medici e ricercatori, che si erano anche resi disponibili con la regione Lombardia.

Dare supporto agli gli anziani con una rete di medici sul territorio avrebbe aiutato la regione ad affrontare meglio la pandemia che in questa regione ha colpito duro, specie nella fascia degli anziani.

Eppure, durante la premiazione, il presidente Fontana nel gennaio 2020 lodava il sistema sanitario regionale, un modello da copiare.

La regione, tramite il suo portavoce, non risponde alle domande Report come nemmeno ha risposto alle offerte dei geriatri lombardi: i soldi del bando lombardo sono finiti a Kromer e in parte anche a istituti privati di eccellenza, ma sempre privati, nessun euro è finito sul territorio per aiutare gli anziani.

Il dossier anonimo contro Ranucci

Sigfrido Ranucci ha esposto la storia del dossier anonimo (dove si accusa il conduttore di molestie) di cui due componenti della commissione di Vigilanza, Faraone e Ruggeri, hanno chiesto conto alla Rai. Ma lo stesso Ranucci aveva già posto attenzione al dossier, girandolo alla procura che ora accerterà i fatti.

Il fact checking di Report (contrordine compagni, il covid è tornato) di Lorenzo Vendemiale e Manuele Bonaccorsi

Sono tante le accuse che sono state rivolte a Report per la puntata di due settimane fa sulla terza dose dei vaccini. Per esempio aver detto che la terza dose è un business per le case farmaceutiche che preferiscono vendere ai paesi europei rispetto ai paesi poveri che non possono pagare lo stesso prezzo.

Pfizer e le altre case danno meno dosi ai paesi poveri e questo è uno scandalo, specie alla luce della nuova variante, Omicron.

Report non ha mai parlato di infermieri infettati per colpa delle case farmaceutiche: Report aveva raccontato che adesso si stanno ammalando perché l'effetto del vaccino sta decadendo e negli ospedali stanno esplodendo altri cluster, come successo in Israele.

La scadenza del green pass prorogata da 9 mesi a 12 è fatta non su basi scientifiche (dal CTS) ma solo per non creare problemi politici (avrebbe creato un caos per chi lavora e non avrebbe potuto fare subito la nuova vaccinazione).

Infatti il 24 novembre il governo ha deciso di abbassare la durata del green pass a 9 mesi.

Le accuse fatte a Report, da deputati come Faraone e Anzaldi, di fare teorie complottistiche, su che basi si fondano? I giornalisti di Report lo hanno chiesto ai politici stessi che ora, passate poche settimane, nemmeno si ricordano il perché, si arrampicano sugli specchi oppure, come Nobili di Italia Viva, puntano il ditino contro il servizio senza aver compreso bene le parole di Ranucci.

Non si tratta di diversità di opinioni: perché questi politici hanno il potere di bloccare la Rai, perché una interrogazione parlamentare costringe l'azienda a dover rispondere e i giornalisti a doversi difendere.

Report aveva sollevato il tema dei sanitari negli ospedali, dentro cui si entra anche senza green pass: all'Umberto I si fa un tampone ogni 15 giorni ma lo stesso è stato rilevato un cluster, mentre all'ospedale S Andrea nemmeno si fa il tampone.

I dati sulla efficacia del vaccino erano noti – racconta Crisanti – sin da settembre o quanto meno a ottobre: l'ISS ha pubblicato il suo report a novembre.

Avremmo dovuto fare prima la terza dose – continua Crisanti: ora il governo sta cercando di porre rimedio col super green pass, ma come mai la sua scadenza è a nove mesi (se la copertura è a sei mesi)?

Perché vaccinare in fretta e furia tanti italiani è difficile - è quello che dice uno dei membri del CTS, Abrignani, secondo cui dovremo accettare questa malattia come una influenza più pesante.

LA campagna per la terza dose apre un problema etico: gran parte del mondo non ha ricevuto nemmeno la prima dose mentre in Europa ci si sta attrezzando per la terza.

Lo dice l'OMS non i no vax: le case farmaceutiche hanno interesse a vendere i vaccini in Europa e non ai paesi africani a sei euro.

Questo è scritto nei conti di big-pharma: dai ricavi per la terza dose possono arrivare biliardi, se gli accordi arrivano per tempo. Scritto nero su bianco.

Un giorno arriveranno vaccini meno costosi e che magari fermano l'infezione, che non necessitano di iniezione.

In Francia a Tour stanno sperimentando un vaccino nasale che potrebbe bloccare il virus nelle vie aeree superiori: proteggerà l'infezione e bloccherà anche la contaminazione delle altre persone, arrivando ad eradicare il virus come successo per il vaiolo.

A Tour stanno iniziando il trial sulle persone e sarà venduto ad un prezzo competitivo: una bella speranza per il mondo.

Lo pfizergate 

Sui Trial fatti da Pfizer ci sono state delle irregolarità, fatte da Ventavia (un'azienda specializzata in questi Trial) nell'estate del 2020: non si tratta di azione che mettono a rischio la sicurezza del vaccino, ma di dati falsificati e cattive pratiche nei test.

LA fonte dello scoop, Brook Jackson, è stata intervistata, senza mostrare il volto: si era accorta di questi errori, di queste “cattive pratiche” se ne era accorta e ne aveva parlato coi suoi capi, che però di fronte ai problemi posti dalla Jackson, non volevano fermare i test, sebbene fossero consapevoli che sarebbe potuto arrivare la FDA, coi suoi ispettori.

Per le sue accuse mosse all'azienda è stata licenziata dai suoi manager.

Ma FDA non ha mandato ispettori e Ventavia continua a lavorare per Pfizer: i regolatori del sistema sono deboli e dall'altra parte abbiamo case farmaceutiche potenti.

Il vaccino è a rischio: Pfizer conferma che i suoi controlli sono rigorosi, mentre Ema rassicura che non c'è nessun impatto sull'efficacia del vaccino e non hanno dunque preoccupazioni.

Lo scoop ha acceso i riflettori sui controlli, FDA che avrebbe dovuto controllare ma non lo ha fatto: ma ora il problema sono i giornalisti che hanno sollevato il caso che sono sottoposti a degli attacchi, come dei novax. Come successo al giornalista Paul Tacker e come successo a Report.

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