In Texas ieri è avvenuta l'ennesima strage causata dalla proliferazione incontrollata delle armi: non sorprende che il paese, considerato il faro delle democrazie occidentali, che si trova riunito nell'armamento dell'Ucraina per difendersi dall'aggressione russa non riesca ad approvare una legge per controllare e monitorare le armi.
E' il peso della lobby delle armi, bellezza. Il peso di una ideologia che è colpevole dei mass shooting in America: ci sono troppi pazzi armati nelle scuole? E allora armiamo anche i professori.
Il governatore Abbott del Texas non ha mostrato alcun segno di pentimento per la legge approvata nel 2021 (in piena pandemia, per dire, le priorità dei repubblicani) che consente di possedere armi e di poter girare per le strade, senza alcuna formazione.
La democrazia in America funziona così: tanto pronta a difendere la libertà altrui, tanto poco incline a difendere diritti e a lottare contro le disuguaglianze al suo interno.
Ancora oggi, dopo anni, questo grande paese (sotto il cui scudo in molti si sentono sicuri) considera ancora un tabù i crimini di guerra nelle sue guerre per esportare la democrazia, come dimostra la vicenda Assange.
E sì, lo so benissimo che in Russia non stanno messi meglio (e non da ora che ha invaso l'Ucraina): purtroppo nemmeno l'Italia non è messa bene, in termini di libertà di stampa (e disuguaglianze, povertà, diritti).
Il giorno dopo la messa in onda del servizio sulla pista nera dietro le stragi di Falcone e Borsellino, la procura di Caltanissetta ha chiesto alla DIA di perquisire la casa del giornalista Paolo Mondani.
Per chi non l'avesse vista, sono piste vecchie di anni, basate su documenti rimasti nei cassetti, su testimonianze di ex uomini dello stato i cui verbali non sono stati ascoltati in quegli anni.
Anche noi in fondo ci consideriamo una democrazia.
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