Docu-fiction che alterna intercettazioni, filmati reali con le persone che hanno permesso la latitanza, scene di fiction con attori e testimonianze dei funzionari e agenti "veri" che hanno curato la cattura.La cattura di chi? Della primula rossa della mafia, di "Binnu o tratturi".
Il documentario è stato molto interessante: vedere come si muove la polizia per gestire gli appostamenti, i pedinamenti; il difficile lavoro di interpretare le telefonate ...
Vedere come viene usata la tecnologia moderna: microcamere, gps, un telescopio astronomico per spiare la masseria dove, probabilmente, si nascondeva Binnu, da 8 km.
Tutto molto realistico.
Ma .. c'è un ma, però.
Il documentario racconta gli ultimi 39 giorni della caccia al latitante: e gli altri 43 anni?
Cosa ha fatto Binnu negli anni dopo la cattura di Toto "u curtu" Riina, nel 1993?
Come ha mostrato il documentario, in tutti questi anni Binnu, tramite i suoi pizzini ha gestito "cosa nostra" impostato un nuovo corso. La "politica pacifista" della mafia, dopo il periodo delle stragi, di una mafia silenziosa. Perchè il silenzio distrae, e la gente poi si dimentica ...
Provenzano coi suoi pizzini emetteva sentenze, condanne a morte, gestiva appalti e promuoveva candidature. Faceva affari: perchè questo è la mafia: affari e potere.
Affari che ha potuto portare avanti grazie a delle coperture: politiche e anche da parte delle forze dell'ordine che dovevano catturarlo.Il film raccontava che Provenzano poteva essere catturato nel 1994 (e non arrivò l'ordine di irruzione), nel 1998 (da parte dei carabinieri del Ros) e nel 2001 ...
Lo scacco al re poteva essere portato molti anni prima.
Technorati: Bernardo Provenzano, mafia
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