Il primo appello, primi firmatari gli storici Alberto Melloni, Giuseppe Alberigo e l'ex giornalista della Rai-tivvu', Ettore Masina, invoca che esso non abbia misure ''vincolanti'' per quei parlamentari cattolici che vorranno esprimere il loro voto in autonomia rispetto alle indicazioni dei vescovi.
L'appello lo potete trovare (e firmare) qui:
La chiesa italiana, malgrado sia ricca di tante energie e fermenti, sta subendo un'immeritata involuzione.
L'annunciato intervento della Presidenza della Conferenza episcopale, che imporrebbe ai parlamentari cattolici di rifiutare il progetto di legge sui "diritti delle convivenze" é di inaudita gravità.
L'annunciato intervento della Presidenza della Conferenza episcopale, che imporrebbe ai parlamentari cattolici di rifiutare il progetto di legge sui "diritti delle convivenze" é di inaudita gravità.
Con un atto di questa natura l'Italia ricadrebbe nella deprecata condizione di conflitto tra la condizione di credente e quella di cittadino. Condizione insorta dopo l'unificazione del paese e il "non expedit" della S.Sede e superata definitivamente solo con gli accordi concordatari.
Denunciamo con dolore, ma con fermezza, questo rischio e supplichiamo i Pastori di prenderne coscienza e di evitare tanta sciagura, che porterebbe la nostra Chiesa e il nostro Paese fuori dalla storia.
Si può pensare che il progetto di legge in discussione non sia ottimale, ma é anche indispensabile distinguere tra ciò che per i credenti è obbligo, non solo di coscienza ma anche canonico, e quanto deve essere regolato dallo Stato laico per tutti i cittadini.
Il secondo, invece, appoggia nella sostanza la nuova ''nota pastorale''.
Un controappello in cui alcuni intellettuali laici e cattolici chiedono ai vescovi di confermare l'annunciato documento sulla legislazione familiare in una lettera aperta pubblicata sul numero di giovedì del Foglio. Tra i firmatari Antonio Socci, Sergio Soave (segretario regionale Piemonte DS) e Giuliano Ferrara (ateo?)
Technorati: Dico, Cei
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