In quella che Pino Corrias chiama "L'estate del Caimano" si raccontano le mosse del cavaliere per uscire indenne dai processi in corso e quelli futuri.
La norma "blocca processi" fatta rientrare nel decreto sicurezza, fatto firmare con urgenza al presidente Napolitano.
Il lodo Alfano, per l'immunità delle quattro alte cariche dello stato, caso unico in Europa.
Il blocco dell'uso delle intercettazioni come strumento di indagine.
Il blocco della pubblicazione delle intercettazioni: al cittadino non far sapere ...
Il tutto con la scusa della tutela della privacy: come se la protezione della vita privata di alcuni vip (poi immortalati sui giornali scandalistici) fosse più importante che il diritto all'informazione sulle ruberie dei colletti bianchi, dei potenti, di chi ci governa.
Infine due capitoli dedicati al premier.
Il primo sui processi in cui è attualmente coinvolto il premier: il processo Mills (il reato contestato al premier è corruzione giudiziaria e falsa testimonianza) e il processi per i fondi neri Mediaset, sui diritti televisivi (frode fiscale, falso in bilancio e appropriazione indebita).
Il secondo sulle telefonate intercettate con Saccà: non il gossip con cui si cerca di difendere e minimizzare quanto accaduto.
Ma la prova di come per il Caimano, ogni strumento sia lecito (e ogni persona abbia un prezzo) per il raggiungimento del potere.Sgallettate e senatori compresi.
Dopo questa estate, se tutte le riforme saranno convertite in legge, l'Italia non sarà più il paese e la democrazia di prima.
Meglio saperlo prima.
Così come è bene fare un sano confronto, in tema di intercettazioni (pubblicazione e uso) e immunità con gli altri paesi.
Perchè la realtà è ben diversa da come ci viene raccontata.
Perchè possiamo anche mettere un bavaglio all'informazione: ma un ladro rimane sempre un ladro.
E non è detto che non rubi a casa vostra.
Il post sul blog di chiarelettere.
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Technorati: Peter Gomez, Marco Lillo, Marco Travaglio
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