11 settembre 2015

Lo specchio deformante della realtà

La gentile ospitata al talk di Vespa dei Casamonica è emblematica dei tempi che corrono: la televisione (come la stampa che fa solo propaganda) come uno specchio deformante della realtà trasformata in ciò che fa comodo.
La realtà dei posti fissi in aumento, coi numeri dati anche a casaccio, giusto per fare polverone, giusto per giustificare la tesi di fondo.
Basta ripetere una menzogna per tramutarla in verità: il jobs act crea posti di lavoro, avanti così e usciremo dalla crisi. 
Lo specchio che deforma a piacere la realtà non racconta che i posti di lavoro sono in realtà contratti che si possono cumulare, che sono contratti a tutele crescenti (e dunque non paragonabili col vecchio posto fisso). Che sono posti "drogati" dagli incentivi della legge di stabilità.
Che se continua con questo trend potremo avere un buco di bilancio, perché i soldi stanziati nel 2015 non bastano.
E intanto nel paese reale le persone muoiono nei campi sotto caporali senza pietà. Nelle aziendine del nord trovi a lavorare bambini di 8 anni...

Le riforme fanno bene al paese e sarebbe da incoscienti bloccare il processo.
Ricordiamole le riforme: le province, le scuole (coi buchi delle supplenze e dei prof. di sostegno), la legge elettorale, il Senato.
Ecco, appunto, il Senato. Lo specchio racconta al popolo telecomandato di una riforma che renderà snello l'iter delle leggi. Che così l'italia si allinea al resto delle democrazie. Che si risparmiano soldi.
Mischiando pere con le mele questi novelli costituzionalisti vogliono paragonare la Germania dei Land, la Francia presidenziale, con l'Italia dei campanili.
Sui risparmi, calerei un velo pietoso: quanto risparmieremmo se ci fosse una vera lotta all'evasione e alla corruzione.
La vera domanda poi è anche chi controllerà il controllore? Tutto questo potere all'esecutivo, come verrà bilanciato? Possiamo fidarci di governati che ci avevano promesso trasparenza e controlli sui finanziamenti ai partiti?

Ora, per approvare questa riforma che, viene ripetuto fa-bene-al-paese, è partito il mercato delle vacche. Pur di blandire i capibastone si rispolvera il ponte sullo stretto.
La presa per i fondelli è così lampante, che nemmeno dovremmo parlarne. Dopo tutti gli scandali sulle grandi opere.
In cui un giorno dovremmo includere anche l'Expo dei miracoli.
Non arriveremo mai ai visitatori stimati e difficilmente rientreremo nei costi. Costi a carico della collettività.
Eppure basta sbandierare altri numeri per gridare evviva!
Come se da oggi la fame nel mondo fosse sconfitta. Come se i produttori italiani del cibo avessero avuto da Expo risposte alle loro richieste. Tracciabilità, il giusto prezzo dai grossisti e dalla grande distribuzione.
Che fare di Expo quando tutto sarà finito e ripartiranno le inchieste?
Servirebbe un progetto, un'idea, qualcuno in grado di realizzarlo. Ci si doveva pensare prima, quando ci si spartiva poltrone e appalti.
Ma lo specchio non lo ha raccontato.

Ma lo specchio racconta degli 80 euro che, dice uno studio de Lavoce.info, sono stati spesi al supermercato. Racconta del taglio delle tasse sulla casa. Rassicura che i comuni verranno ricompensati. Che fine ha fatto allora la local tax, ora che viene tolta l'Imu?
Lo specchio racconta della buona scuola e delle centinaia di migliaia di assunzioni.
Non deportazioni, mi raccomando. Non si racconta di Bologna, dove il tempo pieno è pagato da Unindustria. E per qualcuno è magari un successo. Ora la scuola, domani la sanità, poi la sicurezza, ....

Torniamo a Vespa e alla sua ospitata di alcuni familiari della famiglia Casamonica.
Lasciateci fare il nostro lavoro di giornalista, rispondeva il conduttore al magistrato Sabella. Anche altri giornalisti hanno intervista boss mafiosi peggio dei Casamonica. Peccato che Sindona sia stato intervista in carcere e Ciancimino da Santoro non abbia glorificato il padre.
Tanto per voler raccontare la realtà e non la sua deformazione.

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