Partiamo dal viaggio in America del primo ministro, con volo di stato a spese del contribuente (come tutti i voli).
Bruno Tinti tira fuori la questione del peculato?
E la gente risponde tirando fuori Pertini e la finale mundial. Abuso d'ufficio anche lì?
Se anche fosse, ciò non giustificherebbe la spesa di 150mila euro di Renzi. Era un viaggio istituzionale, questa la vera domanda?
E anche: dati alla mano, conveniva o no spendere soldi per questo super jet, avendo a disposizione già una flotta che soddisfa già le esigenze delle istituzioni (lo dice il generale Tricarico, ex capo di stato maggiore)?
Secondo episodio: ieri sono entrato in una discussione su twitter partita dalla comparsata ad Expo del premier. Di fronte a coldiretti ha promesso di abolire l'Imu e ha lasciato il messaggio "raccontate come è bello coltivare la terra".
Andatelo a dire ai familiari di Paola Clemente è stato il commento dello scrittore Robecchi.
Sciacallo, la risposta dei renziani.
Sciacallo per aver usato la morte della bracciante come strumento per attaccare Renzi.
E' vero: ieri si è tornato a parlare della legge sul caporalato.
Una piaga che esiste da troppo tempo e su cui hanno responsabilità aziende e sindacati.
L'impressione è che,diversamente da articolo 18 e ineleggibilità dei neo senatori, non sia un argomento pressante per l'esecutivo.
Ancora una volta la vera domanda sfugge: ci sono controlli sufficienti nelle aziende agricole? Le leggi sono sufficienti?
Serve una nuova legge, da approvare coi tempi del Parlamento (non per decreto) o serve altro?
Qualsiasi critica rivolta a questo esecutivo diventa un affronto, un reato di lesa maestà, roba da disfattisti.
Tifo da stadio, appunto.
Dove non si discute, per capire chi abbia torto e chi ragione.
Ma si deve solo zittire l'altro.
Mi dici che ci siamo dimenticati dei poveri, abbiamo tolto diritti a chi lavora, che stiamo facendo gli interessi di pochi? Sei gufo.
Mi fischi un rigore contro? Sei cornuto.
Ieri sera Roberto Saviano a Ballarò, accusato di fare solo piagnistei, ha risposto direttamente al presidente del Consiglio
"riconosco gli sforzi che ha fatto Renzi, ma mi spiace anche che consideri qualsiasi critica un modo per diffamare l’Italia. In questo c’è una somiglianza con Berlusconi: non si deve criticare perché sennò si indebolisce. Temo che si arrivi alla parola pericolosissima di “disfattista” tra poco".
Come c'era scritto negli uffici ai tempi di lui: qui non si parla di politica, qui si fa solo il tifo.
Nessun commento:
Posta un commento