Dunque il Ponte sullo stretto non si farà, Delrio ha smentito e siamo tutti tranquilli. E se anche fosse vero che si riprende a parlare di questo mostro a campata unica, partorito dalla politica nostrana, ci sarebbe sempre qualche ubbidiente discepolo del partito della nazione che ti dice: embè? E allora? Il ponte è come la serva, serve? Non lo vedete che la Sicilia è tagliata fuori dal paese.
Il ponte sullo stretto come il TAV in Val di Susa servirà a portare merci al nord: arance, cassate, senatori che salgono sul carro del vincitore. E poi in Sicilia l'anno prossimo si vota.
Stesso discorso per la legge sulle unioni civili: avevano promesso che si faceva entro l'anno e noi dobbiamo credergli. Cu mettono la faccia Renzi & c. In ogni caso, se anche la legge non si frà (e non si farà) c'è sempre il solito tuittatore molesto pronto a dar la colpa alla minoranza PD. Colpa loro, se votavamo come diceva il governo le cose andavano via lisce.
Il mantra è sempre lo stesso: è colpa della minoranza che rompe le scatole, fa perdere tempo e ci spinge a chiedere i voti a Verdini e Berlusconi.
Poverini.
Se la minoranza smettesse di fare la minoranza (e votasse come vuole il segretario presidente) staremmo tutti meglio.
Perché non è vero che ora il PD ha emanato un altro editto bulgaro contro Rai 3. E' solo un riequilibrio. Tanto spazio alla maggioranza e tanto spazio alla finta opposizione.
E smettiamola di parlar male del paese. Che la gente si deprime: non vedete come è cresciuta la fiducia degli italiani?
Per questo il governo ha deciso di ritirare fuori il bavaglio alla stampa (e magari anche ai pm): per non intristire le persone che devono solo essere tranquillizzate. Devono leggere solo quello che decidiamo noi.
Perché noi siamo quelli che avevano detto basta coi salotti buoni, col capitalismo di relazione, con la Rai dei partiti, con le auto blu.
E chi si accorge più che oggi il governo usa le stesse argomentazioni, le stesse parole di quelli che c'erano prima.
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