Togliamo «il paese dalle mani dei soliti noti, quelli che vanno in tutti i salotti buoni a concludere gli affari di un capitalismo di relazione ormai trito e ritrito. Questa è la rivoluzione culturale che serve all’Italia: spalancare le finestre e fare entrare aria nuova». (Dal corriere )E anche nell'intervista a Tempi:
«No, a Cernobbio non vado. Togliamo l’Italia dalle mani di quelli che vanno nei salotti buoni. L’establishment che storce il naso è lo stesso che ha rovinato il Paese».Nel 2015, lo stesso Renzi si siede in quel salotto buono, accolto da Marcegaglia (nominata da Renzi in Eni), da Serra (l'amico finanziere), Todini.
E racconta agli imprenditori del salotto buono, quelli che vivono di relazioni e favori quello che vogliono sentirsi dire.
La rottamazione non è arrivata a Cernobbio.
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