La prima inchiesta della nuova stagione
di Presadiretta è dedicata al Partito democratico: il
partito di maggioranza relativa al governo in una coalizione di
larghe intese, con partiti con cui fino a pochi anni fa si
battagliava in Parlamento. O forse era solo una finta.
Oggi questo partito, messo da parte il
giaguaro, ha indossato i panni più comodi della rottamazione di
facciata: tolti di mezzo i vecchi riferimenti politici e le correnti
avversarie, ha di fatto spostato tutte le vecchie battaglie del
centrodestra che fu. Per vincere si deve prendere i
voti al centro e a destra, aveva detto l'allora candidato alla
segretarie, alle primarie. Ed è quello che ha fatto.
Ha vinto la segreteria, ha scalzato
l'allora presidente del Consiglio (contro cui ha fatto un'opposizione
sotterranea), ha portato il partito al governo e a vincere le
elezioni regionali e a strappare un ottimo risultato alle Europee del
2014.
A che prezzo però?
La risposta la darà il servizio di
questa sera: la clip della puntata parte con la voce di Riccardo
Iacona che si domanda:
“ma cosa ci fa Nello di Pasquale sindaco di Siracusa ex Forza Italia, nel Partito democratico in Sicilia .. e Vincenzo D'Anna, senatore eletto nel PDL in una lista a sostegno di De Luca presidente [della Campania]”?
“ma cosa ci fa Nello di Pasquale sindaco di Siracusa ex Forza Italia, nel Partito democratico in Sicilia .. e Vincenzo D'Anna, senatore eletto nel PDL in una lista a sostegno di De Luca presidente [della Campania]”?
La presunta rottamazione del partito,
che avrebbe dovuto svecchiare le strutture e i dirigenti, si è
risolta con una lotta di correnti. Chi non è con me è contro di me.
All'improvviso in tanti sono saliti sul carro dei renziani. Anche
esponenti politici che erano stati eletti con partiti avversari.
Tutti imbarcati, assieme al loro portafoglio di voti.
Viene in mente il film di Francesco Rosi “Le mani sulla città”, quando il capogruppo del partito di centro (Salvo Randone) deve giustificare l'ingresso nel suo partito del costruttore Nottola, eletto nel partito di destra:
“In politica l'indignazione non serve. L'unico grave peccato sa qual è? Quello di essere sconfitti”.
Viene in mente il film di Francesco Rosi “Le mani sulla città”, quando il capogruppo del partito di centro (Salvo Randone) deve giustificare l'ingresso nel suo partito del costruttore Nottola, eletto nel partito di destra:
“In politica l'indignazione non serve. L'unico grave peccato sa qual è? Quello di essere sconfitti”.
Oggi l'importante è vincere.
Con De Luca, il sindaco sceriffo sotto processo a Salerno,
ineleggibile per la legge Severino approvata dagli stessi partiti ora
al governo. Con Vincenzo D'Anna in Campania, vicino a Cosentino l'ex
senatore che neppure il PDL ha candidato alle passate elezioni per le
inchieste che lo riguardano.
“[De Luca] per la sua recente elezione sono risultati i voti dell’Udc di Ciriaco De Mita, quelli di Campania in Rete, una lista messa in piedi dagli amici dell’ex pdl Nicola Cosentino (detto Nick o 'mericano, attualmente de-tenuto per fatti di camorra), più i consensi raccolti da Tommaso Barbato.
Ovvero da un ex parlamentare celebre per aver sputato nel 2008 addosso a chi votava la fiducia a Prodi e poi king maker della lista pro-De Luca Campania Libera, sebbene un’indagine per voto di scambio del 2014 consigliasse di girargli al largo (oggi Barbato, perun’altra vicenda, è stato addirittura arre-stato). Ma basta. Perché De Luca, sempre in nome della guerra al trasformismo e al mercato politico, il 2 settembre ha pure nominato alla guida della sede romana della Regione Campania Bruno Cesario: nell’ordine, prima deputato del centrosinistra, poi leader con Domenico Scilipoti dei Responsabili pro-Berlusconi, quindi candidato trombato di Forza Italia e infine candidato, altrettanto trombato, dei demitiani alle Regionali”.
Con Nello Ragusa e gli altri cuffariani
e lombardiani di Sicilia che ora sono entrati nel PD.
In cosa si sono trasformati i partiti e
in particolare il partito di maggioranza? In macchine acchiappavoti,
dove non si distingue più cosa sia destra e sinistra. Dove non si
rispetta più la volontà degli elettori.
E tutto questo accelera il distacco
dalla politica, col risultato che sempre meno gente va a votare.
Riccardo Iacona chiederà conto di
questa trasformazione al presidente del partito, Orfini.
Se si accentua sempre più la
divisione in due dell'Italia (per le cure mediche, per lo
studio), se il sud è ora in una situazione peggiore della
Grecia, coi giovani laureati con la valigia in mano, costretti ad
andarsene al nord o all'estero, è anche colpa di questa classe
politica di gattopardi. Che non è stata rottamata e che mantiene
saldamente il controllo dell'economia, delle poltrone che contano.
Dei voti per vincere le elezioni.
E che ora potrebbe entrare nel nuovo
Senato come previsto dalla riforma Boschi: quello dei
De Luca, dei Chiamparino e dei Rossi. Secondo cui è meglio non
far votare gli italiani, perché si correrebbe il rischio di far
entrare le mafie nelle istituzioni. Verrebbe da ridere, dopo aver
visto tutto il trasformismo alle passate elezioni regionali (e che
Iacona racconterà stasera).
La scheda della puntata: Partitiacchiappavoti
PRESADIRETTA torna in onda con “PARTITI ACCHIAPPAVOTI”, un’inchiesta sullo stato di salute dei partiti italiani, con particolare attenzione al nuovo Partito Democratico di Matteo Renzi.Matteo Orfini, il presidente del Partito Democratico, sarà ospite in studio, intervistato in diretta da Riccardo Iacona.Le telecamere di PRESADIRETTA sono state in Sicilia dove parlamentari regionali, consiglieri comunali e sindaci della Regione, del centro e del centro destra, gli stessi che avevano fatto vincere Cuffaro e Lombardo, adesso entrano a centinaia nel Partito Democratico. Hanno scelto il carro del vincitore? Come trasformerà l’identità del Partito Democratico l’ingresso di tanti esponenti e portatori di voti del centro e del centrodestra?
PRESADIRETTA è andata in Campania per seguire le ultime elezioni amministrative che hanno portato alla Presidenza della Regione Vincenzo De Luca. Ha raccontato le polemiche attorno alla sua candidatura che hanno infiammato il dibattito politico campano e nazionale. Era opportuno far correre per la poltrona di Presidente della Regione un candidato che rischiava, se eletto, di essere sospeso a causa di una condanna in primo grado? Tra poche settimane la Corte Costituzionale si pronuncerà sulla eccezione di incostituzionalità che pende sulla legge Severino, sollevata dagli avvocati di De Luca e di De Magistris. Come andrà a finire per la Campania?
L’inchiesta sui partiti politici di PRESADIRETTA è arrivata anche in Puglia, per seguire le ultime elezioni Regionali.Che peso ha avuto sulla sconfitta di Forza Italia la mancanza di democrazia interna al partito e lo scontro tra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto?
PRESADIRETTA infine è andata in Germania per vedere come funzionano i partiti in una democrazia regolata e certa come quella tedesca.“PARTITI ACCHIAPPAVOTI” è un racconto di Riccardo Iacona con Danilo Procaccianti, Liza Boschin, Giuseppe Laganà, Massimiliano Torchia, Andrea Vignali.
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