I venti di guerra non passano solo per i Balcani e il Kosovo.
Ma ci sono anche i vecchi focolai mai spenti: in Libano, in Siria e in Iraq (con l'offesonsiva dell'esercito turco).
In Iraq dove un'inchiesta del Guardian svela torture da parte dei soldati di sua maestà contro prigionieri iraqeni (ribelli, guerriglieri, chiamateli come volete, comunque uomini).
E c'è anche l'Afghanistan: una bomba contro una nostra pattuglia, nella provincia di Herat, ci ricorda come la situazione sia tutt'altro che pacificata.
Anzi: lo stato maggiore ha deciso di trasferire in Afghanistan del centro di elisoccorso di Milano in Afghanistan (fonte GR regionale di RadioPopolare).
Personale militare che negli anni si è distinto (prendendo un Ambrogino d'oro) in opere di soccorso in montagna e sul mare e sulle strade, dopo qualche settimana di addestramento, finirà in un territorio ostile.
Finiranno in Afghanistan, per operazioni di pattugliamento, gli elicotteri AB 412 in dotazione all'elisoccorso.
Verranno armati e blindati, rendendoli ancora più insicuri e instabili, perchè appesantiranno la macchina.
Mi chiedi se ci pensano a queste cose, i politici che parlano di missioni all'estero.
Sicuramente lo fanno i militari, gli avieri, i piloti che si troveranno a sorvolare le montagne attorno a Kabul.
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