07 ottobre 2015

Aiutiamoli a casa loro

Così, dalla parola siamo passati ai fatti: andremo a bombardare l'Isis (forse, perché quando si bombarda non si sa mai) in Iraq, ci dice la ministra competente.
Dopo aver informato i lettori del Corriere che nell'articolo di ieri scriveva proprio questo "come auspicato".
La presenza dell’Italia nella coalizione compie così un salto di qualità che il Corriere aveva auspicato il 9 e poi ancora il 28 settembre scorsi, ritenendo che il nostro Paese dovesse assumersi responsabilità maggiori della semplice ricognizione in quella che è ormai una guerra in piena regola contro i tagliagole dell’Isis.
Il giornalismo che si mette l'elmetto, come ai tempi della guerra al terrore in Afghanistan, che si trascina fino ad oggi.
Li aiuteremo a casa loro con i 4 caccia tornado che, speriamo a breve, verranno sostituiti dai caccia F35 (sperando che non venga un temporale) per la gioia degli americani che ce li vengono.

Il parlamento verrà informato e, certo, dovrà votare (approvando) l'azione militare.
Se poi ci scappano dei morti civili, beh, effetti collaterali.

Nessun commento: