Adesso che si è arrivati a sentenza di appello sul processo a De Magistris, potremmo anche iniziare un ragionamento, con calma, sul rapporto magistratura politica (argomento oggi del congresso dell'ANM).
Deve ancora pronunciarsi la Cassazione che potrebbe anche rimandare tutto in appello.
Nel caso in cui venisse confermata la sentenza di ieri, dovremmo riaprire il fascicolo sull'inchiesta Why Not.
I garantisti all'italiana dovrebbero chiedere scusa all'allora pm Luigi De Magistris e al suo collaboratore Gioacchino Genchi.
I giornalisti che all'epoca scrissero di scontro tra le procura (quella di Salerno che chiedeva gli atti nascosti alla procura di Catanzaro) dovrebbero farsi un esame di coscienza.
Sempre i giornalisti, solitamente ossequiosi col potere, potrebbe chiedere lumi all'ex presidente Napolitano per il suo interventismo nell'inchiesta.
Agli ex membri del CSM, presieduto da Mancino, si dovrebbe chiedere conto delle loro scelte. L'allontanamento dei pm di Salerno, di De Magistris (e anche del gip di Milano Clementina Forleo), il cui lavoro di indagine fu impedito in tutti i modi.
Infine, si dovrebbe aprire anche un capitolo sulla classe dirigente del sud: se il sud è rimasto indietro, è anche perché la sua classe politica e dirigente si è sentita (e lo è stata) intoccabile. Perché le inchieste (Why not, Poseidone) sono state affossate.
Sarebbe ora di iniziare a farsi un esame di coscienza. Why not?
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