Qual è lo stato di salute della pesca,
nei mari del mondo e nel nostro Mediterraneo? Come anche
l'agricoltura, anche la pesca ha subito in questi anni gli effetti
negativi della deregolamentazione, dell'aver messo a mercato (ovvero
in balia della legge del più forte) anche il pesce, dopo i cereali,
la carne, i pomodori ...
Si è pescato troppo e male: grandi
navi da pesca dei paesi occidentali saccheggiano i mari dei paesi
africani al sud, togliendoli anche questa fonte di ricchezza.
Aiutiamoli a casa loro, si ripete fino
alla noia.
Eppure non si è imparato nemmeno il
proverbio cinese: se insegno all'uomo che ha fame a pescare, lo
sfamerò per sempre.
E vale anche per i pescatori italiani
che oggi trovano sempre meno pesce da pescare (con tutte le ricadute
sull'occupazione e sull'economia).
Dalla pagina FB di Presa diretta:
Dalla pagina FB di Presa diretta:
"nella relazione annuale del giugno del 2015 la commissione europea ha scritto che nel Mediterraneo il 93% del pesce non è pescato in modo sostenibile e il risultato è che diminuisce anno dopo anno la risorsa ittica".Lo stato di salute dei mari italiani sarà messo a rischio anche dalle trivelle, che non verranno tenute lontane nemmeno dalle riserve.
Tutto questo dovrebbe far sorgere la
domanda: da dove viene il pesce che mangiamo?
Di pesca selvaggia aveva trattato anche
un servizio del 2010 di Report “L'ultima
mattanza”. Si parlava, tra le altre cose, della pesca del tonno e ne parlerà anche il servizio di stasera: che fine ha fatto il nostro tonno?
Huffington post ne anticipa un pezzo:
Huffington post ne anticipa un pezzo:
È uno dei pesci più pregiati del mondo che per decenni ha dato da vivere a generazioni di pescatori. Da Favignana a Portopalo, da Scopello a Terrauzza, le tonnare puntellavano l'intera costa siciliana prima ancora di diventare monumenti di archeologia industriale. Oggi il tonno rosso viene pescato nel Mediterraneo con il regime delle quote, eppure è scomparso dalle nostre tavole. Che fine ha fatto? Questo è uno dei temi che saranno trattatati nell'ultima puntata di Presa Diretta, in onda domenica 4 ottobre su Rai Tre.
La scheda della puntata: Pesca
selvaggia
A PRESADIRETTA un’inchiesta che attraversa il Mediterraneo e non solo per raccontare come abbiamo depredato il mare in anni e anni di “pesca selvaggia”.
Non sono bastati i fermi pesca, le quote, gli accordi internazionali, abbiamo pescato troppo e soprattutto abbiamo pescato male. Il risultato di questo saccheggio è un mare sempre più povero di pesce, che è alla base del sistema alimentare mondiale. E anche le zone dove si viveva di pesca sono ormai in crisi e i nostri pescatori vendono barche e licenze.
PRESADIRETTA ha viaggiato nel Mediterraneo tra la Sardegna e l’isola di Malta per raccontare la vera storia del tonno rosso, uno dei più grandi paradossi dell’industria ittica contemporanea. Protetto per anni, il tonno rosso si è riprodotto e viene pescato nel Mediterraneo con il regime delle quote. Ma dalle nostre tavole è scomparso. Perché? Dove finisce il pesce più pregiato al mondo, tipico del nostro mare, con il quale hanno vissuto generazioni di pescatori?
PRESADIRETTA è arrivata fino in Senegal per raccontare la pesca di rapina dei grandi gruppi internazionali. Qui le flotte russe, asiatiche e oggi quelle europee, composte da giganteschi pescherecci, vengono a pescare migliaia di tonnellate di pesce. Il risultato è l’espoliazione delle riserve ittiche e l’impoverimento delle comunità locali che fino a pochi anni fa vivevano di pesca.
Le telecamere di PRESADIRETTA hanno raccontato anche gli esempi positivi, come Talamone in Toscana, Torre Guaceto in Puglia, Favignana in Sicilia. Qui ci sono riserve, aree marine e comunità locali di pescatori che hanno scelto di proteggere il mare e chi lo abita. E i risultati si vedono, quei fondali sono tornati a essere vivi e ricchi di pesce.
“PESCA SELVAGGIA” è un racconto di Riccardo Iacona con Lisa Iotti, Elena Stramentinoli, Antonella Bottini, Vincenzo Guerrizio, Giuseppe Laganà, Elena Marzano, Fabrizio Lazzaretti, Massimiliano Torchia, Andrea Vignali.
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