Marco Proserpio e Paola Pioppi l'organizzatrice della rassegna |
Maurizio Matrone |
Cecilia Scerbanenco e Chiara Beretta Mazzotta |
Aldo Pagano e Katia Trinca Colonel |
Manuela Lozza e Paolo Moretti |
Patrick Fogli e Cecilia Scerbanenco |
La rassegna letteraria dedicata allaletteratura noir è cominciata con una breve intervista a Cecilia Scerbanenco: Chiara Beretta Mazzotta ha chiesto alla figlia un aneddoto sul padre:
“siete le mie principessine”,
diceva alle figlie, riprendendo le origini del nonno, che aveva
sposato una contessa polacca. La principessa che si era innamorata
del contadino.
Di cosa parlerebbe oggi, Scerbanenco?
Racconterebbe storie di viale Monza e via Padova: zone che hanno
subito una grande trasformazione, zone di conflitto e di
immigrazione, la piccola malavita che lui amava particolarmente.
Mio padre era un giornalista, pur
avendo buttato via tutto, aveva mantenuto un archivio con gli
articoli scritti dal 1934 al 1964. Poi, pur avendo intrapreso il
lavoro di scrittore, ha mantenuto la rubrica con le lettere. Questo
essere giornalista gli ha dato il suo taglio umano.
Aldo Pagano – La trappola dei
ricordi
Protagonisti, un giornalista (Roberto)
e un magistrato (Emma), che chiede di trasferirsi al sud, nella città
dove è nata.
Il libro parte con la morte,
apparentemente naturale del giornalista.
Da giovani, erano stati amanti: Emma
deve tornare alla sua giovinezza per capire il motivo perché Roberto
è stato ucciso.
Torniamo all'Italia degli anni 80, allo
scontro tra destra e sinistra, comunisti e fascisti.
La storia è ambientata nella città di
Baldella, che è Bari, la città dove l'autore è cresciuto, ma che
in realtà assembla Bari e Palermo, le città in cui è vissuto.
E dove dovrà fare la sua indagine
Emma, una donna magistrato che segue il suo codice etico, diverso da
quello giuridico, e compie delle scelte e fa degli errori.
Emma ha il cruccio di non riuscire ad
arrivare alla verità per la presenza di un segreto di Stato, anche
questo un forte richiamo alla realtà, per esempio per l'inchiesta
sul rapimento Cia di Abu Omar.
Nel libro si racconta la storia dei nostri 30 anni, lo si può fare solo con un noir: per il giornalismo è stata un'occasione persa. Come accade nel libro, dove il giornali attaccano la protagonista del romanzo dopo la morte di un suo indagato.
Nel libro si racconta la storia dei nostri 30 anni, lo si può fare solo con un noir: per il giornalismo è stata un'occasione persa. Come accade nel libro, dove il giornali attaccano la protagonista del romanzo dopo la morte di un suo indagato.
Le sorelle Martignoni – Il duca
che non poteva amare. Presenta Nicoletta Sipos
Non è che non sapeva amare, il duca di
Montefeltro,è che non poteva proprio: protagonista del romanzo è il
figlio di Federico da Montefeltro, Guidobaldo, l'unico maschio dopo
tante femmine, ma che non poteva avere figli perché impotente.
Un particolare che influì sulla storia
di Urbino: è un romanzo storico, come nello stile delle
sorelle Martignoni, che da appassionate del Rinascimento italiano
hanno studiato a fondo la storia del ducato.
Una figura noiosa, all'apparenza,
questo Guidobaldo: ma era grande amante della pittura, come la
moglie, una Gonzaga, legati da una comune passione per la cultura.
Era un signore molto amato nella sua città.
Ci sono poi altri personaggi che
rendono la storia più frizzante.
L'intrigo politico di cui si parla nel
libro è un po' frutto della nostra fantasia: il nemico di Guidobaldo
era il Borgia.
Nel libro si parla anche della violenza
sulle donne: nei tempi non era considerato un crimine la violenza
contro le donne. Che facevano paura, come le streghe.
Samuela Lozza: La milanesa e l'amica
immaginaria, con Paolo Moretti
Secondo romanzo con protagonista
Michela Borellini, la “milanesa”, in un giallo ambientato a
Napoli. È la storia di una commissaria varesina che sceglie di
lavorare a Napoli perché ha sempre voluto fare indagini approfondite
su certi filoni, come la Camorra.
Capace sul lavoro, ma pasticciona nella
vita privata: nel libro si racconta anche la napoletanizzazione della
protagonista, in una Napoli romantica, lontana dalla città delle
vele e del degrado.
Come è nata la protagonista? La notte,
quando cerco di addormentarmi, mi invento delle storie- ha spiegato
l'autrice. Da qui è stata partorita Michela.
Che non mi sono mai immaginato, dal
punto di vista fisico, perché ho sempre visto le storie attraverso i
suoi occhi.
Il cattivo nei miei romanzi non c'è:
sono una persona che odia i contrasti, per mia indole non metto
antagonisti nei racconti.
Franco Bergoglio, Sassofoni e
pistole
Una storia di jazz, musica e noir:
l'autore è un critico musicale, odio la categoria dei critici.
Così mi sono chiesto, alla fine della
scrittura, cosa diranno i critici del mio libro?
Cercheranno gli esclusi, nel saggio:
alla fine chiedo pietà, in modo romanzato. Essendomi accusato da
solo, per le tante mancanze, ho spuntato loro l'arma.
Presentava il libro Maurizio Pratelli,
autori di un saggio sul rapporto tra vino e vinili.
Io sono alfa, Patrick Fogli
presentato da Cecilia Scerbanenco.
Una storia di un nostro futuro che può
cominciare anche domani. Una storia di bombe che iniziano ad
esplodere nel paese e anche la storia di un politico, un medico, un
giornalista: come reagiscono a questi attentati, cosa pensano?
Questo libro è nato anni fa, prima
dell'Isis: la domanda da cui è nato è “che cosa vorremmo
preservare di questa società, di fronte ad una minaccia che fa sul
serio? Cosa ci lasceremmo fare di fronte alla richiesta di sicurezza?
Che cosa pensiamo sia necessario a noi,
per vivere?”.
Il libro racconta di una società in
preda ad una paura: l'uomo nero, il gruppo terrorista che compie gli
attentati con bersagli diversi, è Alfa.
Personifica il terrore che può colpire
chiunque.
Il libro racconta come cambia la gente
di fronte alla minaccia: come reagiscono i personaggi?
Nel libro c'è una critica spietata
alla società, ai disvalori: un mondo dove tutto quanto vale e dove
tutto no vale, dove si cerca qualcuno che sia il mandante delle
nostre cazzate (come nella vignetta di Altan).
Pretendiamo di vivere in un mondo con
la sicurezza assoluta, è impossibile: viviamo in un modno così
terrorizzato, che abbiamo perso tutti i riferimenti.
Viviamo già in un mondo di Alfa, senza
gli Alfa: vorrei che non arrivassero mai.
Bruno Morchio, Il testamento del
greco con Chiara Beretta Mazzotta
Una spy story internazionale: troviamo
i servizi segreti prima e dopo la caduta del muro di Berlino, e un
agente che fa parte di un gruppo che deve controllare agenti
stranieri.
Uno di questi, Il greco, dopo la morte
della moglie, si trasferisce in un casale: il figlio Alessandro viene
allevato e cresciuto dal padre, che lo mette a conoscenza anche di
suoi segreti.
Dopo l'arrivo del testamento del padre,
Alessandro deve tornare a Genova: una città completamente
trasformata dopo gli anni.
Il porto, i centri storici. Il turismo
che una volta non c'era, a Genova.
A Genova ritrova la madre, visitando la
tomba, ritrova il mare e l'amore.
E si rimette in moto la guerra, vissuta
dal padre..
In fuga dalla legge Vittorio Nessi,
La stanza dei dottori, Luca Bosio, presentati da Giorgio Bardaglio.
Nessi è un procuratore aggiunto a
Torino, Bosio avvocato a Monza. Ad entrambi è stato chiesto perché
questo libro? “Ogni volta rispondo, non lo so” - ha iniziato a
rispondere Nessi.
E Bosio “è un libro che è venuto
da se, sapevo che protagonista sarebbe stato questo avvocato, in una
scrittura di getto. Mi è piaciuto scoprire dove sarebbe andato a
finire la storia, mentre scrivevo”.
Vittorio Nessi: un magistrato che
scrive un libro “In fuga dalla legge”. Perché?
Protagonista è un pm che deve indagare di un omicidio. Nel
frattempo, sgomberando una casa, ritrova una scatola, da cui emerge
la storia della sua famiglia nel 900.
Il filo rosso che lega le due storie è
il male: il male che ha subito la sua famiglia e quello
dell'omicidio. Perché il male si riproduce, nel tempo? Perché
ritorna?
La legge è lo strumento inventato
dagli uomini per bloccare il male: dalla legge fuggono i criminali,
ma a volte a fuggire dalla legge erano i galantuomini. Come gli
ebrei, dopo le leggi razziste del fascismo.
E una donna che aiuta un immigrata ad
espatriare, e che finisce sotto processo.
Sulla distinzione tra invenzione e
realtà: per uno scrittore non esiste differenza, ogni volta che una
storia entra nella mente dello scrittore, diventa reale.
Chiara Beretta Mazzotta ha presentato
“Marco Palmezzano” di Maurizio Matrone e “Soltanto silenzio”
di Massimo Cassani.
Maurizio Matrone: il libretto è la
storia di un artista, nel 1400. Non un bravo artista, ma un
simulatore.
E' un giallo interiore: c'è un furto
di identità, per questo pittore forlivese, ma anche un furto da sé.
Questo è un libreggio, un furto
con destrezza di un altro libro: il mio personaggio uccide un altro
pittore più bravo di lui e ne acquisisce l'identità.
Alla fine della storia rimane un
autoritratto, che è quello che siamo.
Massimo Cassani: al suo personaggio il
commissario Micuzzi, succede di tutto. Sbattuto in via Padova, con
tre colleghi, la ex moglie Margherita gli chiede di fare da
testimone, conosce il nuovo fidanzato della moglie che ha un senso
della morale scialbo.
La memoria e la nostalgia: dice Micuzzi
nel libro che “la nostalgia è la versione zoccola della memoria”.
Ovvero è nemica della memoria: il tema della memoria è un filone
importante dei miei romanzi.
Romanzi dove la verità alla fine si
raggiunge ma è difficile da digerire. Non è consolatoria.
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