19 ottobre 2015

Leggi a perdere – Report (e le leggi che fanno acqua)

Meno le persone sanno di come vengono fatte le salsicce e le leggi e meglio dormono la notte.Otto Von bismark
Una serie di servizi su leggi fatte male o inapplicate (per assenza di regole interpretative chiare): chi le ha fatte e perché?
I rifiuti animali che si possono bruciare a Ferrara ma non a Parma.
I 140 euro rimborsati ai celiaci.
Il tfr in busta paga.
Il reato del falso in bilancio, appena reintrodotto, ma la legge non è chiara.
La legge Madia ha esteso il silenzio, nella ppaa: cosa succede se un privato vuole costruire?
La legge sull'associazione militare.
La legge sulla trasparenza nella pubblica amministrazione.
Infine il ghiro che uccide i raccolti in Sicilia.

Il secondo servizio è dedicato a Genova un anno dopo l'alluvione: sono stati sistemati gli argini del Bisagno?

I rimborsi per i Celiaci.
Gli spaghetti senza glutine costano il doppio, eppure la farina di mais e riso non dovrebbe portare ad un costo così alto.
I celiaci sono circa l'1% della popolazione, a questi è garantito un rimborso di 140 euro: questo è costato circa 215ml di euro l'anno: si potrebbe razionalizzare, contenendo i prezzi attraverso il calmieraggio dei prodotti gluten free.
Infatti il prezzo dei prodotti è fissato non dallo stato che paga (e basta), ma dall'azienda produttrice. Si rimborsa tutto, non solo la pasta, anche i cioccolatini a 110 euro al kg.

Ma anche all'estero lo stato rimborsa le spese alimentari dei celiaci, ma in Austria si trovano prodotti italiani ad un prezzo più basso che da noi in Italia.
Perché quello dei prodotti per celiaci è un mercato in mano ad un cartello dai produttori, che registrano i loro prodotti al ministero: sono circa 5000 i prodotti, dalla pasta alle crostatine.
Una ricercatrice dell'istituto dei tumori di Milano ha spiegato come il prezzo sia superiore a quello che dovrebbe essere, perché contengono ingredienti di base, con zuccheri e grassi, senza fibre.
Non c'è una ragione scientifica per inserire in lista questi prodotti e non, per esempio, dei cereali puri. Perché lo stato non aiuta il consumo dei prodotti naturali.
Si fanno le campagne contro gli zuccheri e poi si rimborsano i cioccolatini: una incongruenza, specie se si tiene conto dei tagli da 2 miliardi alla spesa sanitaria.

Grassi animali da bruciare.
La legge sul trattamento dei rifiuti da grasso animale esiste, ma ognuno la interpreta a modo suo.
Così a Ferrara si possono bruciare i grassi animali, prendendo pure gli incentivi, ma a Parma no.
Sono produttori di energia a km zero, perché il combustibile non viaggia sulle strade e non inquina, non si emette CO.
Il problema è nel decreto 152 del 2006: nell'elenco dei prodotti che possono essere usati come combustibile non c'è il grasso, nonostante esista una norma europea che lo consente.
Così ogni provincia fa a modo suo: si crea una distorsione di mercato, ci sono imprese che possono lavorare coi grassi animali e altre no.
Ha sbagliato il ministero, basterebbero poche righe, ma il ministero dell'ambiente in sette anni non ha ancora trovato tempo. E così imprenditori come il signor Colla non possono lavorare.

Il ministero della salute scrive agli imprenditori, invitandoli a fare causa al legislatore per i danni economici. Cose che succedono solo in Italia.
La bozza della legge che sistemerebbe il problema rimane nel cassetto.
Chi dice che vuole aiutare l'economia, queste cose le sa?

Il falso in bilancio.
Il falso in bilancio è un reato sentinella, serve a creare altri reati come la corruzione, il riciclaggio.
Nel 2002 fu tolto il falso in bilancio, ora il governo Renzi l'ha ripristinato: ma mancano poche parole nel nuovo testo, dove si parla di valutazione.
Sono aumentate le pene, ma il governo si è dimenticato di inserire che le false valutazioni possono costituire un reato: erano inserite nella vecchia norma ma non nella nuova.
Appena approvata, la Cassazione ha annullato la sentenzia di condanna al sondaggista di Berlusconi, Crespi.
Crespi aveva abbellito il bilancio, non non far apparire la sua società in dissesto: ma ora questo non è più reato.
È stato proprio il governo ha togliere la valutazioni, con un suo emendamento: non si capisce se è stato un errore dell'onorevole Ermini, o se volutamente hanno scelto questa strada.
Ambigua.
Il governo ha ammesso che la legge ha bisogno di un tagliando: nel frattempo però, chi fa falso in bilancio, gonfiando le valutazioni dei suoi beni, la faranno franca.

Il processo alla Guardie Padane
Quando la politica cancella un reato che però esiste nella Costituzione, succede che un processo per associazione criminale, per fini politici, si trascini per anni.
È la storia della Guardia Padana e del processo partito da Verona nel 1996.
Quando Maroni voleva usare tutti i mezzi garantiti dalle leggi internazionali per la secessione: poi però la Digos trovò degli schioppi nelle case dei militanti, tutti in regola.
Ma Papalia li portò a processo per associazione militare, con dentro persone che avevano già consenso alto. Oggi fa ridere, nel 1996 un po' meno.

Nel 2006 il Parlamento riformula due articoli del codice penale, togliendo i reati di attentato alla costituzione e allo Stato: una legge ad Legam. Così sono saltato nel processo due capi dell'imputazione.
Nel 2009 Bossi Maroni e Calderoli si salvano dal processo, dove rimangono solo le persone senza immunità.
Il divieto di associazione militare viene cancellato da Calderoli nel 2011. Il governo Monti la reintroduce e poi la Corte Costituzionale abroga la cancellazione di Calderoli.
Così nel 2015 il processo riparte, per dei fatti del 1996.
La prescrizione è rimasta sospesa .. Così oggi andranno a processo.

La legga sulla trasparenza nella ppaa
La legge sulla trasparenza sostiene che chiunque abbia interesse, può accedere ai documenti della ppaa: ma che caratteristiche deve avere questo chiunque?
Autostrada A22: non tutti pagano il biglietto, ma non possiamo sapere chi sono.
Sarebbero i consiglieri del Trentino e altri soggetti: gli azionisti della A22 sono comuni e istituzioni locali, non possono sapere chi sono le persone esentate dal pagamento del pedaggio.
Nonostante la trasparenza tanto sbandierata dai vari governi.
Il presidente di autostrade del Brennero tira in ballo la privacy, la riservatezza. Per dei telepass pagati coi soldi pubblici.
Il Tar da ragione alla consigliera di Trento, ma Autostrade del Brennero si rivolge al Consiglio di Stato, che le da ragione. Perché il comune è azionista solo al 4%.
Assurdo.

La legge sul TFR.
Intenzione nobile, mettere dei soldi in busta paga per far aumentare i consumi delle persone: ma non ha funzionato. Come mai?
Al ministero dell'Economia non commentano il flop e invitano a rivolgersi al lavoro. Ma il portavoce del ministro rimanda al MEF.
Chi l'ha scritta la norma?
Sui soldi in busta paga si pagheranno più tasse, se non li tenesse nel TFR: era chiara fin dall'inizio che non avrebbe funzionato. Il governo aveva assicurato che avrebbe risolto questo problema prima di approvare la legge: invece l'aliquota favorevole non è uscita, solo 16mila lavoratori hanno aderito al tfr in busta paga (su 20 milioni).
La norma porta anche problemi di liquidità anche alle imprese: quelle piccole sarebbero costrette a richiedere altre linee di credito, alle banche.
I soldi dovevano essere prestati alle imprese dalle banche a prestiti agevolati: ma la legge è stata scritta male, perché i soldi sarebbero arrivati ad un costo superiore. Per fortuna,dunque, che sono stati pochi quelli che hanno aderito.

La legge del silenzio assenso
Voi volete far costruire ovunque .. noi diciamo no: ci deve essere un tempo certo per dire si o no”.
Questo diceva la Madia alla presentazione del decreto: entro 90 giorni il pubblico deve dare una risposta al provato che vuole costruire, anche su terreni vincolati. Peccato che il pubblico, ovvero i comuni e le soprintendenze non riescano a fare controlli nei trenta giorni del decreto Madia.
Così su un terreno agricolo, vicino ai Colli Romani, compare una villa. Con tanto di piscina: senza che il parco abbia mai rilasciato il nulla osta.
Anche l'ecomostro di Salerno è stato costruito col silenzio assenso.
Col decreto Madia si potrà costruire nelle aree coi boschi, vicino alle aree archeologiche, a 300 metri dalle coste.
Servirebbe avere più personale e più tecnologie per gestire i dati sul territorio, senza usare il silenzio assenso.
Nell'attesa del decreto attuativo (che dia la corretta interpretazione sul decreto), oggi un privato può costruire un asilo su un terreno inquinato: se il pubblico non risponde nei 45 giorni, per problemi di salute.
Per esempio su un terreno inquinato, un provato può costruire con l'autocertificazione, poi il pubblico può fare i controlli. Sempre col meccanismo del silenzio assenso.

Risarcimenti contro terzi.
È il caso di un incidente di un privato per una buca sulla strada: l'utente può chiedere risarcimento al comune, che può stipulare una polizza per tutelarsi.
Polizza che diventa una specie di ammortizzatore sociale: richieste gonfiate, richieste fasulle ..
Così le assicurazioni hanno stipulato sempre di meno queste polizze, disertando le gare, aumentando le franchigie, facendo ricadere i costi sui comuni.
Ad Anzio hanno iniziato a controllare da soli i sinistri, risparmiando così sui soldi per i risarcimenti.
Altri comuni, come S Felice Circeo, si rivolgono ai broker, che però sono pagati dalle assicurazioni.

Servirebbe un regolamento che faccia chiarezza su queste regole, sulle franchigie, sulle assicurazioni.

Le leggi sulla fauna selvatica.
Cinghiali e altri animali selvatici si avvicinano sempre più ai centri abitati. I cinghiali poi sono anche aggressivi e pericolosi per le persone: producono danni ai sentieri, alle coltivazioni. A Ragusa un pensionato è rimasto ucciso, dopo l'aggressione di un branco.

Il cinghiale è stato introdotto per scopi venatori dalla regione Sicilia: il piano per gli abbattimenti non è stato implementato, per mancanza dei soldi.
Altro animale che è cresciuto in modo abnorme è il ghiro: la sua espansione sui monti Nebrodi ha messo a rischio la coltivazione della nocciola.

Qui la filiera di nocciola e della frutta secca crea occupazione e da benessere: il ghiro mette in crisi le aziende. Essendo specie protette, non possono essere cacciati.
“Se uno ammazza un ghiro, va in galera”: ci scherza su il sindaco di Ucria.
Servirebbero dei soldi per l'operazione di monitoraggio dei ghiri, ma non sono arrivati: così le persone si sono dovute arrangiare.

Stesso problema nelle Langhe: non c'è una legge che permetta di affrontare emergenze di questo genere. I ghiri, le nutrie sul Po, i cinghiali.
MILENA GABANELLI IN STUDIO
I danni agli argini causati dalle nutrie sono ingentissimi in tutto il nord, e per
l’abbattimento ci deve pensare il Comune con dei piani di cattura. Mentre per quel che
riguarda la fauna selvatica è protetta dalla legge 157, qui rientrano i ghiri e i cinghiali,
e la competenza è delle regioni che in caso di necessità deve fare un monitoraggio, un
piano di abbattimento ed essere autorizzato dall’Ispra, poi i fondi mancano quasi
sempre e quindi si sta fermi, e se un cittadino prende l’iniziativa commette un reato.
Io amo moltissimo tutti gli animali, però mi metto anche nei panni di un contadino…è
giusto che rischi di finire sul lastrico perché il suo problema è considerato alto così?


La trascrizione del pdf della puntata.

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