20 gennaio 2016

Il mio pensiero per Ettore Scola


Confesso, sono innamorato del film "Una giornata particolare" di Ettore Scola: un grande regista è tale perché anche a distanza di anni lasciano qualcosa.

In quel film (che si svolge nel giorno della vista di Hitler a Roma nel '38) si parla degli italiani nell'Italia fascista degli anni ruggenti. Ma si potrebbe anche dire degli italiani di sempre, poiché il fascismo ha solo reso legale gli aspetti peggiori degli italiani.
Quel Dio Patria e famiglia di facciata, perché dietro c'è la vigliaccheria, lo stare dalla parte del più forte, la meschinità, la mancanza di rispetto per i più deboli. Come le donne, come gli omosessuali.

Gabriele, l'annunciatore cacciato dall'EIAR (nel film Mastroianni) è uno di questi: bollato come antifascista perché omosessuale:
“io non credo che l'inquilino del sesto piano sia un antifascista, ma che sia il fascismo ad essere contro l'inquilino del sesto piano”.

Potremmo riprendere questa frase e riadattarla ai tempi moderni dove sei anti solo perché esprimi idee diverse, fuori dal coro.

C'è una scena, tra le altre, che merita di essere ricordata: quando la portiera, fascista e pure impicciona, va a bussare alla porta di Antonietta (dove si trova anche Gabriele per prendersi un caffè) e le consiglia di lasciar perdere il signore del terzo piano. Perché è un disfattista.
- ma come , a me sembra una brava persona – le risponde AntoniettaE la portiera, con l'aria di chi la sa lunga – c'era un ladro che veniva a rubare nelle case, e ora è a capo della milizia .. Non vuol dire che uno è una brava persona , quello che conta è la fedeltà al partito. No?
Il partito che, in quegli anni di dittatura fascista, voleva dire tutto lo stato. E chi era fuori dal partito era fuori dallo stato. Al confino. In carcere.
Anche qui, quanto è attuale questa frase? Quanto nell'Italia di oggi conta la fedeltà al partito o alla cordata?

Grazie Ettore Scola!

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